Eric Prydz: in pista con i Pink Floyd per salvare il pianeta!

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Quando si parla di Pink Floyd e di chi utilizza un loro brano i fan dallo zoccolo duro sono sempre sul piede di guerra: diffida assoluta a chi tocca una canzone dei Floyd!
E’ accaduto agli Scissor Sisters con la loro personale rivisitazione di “Confortably Numb”, accade oggi a Eric Prydz con “Proper Education”. Per fortuna a calmare gli animi ci sono loro: i saggi Pink Floyd e il loro nullaosta. E fu così che Eric Prydz, svedese purosangue, ottenne la sua seconda conquista: utilizzare sample originali della mitica “Another Brick In The Wall”, l’inno di un’intera generazione di floydiani doc.

Proprio così, era già accaduto alla prima hit “Call On Me” di utilizzare un sample: “Valerie” di Stevie Winwood. “Dei miei amici produttori che stavano lavorando ad una traccia con il campione di “Valerie” me lo fecero ascoltare, e mi era piaciuto il risultato. Ma visto che poco dopo decisero di non produrre più la traccia, allora decisi di utilizzarla io, ovviamente solo il campione”.
Una leggenda metropolitana narra dell’entusiasmo di Stevie Winwood, contento del lavoro di Prydz al punto tale da presenziare in sala di registrazione e ricantare la parte vocale, Eric però non conferma.
Di certo è orgoglioso del suo primo lavoro, che è riuscito a scalzare Robbie Williams dalla vetta della classifica singoli UK e rimanerci ancorato per diverse settimane, come è orgoglioso della nuova autorizzazione ricevuta. “Si è stato molto eccitante, ma ancora di più lo è stato il fatto di aver ottenuto dai Pink Floyd l’autorizzazione ad utilizzare il campione e quindi a poter pubblicare la traccia, a differenza dei vari bootleg usciti negli anni passati. Ho scelto questa traccia semplicemente perché mi piaceva, perché ho sempre stimato i Pink Floyd”.

Eric Prydz è nato nella cittadina svedese di Täby il 19 luglio 1976, quando si parla di “discomusic” e di suoi protagonisti il dilemma è sempre quello: è un semplice Dj o anche produttore musicale? “Direi entrambi visto che sono anche un musicista, ho studiato pianoforte per 7 anni, suono anche la batteria e la chitarra”, la risposta secca dell’interessato.
La Svezia che ha dato i natali ad Eric è famosa per i mobili di una nota multinazionale ma anche per il pop d’esportazione degli ABBA, Eric però ha una teoria circa l’evoluzione musicale nella sua patria: “Credo che l’evoluzione che c’è stata in Svezia sia equivalente a quella degli altri paesi, dal POP pian piano si è passati ai suoni elettronici, quindi house elettronica, ecc…
Credo che la musica non abbia confini e quindi la sua evoluzione coinvolge tutti i musicisti al di la dei loro paesi d’origine”
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La fortuna di Mr. Prydz è collegata al passaparola, che sia questa la giusta chiave per il successo? “Io di solito mando i dischi ai miei amici Dj in giro per il mondo e che poi li suonano nei club. Sicuramente questo è per me il miglior modo per promuovere un disco, visto che lo si testa sul dancefloor e quindi si capisce subito se è una bomba….è stato cosi con “Proper Education”.

Non solo in lui domina l’anima del musicista e del Dj ma anche lo spirito ecologista si fa sentire. Insieme ad altri illustri colleghi (i già citati Scissor Sisters o KT Tunstall) aderisce alle campagne di “Global Cool”, un movimento che sensibilizza gli abitanti della Terra ad una presa di coscienza. Nel video di “Proper Education” impavidi liceali fanno irruzione negli appartamenti per sostituire lampadine ad alto consumo con quelle a risparmio energetico. Non fa eccezione l’appartamento di Eric, il quale compare in un breve cameo del video. Simbolica la frase al termine del clip: You don’t need an education, to save the planet…non hai bisogno di un’educazione per salvare il pianeta.
“Come nel video dei Pink Floyd ho voluto che ci fosse anche nel mio un tema centrale e d’impatto, e in questo momento credo che il riscaldamento della terra sia un argomento molto importante e in grado di sensibilizzare tutti. Si tratta di educare la gente, di abituarla a dei piccoli gesti che sicuramente per il nostro futuro sono fondamentali”.

Un messaggio che sicuramente arriverà anche dai suoi Djs set in giro per il mondo, o da quella che potrebbe essere la sua mecca ideale: “Senza ombra di dubbio lo SPACE di Ibiza!”.
E sembra che gli States potrebbero avere la fortuna d’incrociare Eric Prydz, che fino ad ora era riluttante a viaggiare in aereo, preferendosi spostare via terra in Europa. “E’ vero, odio volare, ma presto mi toccherà farlo per suonare negli USA”.

Fin qua il passato e presente di Mr. Prydz, e nel futuro? “Sto lavorando nel mio studio al mio album che dovrebbe essere pubblicato dopo l’estate 2007; per quanto riguarda l’intero processo nella creazione di una canzone è molto vario; a volte ho già in mente un campione da utilizzare e parto da li, mentre altre volte invece inizio a creare i beat, poi il groove, poi magari ci suono sopra qualcosa, ecc…”.

Un uomo deciso Eric Prydz, con la stima verso altri colleghi (“Adam Buyer le produzioni, John Digweed per i Djs set”) e con un sogno nel cassetto quale probabile collaborazione (“Martin Gore dei Depeche Mode!”).
Vai così Eric, chi ha ottenuto il nullaosta dai Pink Floyd ha il sacrosanto diritto di puntare in alto!

Si ringrazia per la preziosa collaborazione Gianna Lonuzzo della Universal Music Italy

Articolo apparso anche sul numero di marzo/aprile 2007 di “Goodnight Magazine”