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Recensioni |
Pubblicato il 28/08/2018 alle 09:01:27 | |
Opera Oscura – Disincanto (Andromeda Relix/Lizard, 2018) Il prog metal rock che incanta!
“Disincanto” è un incanto. Uno dei dischi di prog rock più belli dell’anno. È quel suo abbracciare l’heavy metal e poi fuggire, in un gioco a rincorrersi che ammalia, senza dare riferimenti sicuri, la vera meraviglia.
“Disincanto” è un incanto. Uno dei dischi di prog rock più belli dell’anno. È quel suo abbracciare l’heavy metal e poi fuggire, in un gioco a rincorrersi che ammalia, senza dare riferimenti sicuri, la vera meraviglia.
Gli Opera Oscura sono il progetto del tastierista Alessandro Evangelisti che ha scritto tutte le musiche e buona parte dei testi. Ha lavorato sodo per trovare i musicisti giusti a cui affidare le sue partiture. E non c’è dubbio che abbia scelto bene, il chitarrista Alfredo Gargaro è parte attiva dell’album, il suo strumento è fondamentale nel ricamare trame, sia ritmiche che soliste.
A dare ulteriori meraviglia sono le voci di Francesca Palamidessi e Serena Stanzani: la prima libera il suo talento in tre brani, rendendo meravigliose “A Picco sul mare”, “Gaza” e “Dopo la guerra”, che alternano parti per soli strumenti cariche di pathos ed emozione. Serena invece si prende la scena in “Il canto di Sìrin”, docile madrigale per pianoforte e canto.
Con “La metamorfosi dei sogni” e “Pioggia nel deserto” emerge la carica del gruppo, che propone partiture strumentali che deviano stilisticamente senza riferimenti, tra prog, metal e riferimenti classici.
In chiusura “Resti” è un tappeto di pianoforte che evidenzia la preparazione e la fantasia di Alessandro Evangelisti, la mente dietro questo splendido progetto.
L’unico rammarico è che un album della bellezza di “Disincanto” - la copertina, da un'immagine di George Grie, è una meraviglia - - non verrà proposto dal vivo. Non vi resta quindi che procurarvi il cd.
Se amate il rock progressivo e tutto ciò che gli naviga intorno, fareste un grave errore a trascurare questo meraviglioso “Disincanto”.
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