Intervista a il Management: “Sumo è un disco molto intimo, molto emotivo, molto notturno”

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Il Management sono in tour per presentare “SUMO”, il nuovo album di inediti del duo composto da Luca Romagnoli (voce e testi) e Marco di Nardo (chitarra e compositore), già noti come Management del Dolore Post-Operatorio.
Porteranno dal vivo i brani del nuovo lavoro discografico nelle seguenti tappe:
14 febbraio TORINO // CAP10100 (ore 21.30; ingresso 12 euro)
15 febbraio BOLOGNA // LOCOMOTIV (ore 21.30; ingresso 10 euro + tessera AICS)
21 febbraio CONVERSANO (BA) // CASA DELLE ARTI (ore 22.30; ingresso 14 euro)
28 febbraio SEGRATE (MI) // MAGNOLIA (ore 22.00; ingresso 12 euro + d.p.)
29 febbraio ROMA // MONK (ore 22.00; ingresso 13 euro + d.p.)

Pochi giorni prima della partenza del tour di presentazione di “Sumo”, la band, inoltre, ha rilasciato la versione cover di “Un giorno dopo l’altro” di Luigi Tenco: un omaggio sincero e delicato a un brano speciale di Tenco, realizzato dal Management insieme a Nicola Ceroli, ex batterista della band, che sarà ospite fisso del tour del Management, esibendosi in apertura a tutti i concerti di febbraio.Ecco il link al videoclip di “Un giorno dopo l’altro” cover di Luigi Tenco a cura di Management&Ceroli:
https://www.youtube.com/watch?v=CkgclfsBDtk

“SUMO” – IL DISCO

Dopo quattro album in studio che hanno fatto del Management un nome di riferimento del movimento ‘indie’ italiano, la band è ora pronta per una nuova stagione artistica e poetica, con la netta volontà di distaccarsi da categorie e da un immaginario ormai non più rappresentativo.
Questo nuovo corso del Management, infatti, abbandonate le schizofrenie incidentate e post operatorie, si presenta con un disco elettro-cantautorale e poche parole: una quartina di Patrizia Valduga. “Sumo”, infatti, è stato anticipato dal video e singolo “Come la luna”, che ha totalizzato oltre mezzo milione di streaming e che ha posizionato stabilmente il Management nelle più rilevanti playlist e classifiche digitali.
Link al videoclip “Come la luna” su YouTube: https://www.youtube.com/watch?v=QPRHshl6eyE

Abbiamo intervistato Luca Romagnoli, voce dei Management che ci ha raccontato un po’ della storia di Sumo e dell’avventura di Napoli (e non solo…)

Anche se l’abbiamo visto con il nuovo album, il cambiamento del nome è stata una svolta di vita, di mood: cosa cambia d’ora in poi nei vostri testi?

Il cambiamento del nome è stato dovuto al fatto che questo vecchio nome si portava dietro anche delle scelte estetiche, un apparato di gestualità, di provocazioni. Eravamo molto schizofrenici, molto arrabbiati: tutte cose tipiche di un altro periodo della nostra vita che è la prima giovinezza. Adesso con il passare di quattro cinque dischi sono anche passati quei cinque/dieci anni e abbiamo abituato il pubblico a grandi cambiamenti. In un certo senso la gente si aspettava sempre da noi un gesto plateale , iconoclasta, e questo immaginario in maniera estetica, grafica, un po’ noi lo abbiamo relegato a questa parte di nome che ci collegava a tutte queste esperienze giovanilistiche che poi è stato anche il nostro incidente che diede il nome al gruppo e eliminarlo è stato un po’ l’ultima nostra provocazione. Noi abbiamo dichiarato di volerci interessare solo alla musica, ai contenuti, alla poetica alle emozioni per questo disco quindi parlare solo attraverso le canzoni e  un po’ mettere a tacere in anticipo le potenziali critiche di chi si aspettava da noi le solite azioni già viste che abbiamo deciso di eliminare. Non è che alcune cose da noi il pubblico non se le deve aspettare: nel tour riportiamo le nostre canzoni vecchie ma come un racconto della nostra vita, come una parte che non abbiamo certo dimenticato sottolineando però che c’è ne è una nuova e che il cambiamento è importante.

Si evince che voi siete davvero artisti a tutto tondo e mi ha colpito molto la vostra dichiarazione sullo studio di Napoli , l’ Auditorium Novecento (ex Phonotype), che vi ha commosso… Ci potete raccontare qualcosa di questa atmosfera magica?

Si, questo è uno studio storico di Napoli quindi oltre ad avere un’attrezzatura di grandissimo livello che decenni fa andava addirittura a sfidare a livello tecnologico Abbey Road, tra quelle mura ci sono passate delle vere e proprie leggende della musica e non solo anche del teatro , del cinema napoletano, Totò, De Filippo, Murolo. Ci siamo sentiti partecipi di un’emozione grande, ti senti responsabile di una bellezza da portare avanti. E tutto questo ci ha commosso. Ti trovi vicino alla storia vera, tocchi le loro stesse attrezzature, è emotivamente toccante.

E ho letto che è stata molto particolare è la storia della copertina di Sumo…

Quella è un’altra cosa magica che è successa in studio. L’idea di base era fare una copertina molto semplice con una grafica immediata magari anche solo con la bandiera del Giappone. Poi abbiamo saputo che Murolo in studio registrò la famosissima e leggendaria canzone Luna Rossa, e allora è stato un attimo sostituire la palla rossa della bandiera del Giappone che è un sole con la nostra Luna. A parte il fatto che abbiamo la canzone “Come la luna”, inoltre il nostro è un disco molto intimo, quindi fare questa piccola sostituzione grafica molto importante per sottolineare anche l’intimità dei testi e dell’attitudine di questo disco molto emotivo, molto notturno. La notte è il momento per eccellenza della poesia e dei sentimenti, dei ricordi dei pensieri.

C’è qualche aneddoto particolare accaduto durante le registrazioni del disco che avete il piacere di ricordare?

La cosa che più ci piace raccontare è che noi per tutta la prima settimana stavamo ancora lavorando alle idee del disco, o comunque stavamo portando avanti le registrazioni. E man mano conoscendo gli addetti dello studio siamo entrati in confidenza e solo dopo una settimana ci hanno raccontato le storie leggendarie del luogo, e noi siamo rimasti allibiti  e abbiamo detto “ma come qui si entra con tutta un’altra testa.” E allora abbiamo buttato tutto quello che abbiamo fatto e abbiamo cominciato daccapo consapevoli che avevamo una responsabilità, sapendo che stavamo calpestando il terreno che era stato calpestato dai miti e abbiamo cominciato il disco da zero .

Di Sumo c’è qualche canzone a cui siete particolarmente legati?

Sono tutte belle. Avendo intitolato il disco con una canzone che è in scaletta, la realtà è che senza dubbio collega tutte le altre, perché c’è questa immagine del lottatore di Sumo, che rappresenta il tempo, questa figura pesante, contro la quale noi dobbiamo combattere tutti i giorni. Essendo un disco molto malinconico, collegato molto ai ricordi, al passato, alle assenze,  diciamo che la figura del tempo è un po’ quello che collega tutto perché è il passare del tempo che poi crea i ricordi e la malinconia.

C’è una città a cui vi sentite vicini in senso artistico?

In realtà l’Italia è tutta bella. Questo è un mestiere meraviglioso e magico, che abbiamo l’onore di fare e speriamo di essere all’altezza, perché chi ti accoglie e ti chiama è perché ti ha voluto fortemente, dato che organizzare un concerto non è neanche facile. Quindi una persona, un locale, un’associazione che ti cerca o che ti vuole è sempre fatto di persone che ti vogliono bene poi chi ti viene a vedere è di per sé appassionato alla tua musica quindi dà affetto. Fortunatamente siamo sempre stati trattati molto bene, cosa che non succede su tutti gli ambienti lavorativi.

Ti volevo chiedere come è nato il meraviglioso video della pasticca blu

Il protagonista, che è un mio caro amico, Paolo Maria Cristalli, è un grande poeta della nostra zona, e si è prestato a questa idea di trasformare la pasticca blu, che è quello che tutti sappiamo e sostituirla con il concetto di poesia per innalzare la vita. Un’idea semplice  questa di trasformare la poesia in pasticca che fa tornare giovani, bambini attraverso la figura del poeta che è un vero poeta, proprio lui, non un attore.

Progetti per il futuro

Noi vogliamo che la nostra vita sia fatta di musica, semplicemente continuare a scrivere canzoni, essere sempre all’altezza del mestiere che facciamo, e speriamo di avere sempre l’ispirazione giusta.

Complimenti al Management e in bocca al lupo per il tour!

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