Nomadi: un cofanetto di rarità e un documentario in onda su Rai 2

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“Lavorare su questo cofanetto è stata una cosa bella. Mi sono divertito a risentire certe canzoni. E poi ci sono due / tre chicche, che Augusto amava in modo particolare e a cui io ho lavorato per dare una forma nuova”. Queste le parole del leader e fondatore dei Nomadi, Beppe Carletti, in occasione della presentazione a Milano del cofanetto “E’ stato veramente bellissimo!” (Warner Music).

Beppe Carletti e Stefano Razzini alla presentazione di “E’ stato veramente bellissimo”

Si tratta di un’altra importante opera discografica che va a completare i festeggiamenti per i 60 anni di carriera della band. Dopo l’uscita del disco di inediti “Cartoline da qui” la scorsa primavera, per la band più longeva d’Italia è arrivata un altro momento celebrativo con un box contenente ben 4 CD dedicato al periodo con Augusto Daolio, ricchi di brani inediti, rarità, provini, brani live mai usciti e anche brani in spagnolo. Alla musica si aggiungono due DVD, contenenti il noto “Nomadi in concerto” registrato al Teatro Smeraldo di Milano il 21 ottobre del 1991 (tour di “Gente come noi”) e il documentario “Augusto Daolio – Musicista, poeta e pittore”. Presente all’incontro anche la giovane cantante Camilla Pandozzi, nuova produzione artistica di Beppe Carletti: insieme hanno di recente realizzato il brano “Illusioni”. Per i Nomadi è stato un po’ “un ritorno a casa” come ha sottolineato Stefano Razzini della Warner Music, visto che il grande rilancio ebbe luogo proprio con la CGD (gruppo Warner) allora guidata da Stefano Senardi e con cui i Nomadi hanno realizzato gli album “Solo Nomadi”, “Gente come noi” e “Ma noi no!”, per proseguire anche nel periodo dopo Augusto Daolio con i postumi “Ma che film la vita” e “Contro”, e buona parte della carriera più recente.

“Se ripenso ai nostri esordi”, ha spiegato Beppe Carletti, “dico che al tempo volevamo solo divertirci a suonare. Tutto è venuto casualmente. Suonare non costava niente e abbiamo fatto tutto senza pensare al successo. Del resto, proveniamo da un piccolo paese e ancora oggi continuo a dire che i paesi sono veramente belli. In 30 anni con Augusto abbiamo fatto migliaia di concerti. Un anno eravamo arrivati a farne 220. Noi arrivavamo dalle balere. Credo che quella della balera sia un’esperienza fondamentale, che consiglio ai giovani che iniziano ora, anche se oggi si suona poco dal vivo. Una sera venne a sentirci un impresario. Ci apprezzò e a fine serata ci propone di fare la stagione estiva a Riccione. Facemmo ben 77 giorni fissi. L’impegno ci accompagna sin dalle origini. L’obiettivo è fare musica che resta”. In un mondo dominato dallo streaming, dal digitale e dalle canzoni immateriali, le canzoni dei Nomadi restano un punto imprescindibile. E lo confermano i numerosi concerti che la band continua a tenere ogni anno.

Camilla Pandozzi e Beppe Carletti

L’incontro di Milano è stato anche l’occasione per annunciare l’uscita del documentario “Nomade che non sono altro”, che andrà in onda venerdì 5 gennaio 2024, alle ore 23.15 su Rai 2. L’opera, prodotta da Rai Documentari (la struttura diretta da Fabrizio Zappi), è stata diretta dalla regista Fedora Sasso, anche lei presente alla conferenza stampa insieme al produttore esecutivo Claudio Baldino. Sono i primi anni 60 quando tra Modena e Reggio Emilia Beppe Carletti e Augusto Daolio decidono di formare una loro band. L’esordio avviene nel 1963 e il nome scelto è Nomadi. Nel 1966 inizia la collaborazione con un allora sconosciuto Francesco Guccini. Da questo sodalizio nascono canzoni che segnano una tappa fondamentale nel panorama musicale italiano. E nel 1972 “Io Vagabondo”, ancora oggi canzone simbolo della band e inno per diverse generazioni. Il documentario racconta attraverso la testimonianza di Beppe Carletti la storia dei Nomadi e ci accompagna fino al concerto evento di giugno 2023 a Novellara dove la band festeggia i sessanta anni di storia insieme al popolo nomade.  Due attori, Andrea Avanzi e Marco Santachiara interpretano Beppe e Augusto e ci portano nei luoghi dei Nomadi, Novellara, le valli e la bassa, in sottofondo le riflessioni di Augusto Daolio estratte da un’intervista radiofonica Rai “Lo specchio del cielo” del 1989. Il racconto è arricchito dalle testimonianze di Francesco Guccini, Luciano Ligabue Caterina Caselli e Rosario Fiorello. Il paroliere Alberto Salerno racconta della nascita di “Io Vagabondo”. Al racconto si aggiungono il cantautore Stefano Cisco Bellotti, i musicisti Cico Falzone e Daniele Campani, i figli Elena Carletti e Davide Carletti, Don Giordano Goccini il parroco di Novellara, il giornalista Pino Strabioli e l’ex parlamentare e fan Renzo Lusetti. Le immagini di repertorio dell’archivio Rai ripercorrono le partecipazioni televisive e i concerti della band più longeva in Italia e prima di loro, al mondo, solo i Rolling Stones. Il documentario sarà disponibile anche su RaiPlay.

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