I sogni dei Teenager raccontati dal vivo a Milano da Katy Perry

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Katy Perry 25/02/2011
Live in Assago (Milano)
Foto di Stefano Trentadue

La nuova linea della metropolitana M2 che conduce dalla periferia di Milano ad Assago, durante il tragitto di pochi minuti penso al target d’età che affollerà l’unico evento live italiano di Katy Perry. La risposta è immediata, in pochi secondi sono pronto a far la fila – direzione Parterre – circondato da ragazzi la cui età media si aggira sui 15-25 anni. Darsi alla fuga? Inventarsi di avere quasi 30 anni, anche se sei prossimo ai 40? Disperazione? Nulla di tutto questo. Piuttosto mi chiedo cosa mai possa accomunare un adulto maturo ad un adolescente o neo maggiorenne, ed in questo caso mi viene in aiuto il nome dell’ultimo album di Katy: Teenage Dream.

Katy Perry 25/02/2011
Live in Assago (Milano)
Foto di Stefano Trentadue

Sono i sogni che hanno aiutato gli adulti a crescere, affrontare i pro e contro della vita, peggiorare o migliorare a seconda dei casi. E sono i sogni che aiutano a far crescere le nuove generazioni. Cambiano gli ideali, le mode e i personaggi, ma alla fine non si smette mai di sognare.
La stessa Katy Perry nella BIO ufficiale afferma: “ho chiamato l’album ‘Teenage Dream’ in quanto ho sempre desiderato essere una ragazza poster”. Un sogno che non si limita alla pura e semplice immagine di se stessa: Katy gioca con le pose da pin-up nelle patinate copertine dei due album milionari realizzati per la Capitol Emi, ma allo stesso tempo – armata di chitarra e microfono – canta con grande tenacia vocale il passaggio dall’adolescenza alla maturità.

Katy Perry 25/02/2011
Live in Assago (Milano)
Foto di Stefano Trentadue

Nel “California Dreams Tour 2011” va in scena l’immagine della ragazza da sogno che ogni ragazzo vorrebbe avere, anche se nei video a puntate proiettati sul palco è lei ad inseguire un ragazzo pasticciere. Vanno in scena anche gli incubi: l’immagine ricorrente di un sadico macellaio. La scenografia e i video proiettati si rifanno al look dell’album e al video del singolo di successo “California Girls” datato estate 2010: nuvole ovattate, lecca-lecca, parrucche eccentriche viola e blu le quali riscuotono il grande consenso del pubblico che le sfoggia dalle prime file del parterre fino ad arrivare alle diverse tribune numerate.
Dei due album (“One Of The Boys” il precedente) sono chiamate in rappresentanza alcune delle canzoni che i fan italiani sanno riconoscere e cantare, ma il momento di tripudio è riservato alle gettonate “Hot ‘N’ Cold”“Fireworks” e “California Girls”. L’eco assordante degli spettatori fa anche comprendere il motivo del cambio di location: dall’iniziale Palasharp al più capiente Forum di Assago.

Katy Perry 25/02/2011
Live in Assago (Milano)
Foto di Stefano Trentadue

Katy in versione live gioca al ruolo della pin-up finta-ingenua tra un cambio d’abito eccentrico e l’altro, raffigura pose da diva (lei sull’altalena con lo sfondo della fiaba di Cenerentola), completando il tutto a ritmo di danza. Sono i ballerini a sostenerla fino alla fine con band e coriste. Con la stessa band interrompe il viaggio immaginario del liveshow per concedersi il momento ‘unplugged’ armata di chitarra a sostenere che le ragazze californiane sono da sogno, ma non sono sceme. Qualcuna è anche brava ed è diventata una piccola grande stella: lei!

Katy Perry 25/02/2011
Live in Assago (Milano)
Foto di Stefano Trentadue


Presenti tre momenti revival-omaggio: il primo dedicato all’amica Rihanna, di cui esegue l’ultimo singolo “Only Girl” in formato unplugged, il secondo affidato ad una sua corista a cui lascia il microfono per concedere un’ottima performance di “Dance & Shout” del compianto Michael Jackson, l’ultimo coincide con il finale dello spettacolo dove Perry canta “I Wanna Dance With Somebody” di Whitney Houston regalando ancora una volta sogni ai suoi fan. Alcuni scelti tra le prime file salgano sul palco, cantano e ballano con lei fino a raggiungerla nel backstage una volta chiuso il sipario rosa della scenografia.

Katy Perry 25/02/2011
Live in Assago (Milano)
Foto di Stefano Trentadue