Primo Maggio a Taranto, uno spinoff su La7

Ilva,Taranto 9 aprile 2015. Christian Mantuano / OneShot

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Taranto nella foto di Christian Mantuano

Venerdì 1 maggio al Parco Archeologico delle Mura Greche di Taranto non si terrà il consueto concerto per celebrare la festa dei lavoratori. Il comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti insieme ai direttori artistici della manifestazione, Michele Riondino, Roy Paci e Diodato hanno scelto di non sostituire l’appuntamento dal vivo con un evento streaming. In queste settimane di isolamento la tecnologia e i social media hanno sicuramente rappresentato una grande opportunità per tenere vive le relazioni e continuare a condividere idee e opinioni tra le persone ma non possono costituire un’alternativa rispetto alla possibilità di incontro fisico ed emotivo che l’uno maggio ha rappresentato fin dalla sua nascita. La scelta rispecchia tra l’altro quanto in questi giorni moltissimi lavoratori del settore dello spettacolo dal vivo, dagli artisti alle maestranze, duramente colpiti dall’emergenza coronavirus, hanno sottolineato rispetto alla necessità di non confondere l’esibizione in streaming come una possibile alternativa a forme d’arte che trovano la loro autentica espressione nell’incontro fisico con un pubblico.

Si è dunque deciso di vivere la giornata declinando in diverse forme i contenuti politici e sociali di cui l’uno maggio libero e pensante è stato da sempre amplificatore.

La contrapposizione che il mondo sta vivendo tra salute e produzione/lavoro è una piaga che da decenni coinvolge e dilania il territorio tarantino e questo uno maggio sarà l’occasione per condividere la testimonianza di lotta e le riflessioni raccolte in questi anni. “In questo momento storico – hanno sottolineato i membri del comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti – si è resa ancora più evidente la fragilità del sistema economico-produttivo e delle vite che da esso dipendono. La paura di contagiare le proprie famiglie, che ogni lavoratore prova oggi tornando a casa dal lavoro, è la stessa paura che gli operai ex ILVA provano da sempre. Il non rassegnarsi a rinunciare alla salute pur di non perdere il lavoro, battaglia che ha caratterizzato da sempre il comitato, diventa oggi una battaglia più che mai condivisa con tutti. Perché abbiamo a cuore la salute di tutti, il razzismo ambientale non ci è mai appartenuto.”

La pagina facebook (FB @liberiepensanti) e tutti i profili social del comitato (FB e IG @unomaggiotaranto TW @liberiepensanti) diventeranno una piazza virtuale nella quale si alterneranno interventi e proposte concrete di cambiamento da parte di persone, attivisti e associazioni che condividono un sentimento forte di ribellione ad un modello di sviluppo fondato sul ciclo estrazione, produzione, consumo, sulla concentrazione di immensi profitti e la socializzazione dei costi ambientali e sociali. Tra le associazioni e i movimenti che hanno aderito all’iniziativa ricordiamo: No Tav, No Tap, No Triv, No Grandi Navi, Fuori dal Fossile, Rete Stop Biocidio, Casa delle donne Lucha y Siesta, Associazione Bianca Guidetti Serra, Comitato Salute e Vita Salerno, Fridays for Future, A Sud Onlus, Comitato Donne di Manfredonia, Mamme NoPfas, Non Una di Meno Napoli, Insurgencia Napoli, Ende Gelände (Movimento tedesco di disobbedienza civile per la giustizia climatica e l’abbandono del fossile in Europa)

Interverranno inoltre Andrea Segre, Chef Rubio, Cosimo Argentina.

Tutti i contributi di questa edizione virtuale 2020 saranno riuniti nella rubrica “Voci dei Territori” su www.liberiepensanti.it, contribuendo al dibattito dell’#unomaggioliberoepensante.

La giornata culminerà con il docufilm “Liberi e pensanti – uno maggio Taranto” prodotto da Pulse Films in collaborazione con Indiana Production e realizzato da Giorgio Testi, Francesco Zippel e Fabrizio Fichera che andrà in onda su La 7 come spin off di Propaganda Live.

“In un mondo colpito dalla pandemia – sottolineano i direttori artistici Michele Riondino, Roy Paci e Diodato – in cui la produzione è stata in molti casi costretta a fermarsi, i cui governanti e cittadini tutti sono stati spesso costretti a dover scegliere tra salute e lavoro, o comunque a dover considerare i drammi che una scelta del genere comporta, ci è sembrato potesse essere molto più comprensibile la condizione tarantina.

Per questo motivo abbiamo pensato fosse doveroso non rimanere in silenzio e abbiamo chiesto a Giorgio Testi, Francesco Zippel e Fabrizio Fichera di provare a raccontarla con un documentario che in realtà è un esperimento unico, realizzato con tutte le privazioni e le difficoltà del momento, ma anche con l’arte, la genialità e la sensibilità di tanti artisti riuniti.

Taranto pone quesiti che non possiamo continuare a ignorare, non solo a livello nazionale, ma globale.”

“Quest’anno il primo maggio assume una valenza ancora più forte – ha detto Andrea Salerno, direttore di La 7 – E la storia di Taranto è forse la più efficace per rappresentarlo. Una storia che racconta la metafora dell’Italia, drammaticamente in bilico tra diritto al lavoro e diritto alla salute. Una condizione che la città pugliese vive da moltissimi anni. E che La 7 ha spesso e continuamente seguito e raccontato.”

Protagonista del docufilm è proprio la città di Taranto raccontata dagli stessi attivisti del comitato cittadini e lavoratori liberi e pensanti insieme a Diodato, Michele Riondino e Roy Paci. Nella narrazione si innescano gli interventi artistici di attori e musicisti che ancora una volta fanno da amplificatori alla storia: Elio Germano, Carolina Crescentini, Zerocalcare, Ghemon, Vinicio Capossela, Piero Pelù, Brunori Sas, Samuel, Manuel Agnelli, Rodrigo D’Erasmo, Niccolò Fabi, Negramaro, Elisa, Coma_Cose, Mama Marjas, Gabriella Martinelli, Fabio Rondanini. Arricchiscono il film le testimonianze degli studiosi di ecologia politica e storia ambientale Stefania Barca e Emanuele Leonardi, attualmente impegnati nella stesura del Green New Deal for Europe.

“Ognuno di noi ha un rapporto con Taranto differente – dicono i registi Giorgio Testi, Francesco Zippel e Fabrizio Fichera – Quando ci è stato proposto di immaginare un docufilm che potesse raccontare Taranto in questo primo maggio sospeso ci siamo confrontati e abbiamo cercato di far valere la più grande ricchezza che questo confinamento potesse regalarci: il tempo. Un tempo non illimitato ma di certo completamente stravolto. Un tempo dove la nostra ricerca di un linguaggio nuovo andava di pari passo con il confronto tra di noi, i direttori artistici e i membri del Comitato. Un tempo di relazioni nuove da costruire, di zoom interminabili, di fonti documentali da ricercare e di contenuti da creare ex novo. Un periodo che ci ha permesso di inventare un nuovo modo di lavorare nell’emergenza e di coinvolgere creativi che potessero aiutarci a strutturare tutto ciò che andava materializzandosi davanti a noi.”

L’#UNOMAGGIOLIBEROEPENSANTE 2020 sarà anche l’occasione per esprimere solidarietà concreta per chi non ha diritto alla cura. Durante la giornata sarà promossa sui canali social del comitato e attraverso La 7 una raccolta fondi il cui ricavato sarà donato ad EMERGENCY per sostenere i suoi progetti in Italia, Afghanistan, Repubblica Centrafricana, Iraq, Sierra Leone, Sudan, Uganda e Eritrea. Dal 1994 ad oggi EMERGENCY ha curato oltre 10 milioni di persone, una ogni minuto e promuove una cultura di pace, solidarietà e rispetto dei diritti umani. Per sostenere EMERGENCY https://sostieni.emergency.it/dona/

“Nel mondo la battaglia per un ambiente vivibile è fondamentale – ha ricordato nel corso della conferenza stampa il fondatore e direttore esecutivo di Emergency Gino Strada – Noi siamo anche oggi impegnati a combattere questi virus che non sono solo il coronavirus, sono quei virus che condizionano un po’ tutta la nostra esistenza, uno di questi virus è l’aver ridotto la nostra sanità a una merce fruibile. Non è possibile pensare alla nostra salute come una cosa privata, c’è bisogno di un impegno collettivo affinchè sia tutelata per tutti. Non ci possono essere esclusi. Mi rammarica molto non sentire oggi dal mondo della politica un’autocritica di ripensamento per aver portato negli ultimi trent’anni la sanità nelle mani dei privati. Sono stati tagliati posti di lavoro per infermieri, medici, sono stati tagliati i bilanci della sanità pubblica, ma non si è tagliato per i privati. I cittadini pagano il prezzo in termine di sanità. Siamo vicini e sosteniamo fino in fondo la vostra iniziativa. C’è la voglia di andare avanti e spero che finita quest’emergenza ci sia un ripensamento, perché non si può riprendere com’eravamo prima. La speranza è possibile solo grazie all’impegno dei cittadini. Non mi aspetto nulla dalla politica, senza l’impegno di tante tante persone per bene.”

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