Tra hard rock e prog Uomini di Sabbia, nuovo album dei Nathan

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Vengono da Savona e sono capitanati dal duo Piergiorgio Abba / Bruno Lugaro. Attorno a loro Giulio Smeragliuolo chitarre, Luca Grosso batteria, Fabio Zunino basso, Dino Cerruti basso, Fabio Sanfilippo batteria e Mauro Brunzu basso. Il brano Fatti non foste apre questo bel disco (il terzo prodotto negli ultimi 5 anni) ed è un riferimento ad un canto celebre della Divina Commedia, quello in cui Dante colloca Ulisse nell’ottavo cerchio dell’Inferno, colpevole per aver trascinato i compagni di viaggio nel suo progetto di conoscenza, oltre i limiti imposti da Dio Onnipotente .. Oltre i confini dell’infinito, laggiù troverò le risposte. La conoscenza è un fiume impetuoso che non si lascia arginare ..

Uomini di sabbia (edito da AMS Records) riprende il percorso già intrapreso con il debutto Nebulosa (2016) e il successivo Era (2018), con chitarre energiche, atmosfere figlie dei Genesis e composizioni costellate di tempi dispari; i brani sono ancora più complessi ma anche immediati al tempo stesso, grazie a una notevole attenzione alla produzione e ai suoni che rende l’ascolto scorrevole e privo di punti deboli.
Non è un concept album (nel senso classico del termine), ma tutti i brani sono uniti da un tema comune: l’individuo, le sue debolezze e incapacità di opporsi ai soprusi, ma anche il coraggio e lo spirito d’avventura che rendono l’uomo capace di ribellarsi alle ingiustizie; in sintesi, un’onesta rilettura di questi tempi difficili in chiave hard-prog rock, suggellata dalla lunga suite conclusiva “Egos”, incentrata sul tema del Grande Fratello e della libertà come utopia. La tracklist: Fatti non foste 4:41, Monoliti 7:05, Delirio onirico 7:55, Il pianto del cielo 3:56, Madre dei sortilegi 9:19, Nel giardino di Maria 6:28, L’acrobata 5:32, Egos 14:54.