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Recensioni
Pubblicato il 17/07/2014 alle 09:24:59
Ligabue in concerto a Firenze: il narratore di emozioni rock diventa cromatico...
di Giancarlo Passarella
Complice anche un palco galattico, il buon lavoro di Jò Campana come Lighting Designer, una band ben rodata ed un pubblico pazzesco, il Liga ammalia Firenze e anche il sottoscritto: l'incontro nel suo camerino mi ha davvero gratificato.

Complice anche un palco galattico, il buon lavoro di Jò Campana come Lighting Designer, una band ben rodata ed un pubblico pazzesco, il Liga ammalia Firenze e anche il sottoscritto: l'incontro nel suo camerino mi ha davvero gratificato.


Eppure io sono uno rodato: ostico nel confessare emozioni, dopo averne viste di cotte e di crude, frequentato falsi miti e pochi artisti che alla fine ho reputato anche esseri umani da elogiare ...

Ieri sera nello stadio della mia città mi sono emozionato! Partire con Il muro del suono è stato un bel incipit e subito quei 40 mila hanno risposto con trasporto: nessuna delle seguenti canzoni ha visto una partecipazione altalenante. Per i fans del Liga tutte le sue canzoni vanno vissute ed imparate a memoria: non importa se molti di queste sono state pubblicate, quando oltre la metà dei presenti non era nemmeno nata!

Avevo con me un giornalista inglese e gli ho chiesto le sue impressioni: mi ha parlato di un muro del suono potente e di uno show internazionale. Non conosceva il Liga e quindi velocemente gli ho dato alcuni dati biografici ed anagrafici: mi ha detto che solo Bon Jovi in questo momento ha uno show così potente, mentre quello di Springsteen è più ricco, ma concepito in modo diverso...

Concordo ed ho anche apprezzato tutta la macchina organizzativa: un meccanismo ben oliato, dove ognuno ha il suo compito, perché il Mondovisione Tour è un progetto a cui fare i complimenti. Nei mesi scorsi avevo letto alcune dichiarazioni di Luciano al riguardo … Mi piaceva l’idea di un palco in cui fossi esposto verso il pubblico invece che “ritirato” in una specie di caveau come di solito sono i palchi dei concerti.. e questo gli ha consentito un contatto umano ed epidermico con il suo pubblico, specialmente nella fase centrale dello show, quando li ha invitati a cantare loro, in un sorte di karaoke. Esperimento riuscito: bastavano poche note e i fans cantavano loro il brano da indovinare. Ma perché ha fatto questo? Perchè il Liga scherza e dice che lui è iscritto al S.C.U.C. e quindi devi limitarsi: il fantomatico gruppo non esiste in verità, ma è solo l'acronimo di Società Cantautori Ultra Cinquantenni....

I panni del pensionato non li ha ancora indossati e sul quel palco si muove alla grande. Sempre nei mesi scorsi aveva dichiarato ...Mi proposero una struttura a 120 gradi. Ne ho chiesta una a 180 facendo svenire progettisti e ingegneri. Che dicevano … Non è mai stato fatto. Se non è mai stato fatto un motivo ci sarà… E da quel palco non arrivano solo dei watt, ma anche tanto colore: sembra di stare nel bel mezzo di una festa patronale, dove i fuochi d'artificio sono il traino per un pubblico trigenerazionale che vuole stare dentro quell'orgia cromatica, ovviamente sempre con il naso all'insù.

Quando arrivano i bis, molti con me in tribuna si accorgono che al concerto fiorentino sta arrivando un ospite non atteso ed anche lei piena di luce: è la Luna! Sorge alle spalle della Curva Fiesole (e quindi davanti al Liga ed i suo i musicisti) e rende ancora più magica la serata.

Tra l'incontro con lui ed il suo fido Claudio Maioli (alle 19) e la Luna che sorge per applaudire anche lei per i bis dello show, in mezzo troviamo tanto sudore, un sacco di emozione e soprattutto alcuni arrangiamenti rock a brani storici: penso a A che ora è la fine del mondo?, ma anche a Bambolina e Barracuda. Quando Balliamo sul mondo e Il sale della terra vengono proposte, lo stadio sembra pronto ad implodere per poi elevarsi verso il cielo: una sensazione piacevole ed assai coinvolgente: sul palco il Liga alterna musica a parole, note a pura comunicazione... mentre alle sue spalle il maxi schermo (controllato da due grandMA2 Light, pilotati da Jò Campana) non saturano in comunicazione. Ogni tanto i messaggi (estratti da vari poeti e scrittori, ma anche da frasi di canzoni) prendono il sopravvento per poi ritornare ad una fase relax, dove le immagini della gioventù del Liga sono uno sfogliare l'album non solo dei ricordi, ma anche della sua intima sfera familiare. Con Tu sei lei o Per sempre le lacrime sgorgano copiose...

In tribuna stampa a fine concerto i commenti sono intensi e tutti concordano sulla bontà dello show, ulteriore dimostrazione della grande forza comunicativa che da Correggio da alcuni decenni fortunatamente godiamo. Viene pertanto da ridere nel leggere le anticipazioni fatte da un noto giornalista fiorentino che ha avuto la possibilità di intervistare il Liga nei giorni precedenti. La sua domanda finale è stata Lei è praticamente inavvicinabile... Volete sapere la risposta di Luciano? Laconica e garbata ...Credo che lei sia male informata. Basta che dia un’occhiata su internet e troverà migliaia di foto che i fan si sono fatti con me. Spesso mi aspettano davanti casa o al bar in cui vado spesso. C’è un rapporto di franchezza. Se faccio questo mestiere è grazie a chi mi segue...

Non posso che confermare l'iper disponibilità del Liga: nei momenti pre concerto in cui mi hanno fatto girare per i camerini, l'ho verificato... ma non solo nei miei confronti, ma anche con chi aveva avuto la fortuna di stare con lui. E qui permettermi di salutare anche gli altri che mi hanno ben accolto: primo fra tutti Claudio Maioli (mai nei panni dell'avvicinabile manager, ma anzi pronto a mettersi in gioco... sul palco l'avete visto con la t-shirt di Bar Mario) e tutto lo staff del Ligachannel (trasmettevano in diretta e li ho voluti ringraziare per la buona recensione che hanno fatto al mio libro Con questa faccia qui). Poi con piacere ho rivisto Marco Ligabue (gli ho fatto i complimenti sia per la sua carriera solista, sia per la scelta di vita orientata verso la Sardegna...) e tutti i musicisti, primo fra tutti quella potenza di semplicità umana di Federico Poggipollini...

Lo conosco dal 1988, quando era in promozione per l'album Sobborghi dei suoi Radio City (.. nel riabbracciarci, abbiamo canticchiato Topi di fogna … tra le luci di Bologna) …. grande chitarrista e con lui il rock cromatico del Liga ci consente di percepire (e distinguere nelle varie gradazioni ) ogni momento di quelle canzoni firmate da Luciano Ligabue, ormai maturo narratore di emozioni. Anche nella gestualità, nel sorriso, nell'andare verso il suo pubblico...Lui stesso confessa che … In un brano come Leggero, c'è il promemoria di un traguardo che continuo a prefissarmi...

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