Martha Rossi, con i Queen nel cuore e un romanzo nel cassetto

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La Scaramouche dell’edizione italiana del musical “We Will Rock You” dei Queen è tornata. Martha Rossi rompe la magra di uscite discografiche dovuta al lockdown con un interessante mini album dal vivo, dove si cimenta con alcuni classici e da sfoggio delle sue indubbie qualità vocali. Ecco cosa ci ha raccontato.

Benvenuta Martha. In questo periodo di lockdown è uscito il tuo nuovo EP dal vivo. Quattro brani che hanno fatto subito felici i tuoi fans, che lo hanno premiato portandolo al primo posto nella classifica di iTunes. Come è nato questo lavoro?

Grazie per avermi invitata. A fine febbraio era sparito da tutte le piattaforme digitali il mio primo album “Musica sarà”. Non sappiamo ancora come e perché, ma questo mi ha creato un profondo senso di tristezza e per diverse settimane sono stata male. Questa quarantena sola nel mio monolocale a Milano non è stata facile. Quando ho appreso dai miei follower che era sparita la mia musica online è stato terribile. Così mi sono rimboccata le maniche e ho caricato nuovamente tutto online, ma guardando le mie pagine sulle varie piattaforme ho deciso di pubblicare qualcosa di mio. Ho sbirciato nel mio computer e ho trovato questi live. Non è un progetto nato da qualcosa, era solo un live delle prove del mio concerto di qualche anno fa al Blue Note di Milano. Mi piaceva e l’ho messo online.

Lo scorso autunno ti abbiamo rivisto di nuovo a teatro nelle vesti di Scaramouche, nel musical We Will Rock You. Tutti hanno salutato il tuo entusiasmo il tuo ritorno in quest’opera dei Queen, che ti aveva già visto protagonista nella prima edizione del 2009. Quali emozioni hai provato nel riprendere questo ruolo?

Lavorare a teatro in tutti questi anni mi ha regalato un profondo senso di gratificazione. Tornare a vestire i panni di Wendy lo scorso anno e di Scaramouche in questo, mi ha portata indietro nel tempo in un periodo meraviglioso della mia vita. “We Will Rock You” è uno spettacolo magnifico, pieno di artisti di grande talento. Lancia un grande messaggio, anzi tanti messaggi. Uno su tutti riguarda la musica, la vera musica quella che noi scegliamo non quella che ci propinano per fare soldi, citando una parte del copione. Ecco quella musica non finirà mai di esistere. Con la regista Michaela Berlini abbiamo lavorato su un personaggio diverso rispetto a quello del 2009 ed è stato bello rimettersi nuovamente in gioco. Speriamo di poter finire il nostro tour che purtroppo è stato bloccato con l’arrivo del Covid-19.

Per questo ruolo eri stata scelta da Brian May in persona, che poi aveva anche collaborato in tuo brano da solita (“We Believe” nel 2011). Quanto sono stati importanti i Queen per te?

Molto importanti. Brian è un uomo di grande cuore e ha sempre un occhio di riguardo per me e per il mio lavoro. Conoscerlo è stato fondamentale nella mia vita. Mi ha fatto capire che l’artista e l’uomo sono la stessa cosa, che dobbiamo credere nei nostri sogni rimanendo con i piedi ben ancorati al terreno. Ricordo che da bambina guardavo una videocassetta dei Queen, e dire cassetta mi fa strano oggi perché mi fa sentire molto vintage. Dicevo a mio padre che non volevo più avere paura sul palco, che avrei voluto avere il coraggio di Freddie Mercury che senza timore camminava e ballava su quel palcoscenico. Rimanevo per giorni a osservarlo incredula perché io puntualmente non ci riuscivo. Oggi se penso a tutto questo mi sento felice, ma ancora come una bambina nei miei occhi alberga il sogno di poter far conoscere la mia musica e la mia voce sempre a più persone.

Nell’ambito del musical sei stata anche Wendy in “Peter Pan – Il Musical” con le musiche di Edoardo Bennato. In questo caso come ti sei trovata a interpretare questo ruolo?

Ormai per tante persone sono Wendy, e dopo 12 anni mi sento anche affetta dalla sindrome di Wendy.
Il personaggio di Wendy rispecchia una parte di me che io amo. Non potete immaginare quanto io abbia studiato per arrivare alla Wendy che volevo, ogni anno il regista cambiava il personaggio è si doveva partire nuovamente da zero. Lo ha fatto per me, per farmi crescere, ed io lo ringrazierò per sempre

Questo periodo di emergenza nazionale ha fermato tutte le attività teatrali. Tanti musical che erano in cartellone non si sa ancora quando riprenderanno. Da addetta ai lavoro come stai vivendo questo momento?

Come accennavo prima “We Will Rock You” era in cartellone fino alla fine di marzo, ma non abbiamo potuto finire la nostra stagione. La vivo come penso tutti, con la speranza che le istituzioni di rendano conto che fare questo mestiere non è un gioco è un “lavoro”. Che per il nostro settore sarà un periodo di profonda crisi. Nei giorni scorsi ho letto che riapriranno i teatri e i cinema forse con le stesse regole di distanziamento. Ciò vuol dire che molti spettacoli non potranno tornare perché il numero dei paganti (ridotti per rispettare le regole del distanziamento) non potrà mai coprire le spese di alcuni grandi show. Già l’Italia era in crisi con il teatro prima del Covid-19, adesso la situazione è precipitata. Ma voglio pensare positivo sperando che presto si prendano cura del nostro settore che porta la cultura e l’arte in giro per l’Italia e non solo.

E’ vero che stai lavorando a un romanzo?

Si è vero e sono molto emozionata per questo. Sono alla ricerca della giusta casa editrice che possa rappresentare al meglio questo romanzo. Parlerà di temi importanti e delicati, sempre con l’impronta comica che caratterizza la mia vita. Parlerò della violenza sulle donne e dei drammi d’amore che tutti almeno una volta siamo stati costretti a vivere, quelli che riusciamo a superare con il sorriso e quelli che ci portano in buchi neri di cui non vediamo la fine. Storie che ci rendono simili e storie che ci rendono unici. A fine maggio sarà finito e comincerò a farlo leggere alle varie case editrici per pubblicarlo con la fine dell’estate.

Nel tuo futuro ci sarà spazio anche per un album di inediti?

Si sto lavorando anche a quello ma romanzo e album non sono così distanti. Ho scritto nuove canzoni che pubblicherò sempre dopo l’estate. Una su tutte prende la mia attenzione e sono lì che ogni giorno miglioro il testo per renderla speciale. Chissà, una cosa è certa come dico in “Distante” il mio ultimo singolo: Mi farò strada con Il cuore di chi non si arrende mai.

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