Big Yellow Taxi – Uno dei primi pezzi ecologisti della storia porta la firma di Joni Mitchell

Tempo di Lettura: < 1 minuto

Honolulu, Hawaii, estate del 1969: Joni Mitchell, in visita al Giardino Botanico, ha l’idea per uno dei primi pezzi ecologisti della storia

Honolulu, Hawaii, estate del 1969
La cantautrice canadese Joni Mitchell è la nuova regina degli hippie, un’artista ispirata, piena di passione e poesia.
Ha scritto, pur non essendoci stata, la canzone che meglio di tutte incarna lo spirito di Woodstock. E ora, mentre sta visitando il Giardino Botanico di Honolulu, ha l’idea per uno dei primi pezzi ecologisti della storia.
“Finirà che asfalteranno il Paradiso e ne faranno un enorme parcheggio…”, canta, “metteranno gli alberi in un museo e faranno pagare un biglietto per vederli…”.
Joni, dalla finestra del suo albergo hawaiano, vede un enorme parcheggio che stona in quel paesaggio paradisiaco. Così, indispettita ma anche desiderosa di lasciare il segno, agisce a modo suo: un po’ Cassandra, un po’ Saffo e molto Georgia O’Keeffe, il suo idolo pittorico, Joni Mitchell con Big Yellow Taxi pennella uno dei suoi inimitabili acquerelli sonori… sottolineando nel ritornello che “ci rendiamo conto del valore delle cose solo quando le stiamo perdendo”…
Tanti anni dopo, queste parole profetiche di Big Yellow Taxi verranno campionate nel brano Got ‘Til It’s Gone di Janet Jackson.

Exit mobile version