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Comunicati
Pubblicato il 15/06/2009 alle 17:54:01
Ascanio Celestini: Antologia all'Auditorium di Roma dal 15 al 17 giugno
di Martina Neri
Dopo la carta bianca del 2006/2007, Ascanio Celestini torna all’Auditorium Parco della Musica dal 15 al 18 giugno con Antologia, quattro spettacoli diretti e interpretati dal grande affabulatore.

Dopo la carta bianca del 2006/2007, Ascanio Celestini torna all’Auditorium Parco della Musica dal 15 al 18 giugno con Antologia, quattro spettacoli diretti e interpretati dal grande affabulatore.
Si inizia il 15 giugno con Cecafumo, un susseguirsi di fiabe, filastrocche, un caleidoscopio di storie e rapidi giochi di parole. Si prosegue il 16 con Radio clandestina, il racconto tragico dell’eccidio nazista delle Fosse Ardeatine: testimonianze singole e parziali che diventano rivelatrici di una storia più vasta, quella di un intero Paese. Il 17 giugno è la volta di Scemo di guerra, spettacolo toccante e suggestivo che narra dei bombardamenti su Roma e dell’arrivo degli americani. Si chiude il 18 giugno con Pecora nera, indagine sul disagio mentale; l’argomento delicato e scivoloso della follia è affrontato con la grazia e il tatto dell’artista e si arricchisce di elementi poetici e visionari.

CECAFUMO 15 giugno
musiche scritte e interpretate da
Matteo D’Agostino, Gianluca Casadei, Roberto Boarini

Cecafumo è uno stratagemma per far ascoltare alcune fra le più belle fiabe della tradizione popolare. Tutte fiabe fortemente rimaneggiate, smontate e rimontate, tradotte e tradite. Ma tutte con una stessa caratteristica: hanno senso solo quando vengono 'dette'. Tutte queste storie vengono narrate con l'accompagnamento di valzer, polka, quadriglia, tango o tarantella a seconda del tono del racconto. In maniera che le storie vengano ascoltate non soltanto per la ricchezza di immagini che la tradizione riesce a comunicarci, ma anche per la forza con la quale la letteratura orale continua a dare del mondo un'immagine complessa ma sostanzialmente unitaria. Così Italo Calvino nell'introduzione alle Fiabe Italiane, di cui curò la pubblicazione a metà degli anni '50, scriveva che le fiabe sono vere perché "sono il catalogo dei destini che possono darsi a un uomo e a una donna soprattutto per la parte di vita che è il farsi di un destino: la giovinezza, dalla nascita che sovente porta in sé un auspicio o una condanna, il distacco dalla casa, alle prove per diventare adulto e poi maturo, per confermarsi come essere umano".

RADIO CLANDESTINA 16 giugno
musica originale
Matteo D'Agostino

Una donna si avvicina e chiede a qualcuno di leggerle i cartelli sui quali è scritto fittasi e vendesi. La donna è analfabeta. Qualcuno gli risponde che "al giorno d'oggi voi siete una rarità, ma durante la guerra c'era tanta gente che non sapeva leggere. E tanti andavano al cinema Iris di Porta Pia da mio nonno Giulio per farsi leggere i proclami dei tedeschi sui giornali ". Il 25 marzo del '44 se ne fanno leggere uno che annuncia la morte di 320 persone: è l'eccidio delle Fosse Ardeatine. "Questa dell'Ardeatine è una storia che uno potrebbe raccontarla in un minuto o in una settimana". È una storia che comincia alla fine dell'ottocento, quando Roma diventa capitale e continua negli anni in cui si costruiscono le borgate, continua con la guerra in Africa e in Spagna, con le leggi razziste del '38, con la seconda guerra, fino al bombardamento di San Lorenzo, fino all'8 settembre. È la storia dell'occupazione che non finisce con la liberazione di Roma. È la storia degli uomini sepolti da tonnellate di terra in una cava sull'Ardeatina e delle donne che li vanno a cercare, delle mogli che lavorano negli anni '50 e dei figli e dei nipoti che quella storia ancora la raccontano.

SCEMO DI GUERRA 17 giugno
Mio padre raccontava una storia di guerra. Una storia di quando lui era ragazzino. L’ho sentita raccontare per trent’anni. È la storia del 4 giugno del 1944, il giorno della Liberazione di Roma. Per tanto tempo questa è stata per me l’unica storia concreta sulla guerra. Era concreta perché conoscevo le strade di cui parlava. Conoscevo il cinema Iris dove aveva lavorato con mio nonno e poi era concreta perché dopo tante volte che la ascoltavo avevo incominciato a immaginarmi pure i particolari più piccoli del suo racconto. Ogni volta che raccontava faceva delle digressioni, allungava o accorciava il discorso inserendo episodi nuovi o eliminando parti che in quel momento considerava poco importanti. Così quando ho incominciato a fare ricerca ho deciso di registrarlo e provare a lavorare sulle sue storie. Da queste storie nasce Scemo di guerra.
Nello spettacolo si ritrovano alcuni avvenimenti molto conosciuti come il bombardamento di San Lorenzo o il rastrellamento del Quadraro con più di mille persone deportate. Alcuni fatti sono veramente accaduti a lui come quando ha rischiato di farsi ammazzare mentre raccoglieva una cipolla. Alcuni sono altrettanto veri, ma li ho ascoltati da altre persone come la storia del soldato seppellito vivo all’Appio Claudio. Certe cose me le sono inventate io o le ho prese da altri racconti di altre guerre che mi è capitato di ascoltare. Adesso credo che questa sua storia per me sia diventata il modo per mantenere un duplice legame sentimentale: quello politico con la mia città e quello umano con mio padre.

PECORA NERA 18 giugno
Raccolgo memorie di chi ha conosciuto il manicomio un po’ come facevano i geografi del passato. Questi antichi scienziati chiedevano ai marinai di raccontargli com’era fatta un’isola, chiedevano a un commerciante di spezie o di tappeti com’era una strada verso l’Oriente o attraverso l’Africa. Dai racconti che ascoltavano cercavano di disegnare delle carte geografiche. Ne venivano fuori carte che spesso erano inesatte, ma erano anche piene dello sguardo di chi i luoghi li aveva conosciuti attraversandoli. Così io ascolto le storie di chi ha viaggiato attraverso il manicomio non per costruire una storia oggettiva, ma per restituire la freschezza del racconto e l’imprecisione dello sguardo soggettivo, la meraviglia dell’immaginazione e la concretezza delle paure che accompagnano un viaggio.

Biglietti:
Platea: 15.00 euro
Galleria: 10.00 euro
Abbonamento alle 4 serate 30.00 euro
Ufficio Stampa Parco della Musica

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