Quanta emozione a Palazzo Vecchio nel ricordare Narciso Parigi

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Esattamente un mese fa ci lasciava: il 25 Gennaio infatti chiudeva gli occhi il grande cantore della fiorentinità e Domenica il Salone dei Cinquecento era colmo di persone che hanno assistito ad una bella cerimonia, in cui i ricordi hanno lasciato spazio alla musica, mentre due filmati ci presentavano Narciso Parigi in recenti momenti con le sue riflessioni e battute.
Questo foto tra l’assessore Tommaso Sacchi e Lorenzo Andreaggi la trovo di una bellezza incredibile, mentre sullo sfondo Narciso Parigi sembra sorridergli. Il giovane cantante fiorentino rappresenta la continuità, ma non per sua scelta: è stato lo stesso Narciso Parigi a dirci che in lui vedeva un erede culturale ed è per questo che assieme hanno scelto quelle canzoni che sono state registrate e che vedranno la luce presto dentro ad un vibrante progetto discografico.
Domenica pomeriggio Lorenzo Andreaggi ha interpretato 3 canzoni, ma ci è sembrato preciso pure nei panni del bravo presentatore, anche nei momenti più emozionati. Penso a quando ha dato la parola a chi ha narrato i suoi ricordi (il sindaco Dario Nardella, il già citato assessore Tommaso Sacchi, ma anche il presidente del consiglio regionale Eugenio Giani ed un emozionato Luciano Artusi, portatore della tradizione della Parte Guelfa) o ha omaggiato il nutrito gruppo di familiari presenti (Andrea Narciso Parigi in primis), tra cui Sophia Parigi, la nipote americana che ha vinto l’emozione ed ha interpretato due brani del repertorio del nonno.
Uno di questi ha visto il chitarrista Bruno Scantamburlo accompagnarla in acustico, forte del fatto che nel disco che si è completato molti brani hanno visto la sua leggiadria. Avremmo apprezzato anche l’esibizione del pianista Fabrizio Mocata, ma si è presentato ingessato per una recente caduta in bicicletta. Detto che il coro del Maggio Musicale Fiorentino ha interpretato i brani iniziali di questo bel pomeriggio, mi piace concludere con il fare gli elogi al contributo (succinto nei tempi, ma pieno di pathos) di Roberto Davide Papini: i suoi recenti articoli su La Nazione hanno costantemente tenuto vivo il rapporto tra Narciso Parigi ed i fiorentini (compresi i viaggi in bici da Campi Bisenzio a Campo di Marte, pur di veder giocare la Fiorentina).
In chiusura ripongo il fazzoletto con cui (anche ora) mi sono asciugato le lacrime, ma sul volto potete notare un leggero sorriso. Lo stesso con cui (prima di alzarci tutti e cantare Garrisca al vento il labaro viola) Domenica nel Salone dei Cinquecento ho visto un pezzettino del filmato in cui Narciso Parigi (con accanto Lorenzo Andreaggi) raccontava di come voleva rinascere.
Quello sulla sinistra a fargli le domande ero io…