Alfio Antico – Trema La Terra (Al-Kemi/Ala Bianca – distr. Warner/Fuga)

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Con “Trema La Terra” ritorna il magico tamburello di Alfio Antico. Un album molto significativo e che dimostra in pieno il suo genio musicale ed etnografico. Musicale in quanto recupera tutto un insieme di suoni che la modernizzazione rischia di far dimenticare. Etnografico poiché c’è un lavoro di tutela di un enorme giacimento di tradizioni e saperi di cui si stanno perdendo le tracce. Ecco perché “Trema La Terra” – prodotto da Cesare Basile – è un album importante e fondamentale. Lungo i nove brani che lo compongono Alfio Antico ci conduce alla scoperta di un mondo magico e agreste. Tutti i brani hanno un pulsare primitivo e ancestrale che ricorda un mondo – quello contadino – oramai ridottosi in un esiguo territorio. E’ un pulsare vivo, dinamico, pieno di vita e in grado di dipingere affreschi indimenticabili. I brani durano poco come ad evitare un’inutile prolissità. Sono carichi di un’energia che subito ti prende voglia di danzare in un’aia all’aperto e con il fuoco scoppiettante acceso. Tuttavia, i suoni sono estremamente moderni. Alfio Antico ha avuto la capacità di rendere questo mondo particolare estremamente contemporaneo utilizzando anche l’elettricità e l’elettronica. E’ un album – “Trema La Terra” – che non si deve limitare al brano in sé. Bisogna avere la capacità di leggere fra i brani e di considerare i 9 brani quale un unicum con diverse sfaccettature. Sfaccettature dove il mondo di Alfio Antico è presente. Eccome… Un mondo che si regge sulla copresenza di momenti ampiamente antitetici. Ad esempio, il tribale con il sontuoso. Dice bene la nota che accompagna il lancio dell’album: “Alfio Antico è forse l’ultimo depositario di un sapere tradizionale, della cultura pastorale, che ha appreso con un rapporto diretto, e quindi non solo musicale. Allo stesso tempo è anche un innovatore, sia per le sue liriche originali sia per la tecnica strumentale, con l’invenzione del trillo (particolare utilizzo dell’attrito del dito sulla pelle per fare risuonare i sonagli), ancora oggi studiata e imitata.” Nulla da aggiungere se non un sincero e forte invito ad ascoltare “Trema La Terra”…un album inusuale e provvisto di un’arcana bellezza senza tempo.

Per finire qualche nota biografica su Alfio Antico. Nasce il 22 novembre del 1956 a Lentini, nell’entroterra siciliano della provincia di Siracusa. Vive facendo il pastore fra le montagne respirando le favole, le storie, i miti della cultura contadina. In quegli anni la nonna gli insegna, con il proprio magico tamburello, a suonare e lui porterà avanti quell’arte fino all’età di 18 anni, quando lascerà la Sicilia per andare a cercare fortuna altrove. Si stabilisce a Firenze dove, una sera del ’77 mentre suonava in Piazza della Signoria, viene scoperto da Eugenio Bennato. Da quel momento riprende la sua carriera musicale, entra nei Musicanova ed incide con loro cinque LP. Successivamente collabora con la compagnia di Peppe Barra e con Tullio De Piscopo, Edoardo Bennato, Lucio Dalla, Fabrizio De André, Roberto Carnevale, Renzo Arbore e la sua Orchestra Italiana e di nuovo con Eugenio Bennato. Nel 1990 Fabrizio De André lo chiama per registrare il suo tamburo nel brano “Don Raffaè”, per il disco “Le nuvole”. Nel 1995 è ospite d’onore del Festival Internazionale di Sitges (Barcellona). Nel 1996 suona ne “Il ballo di San Vito” di Vinicio Capossela. Nel 2006 inizia la collaborazione con Carmen Consoli che pubblicherà con la sua Narciso Records l’album “Guten Morgen”, impreziosito da un duetto con Fiorella Mannoia nel brano “Cunta li jurnati”. Lo stesso anno il maestro siciliano del tamburo compone la colonna sonora del film “Malavoglia” di Pasquale Scimeca e viene citato nel film francese “Tous les soleils” di Philippe Claudel (2011), dove Stefano Accorsi canta il suo brano “Silenziu D’Amuri”. L’8 gennaio 2016 esce in digitale l’album “Antico”, prodotto da Colapesce e Mario Conte. Il disco riscuote ampio successo di critica proprio grazie alle sonorità in bilico tra passato ancestrale e visioni futuriste, melodie bucoliche e rumori industriali, testi poetici e fonemi.

Tracks-list:

1. Trema La Terra
2. Pancali Cucina
3. Nun N’aiu Sonnu
4. Rijanedda
5. Pani E Cipudda
6. Menza Sira
7. Lettu Letu
8. Vendemmia
9. Me Figghiu

Sito ufficiale http://www.alfioantico.it/