Hyperion di Bruno Maderna con la voce di Carmelo Bene il 4 febbraio alla Sapienza di Roma

Tempo di Lettura: 4 minuti

Martedì 4 febbraio alle 20.30 all’Aula Magna della Sapienza di Roma nuova esecuzione dell’Hyperion di Bruno Maderna per i 100 anni dalla nascita del compositore, con l’Orchestra Sinfonica Abruzzese diretta da Marcello Panni e l’Ensemble Ars Ludi, e la voce “in absentia” di Carmelo Bene che aveva tradotto e recitato il testo di Hölderlin.

La voce di Carmelo Bene tornerà a risuonare nell’Aula Magna della Sapienza martedì 4 febbraio alle 20.30, a quasi diciotto anni dalla morte di questo geniale attore: un miracolo reso possibile dal ritrovamento e dal restauro di un nastro inedito registrato dalla Rai nel 1981 in vista di un’incisione discografica mai realizzata. In quel nastro Bene interpretava il protagonista di “Hyperion”, l’opera con cui la IUC – Istituzione Universitaria dei Concerti onorerà il centenario della nascita di Bruno Maderna, il compositore veneziano (1920-1973) che fu un protagonista dell’avanguardia musicale della seconda metà del Novecento, così come Carmelo Bene fu il protagonista dell’avanguardia teatrale e anche musicale (lo ricordiamo voce-orchestra del “Manfred” di Byron con le musiche di Schumann).

A oltre cinquant’anni dalla prima rappresentazione “Hyperion” resta uno dei più affascinanti ed enigmatici lavori musicali del secondo Novecento. A dirigerlo in quest’occasione sarà Marcello Panni, che partecipò giovanissimo alle avanguardie artistiche di quegli anni ed è ora uno dei pochi in grado di riprodurre fedelmente lo spirito della complessa partitura di Maderna.

In questo concerto romano Marcello Panni dirige la suite di Hyperion nella versione di Berlino preparata da Maderna nel 1969 e riproposta da Panni stesso nel 1980 all’Accademia di Santa Cecilia e nel 1981 alla Rai di Milano. In entrambe queste esecuzioni la voce recitante era quella di Carmelo Bene, che aveva preparato un suo adattamento e una sua traduzione del testo di Hölderlin.

Marcello Panni e Carmelo Bene (al centro)

Anche in questa nuova esecuzione romana di “Hyperion” sarà Carmelo Bene “in absentia” a dare voce al protagonista. “Negli anni ’80 – spiega il direttore artistico Giovanni D’Alòa partire dal “Manfred” ebbe inizio la svolta sinfonica di Carmelo Bene, ripetuta poi con “Egmont” e “Hyperion”. Fu molto più che un avvicinamento alla musica, già ampiamente presente nei suoi allestimenti e nel suo cinema. Fu una vera e propria irruzione nella prassi concertistica, al punto che definiva il suo ruolo non “voce recitante”, ma “voce solista”. Riascoltare Carmelo Bene in un testo praticamente inedito e lasciar risuonare la sua ineguagliabile voce nello spazio, in assenza del corpo, come fosse uno strumento musicale, oltre che una grande emozione credo sia il modo migliore di rendergli omaggio rimanendo fedeli alla sua personale ricerca teatrale”.

Hyperion” può essere avvicinato all’estetica dell’ “opera aperta”, perché Maderna lasciava agli interpreti la possibilità di smontarlo e rimontarlo liberamente, creando ogni volta un nuovo Hyperion. La prima versione, definita “lirica in forma di spettacolo”, era nata dalla collaborazione di Maderna col regista Virginio Puecher, il quale aveva dato forma scenica a un insieme di materiali musicali già autonomamente composti dal musicista veneziano, adattandovi alcuni brani di “Hyperion”, un romanzo del grande scrittore protoromantico tedesco Friedrich Hölderlin. In tal veste fu rappresentato al Teatro La Fenice in occasione della Biennale di Venezia del 1964. In seguito Maderna continuò a lavorarci, preparandone personalmente altri due allestimenti scenici (Bruxelles e Bologna, entrambi nel 1968), nonché quattro versioni da concerto e due suite (Berlino 1969 e Vienna 1970). Ma se ne sono avute tante altre versioni, anche senza l’intervento diretto dell’autore. Insomma un work in progress che tra aggiunte e tagli cambiava ad ogni esecuzione in maniera anche radicale.

Circa ottanta, tra esecutori vocali e strumentali, i musicisti richiesti dalla partitura di “Hyperion”: i solisti Gianni Trovalusci (flauto, ottavino, flauto in sol) e Christian Schmitt (oboe, musetta, oboe d’amore), le percussioni dell’Ensemble Ars Ludi, ilcoro da camera Ready-made Ensemble (maestro del coro Giuliano Mazzini) e l’Orchestra Sinfonica Abruzzese. Tutti sotto la direzione di Marcello Panni.

Il concerto è in collaborazione conIstituzione Sinfonica Abruzzese.

Si ringrazia Rai Com.

Martedì 4 febbraio 2020 ore 20.30

Maderna Hyperion

suite per voce recitante, flauto, oboe, coro e orchestra

Adattamento della partitura di Marcello Panni; testi di Friedrich Hölderlin nella traduzione e adattamento di Carmelo Bene, 1980.

Carmelo Bene voce in absentia

Gianni Trovalusci flauto, ottavino, flauto in sol

Christian Schmitt oboe, musetta, oboe d’amore

Ensemble Ars Ludi percussioni

Ready-made Ensemble coro da camera

Giuliano Mazzini maestro del coro

Orchestra Sinfonica Abruzzese

Marcello Panni direttore

BIGLIETTI:

Interi: da 15 euro a 25 euro, più prevendita

giovani: under 30: 8 euro; under 18: 5 euro

INFO per il pubblico:       tel. 06 3610051/52

www.concertiiuc.it – botteghino@istituzioneuniversitariadeiconcerti.it