Guardiamoci dentro per trovare la felicita’: intervista con Alessandro Lo Presti tra Bill Evans e Parigi, tra l’heavy metal ed Oliver ..

Tempo di Lettura: 4 minuti

Il 9 Gennaio alle 17 avro’ l’occasione di presentarlo al pubblico per questo suo nuovo libro intitolato Destinazione Felicita’. La politica si deve trovare al servizio di chi insegue un benessere equo e sostenibile. Ma anche spirituale!

Il 9 Gennaio alle 17 avro’ l’occasione di presentarlo al pubblico per questo suo nuovo libro intitolato Destinazione Felicita’. La politica si deve trovare al servizio di chi insegue un benessere equo e sostenibile. Ma anche spirituale!

Lo riconosci subito in mezzo a tanti: è quello con un sorriso che gli solca il viso, rendendolo simpatico al primo sguardo. L’ultima volta ci siamo incontrati al monologo di Simone Cristicchi al Teatro Puccini di Firenze.

Bentrovato ad Alessandro Lo Presti: ma che ci fai a Parigi?
Giancarlo, devi sapere che sono sposato con una parigina. Semplicemente siamo venuti a trovare i suoi genitori. La fortuna vuole che per me andare a trovare i suoceri coincide col rivedere Parigi. E non è per riente male.

54 anni, origini messinesi, vivi a Reggello: cosa manca a questo tuo biglietto da visita per essere completo?
Beh .. intanto aggiungici nato a Firenze e, appunto, sposato con una francese, Patricia. In più un figlio, molto in gamba, che studia fisica avuto dal mio primo matrimonio a cui aggiungi i due figli di Patricia. Insomma siamo una famiglia allargata. Da un anno poi è arrivato Oliver, il nostro cagnolino. Direi che può bastare.

Come sei arrivato a concepire un libro come Destinazione Felicità?
L’idea iniziale è di molti anni fa avuta con il mio amico di sempre, Patrizio. Poi è arrivata la crisi matrimoniale e la sofferenza mia e, soprattutto, di mio figlio. Scrivere questo testo come una ideale conversazione basata sulla metafora del viaggio con lui, è stata in primo luogo un’operazione di messa in ordine di ciò che è importante nella vita per me, poi spero per lui e, infine, un saggio dove chiunque può trovare anche solo uno spunto per trovare la propria strada per sentirsi più felice.

Prima di questo, avevi dato alle stampe un libro di poesie …
Si, intitolato Un Universo piccolo piccolo. È stata una grande emozione e la presentazione al Teatro Niccolini con una platea quasi piena, una delle esperienze più belle.

La tua è una vita al servizio della comunità … almeno sul fronte lavorativo…
Ci provo Giancarlo…la passione per la politica nasce dai banchi di scuola e non ha più smesso di esserci. Poi la vita ti porta ad esercitarla talvolta con incarichi di primo piano, alte volta più dietro le quinte. Ora lavoro con un personaggio come Eugenio Giani, Presidente del Consiglio Regionale della Toscana, e cerchiamo di fare il massimo.

Riesci a ritagliarti dei momenti di relax? Ed a coltivare un hobby?
Non ho un hobby. In realtà la poesia negli anni ha rappresentato un mio rifugio. Quindi quando voglio rilassarmi ascolto musica e leggo proprio poesie. Poi abitando a Reggello quando voglio distrarmi prendo Oliver e ce ne andiamo in qualche stradina in mezzo agli olivi a fare una bella corsetta.

Parliamo allora di musica e dell’ultimo concerto che hai visto che ti ha veramente emozionato, ma dimmi anche quali erano gli artisti che seguivi da giovane ..
Da giovane ho seguito il rock, heavy metal poi il funky ma negli ultimi anni ascolto prevalentemente jazz. Adoro Bill Evans. A casa passo ore ad ascoltarlo. Però, confesso, che vado pochissimo ai concerti.

Il 9 Gennaio alla Libreria Salvemini avrò il piacere di presentarti al pubblico: hai paura che ti faccia qualche domanda particolare? Posso andare a ruota libera, ma .. su che cosa ti piacerebbe dialogare?
Totalmente a ruota libera. Fammi qualunque domanda ti passa per la testa.

Questo tuo libro lo consideri un punto di partenza o conclude una tua personale fase?
Tutte e due le cose. È la chiusura di un’esperienza che però mi sta accendendo nuovi stimoli.

Guardiamo alle nuove generazioni e proviamo a dargli dei suggerimenti stringati su come conquistarsi un po’ di felicità…
Cercare la felicità dentro di sé, non condizionarla al possesso di beni materiali ma concentrarsi sullo sviluppare il proprio talento, perché tutti ne hanno e non necessariamente coincide con i risultati scolastici. Quindi coraggio di pensare che felicità si dice di una vita intera. Si deve essere buoni timonieri e superare le onde di sofferenza che la vita ci porta.

Proviamo ora a fare la stessa cosa con quelli più maturi? Sono ancora in grado di individuare il loro percorso con la felicità come destinazione?
Certo. Nel libro parlo del principio Da ora in poi, in ogni momento della vita si può rinascere. Per me, soprattutto da adulti, si riparte se si comprende che noi siamo indissolubilmente legati agli altri esseri umani e al nostro ambiente e si sviluppa un atteggiamento di gratitudine.

Infine la domanda che forse già ti aspetti: il connubio tra politica e felicità è ancora possibile?
È la mia speranza che negli ultimi anni ha mosso la mia azione. Vedo che tante comunità locali e associazioni lavorano per un benessere equo e sostenibile. Dobbiamo dargli forza politica. Diciamo, come nel libro, che il viaggio è in corso.