Paolo Benvegnù: è uscito il nuovo album È inutile parlare d’amore

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E’ uscito in CD e vinile il nuovo album di inediti di Paolo Benvegnù “È inutile parlare d’amore” (Woodworm / distribuito da Universal Music Italia), già disponibile su tutte le piattaforme digitali. Questo disco, insieme ai brani che hanno segnato la trentennale carriera del cantautore, verrà presentato dal vivo nel tour “E’ inutile parlare d’amore – Live 2024” che è partito ieri sera dal Glue di Firenze e a cui si aggiungono due nuove date.

Foto di Mauro Talamonti

Queste le date annunciate ad ora del tour organizzato da Magellano Concerti e prodotto da Officine della Cultura e Whodo: Giovedì 8 febbraio 2024 – Hiroshima Mon Amour – TORINO; Venerdì 9 febbraio 2024 – Latteria Molloy – BRESCIA; Giovedì 22 febbraio – Monk – ROMAc; Venerdì 23 febbraio – Arci Kalinka Dude – SOLIERA (MO); Sabato 16 marzo 2024 – Sala Don Bosco – MAROSTICA (VI); Sabato 6 aprile 2024 – La Darsena Live – CASTIGLIONE DEL LAGO (PG); I biglietti per i concerti di Torino, Brescia, Roma, Soliera (MO) e Marostica (VI) sono già disponibili in prevendita. Per tutte le info: www.magellanoconcerti.it

“È inutile parlare d’amore”, anticipato dal singolo “Canzoni brutte” e contenente due speciali collaborazioni con Brunori SAS nel brano “L’oceano” e Neri Marcorè in “27/12”, segue la pubblicazione dell’EP “Solo Fiori”, che è valso a Benvegnù un grande plauso da parte della critica e la presenza nella cinquina di finalisti delle Targhe Tenco 2023 nella categoria “Migliore canzone singola”. Se quest’ultimo era una sorta di raccolta di racconti anticipatori, un cortometraggio possiamo dire, il nuovo album, spiega Benvegnù, «è un vero e proprio romanzo di formazione, la sceneggiatura di un film che nessuno girerà e di cui nessuno sentiva il bisogno. Ogni atto di costruzione gratuito, del resto, in un mondo intriso di pragmatismo e di volontà di posizione, è un atto inutile. Tutto ciò che non è visto è inutile». E c’è, chiaramente e dichiaratamente, una connessione, un fil-rouge, tra “Solo Fiori” e “È inutile parlare d’amore”: nel pragmatismo post-moderno che viviamo, l’amore è inutile come guardare e donare fiori. Siamo schiacciati da altro. Aquiloni fermi a terra. Motori immobili. L’unica libertà, presente e futura, sta nell’inutilità. Dell’amare. Dell’essere. Più inutili si è, più si è liberi. Come in un romanzo sul presente, che molto somiglia al futuro prossimo, questa raccolta di canzoni muove un interrogativo: esiste una Praticità, nell’Astratto, nell’Irrazionale, nell’Amore? In una società dove l’essere umano assomiglia sempre più all’operatore di una macchina, oppure al funzionario di un apparato algoritmico, ad uno statistico della ragione, quale è il significato della poesia, della creazione, dell’amore? Se è vero che amore è intercettare ed incorporare la follia dell’altro, allora dal punto di vista funzionale, esso è inutile. Eppure ogni essere umano si muove esclusivamente per amore. Amore di appartenenza, amore sensuale, amore disincantato ed amore indifferente. amore di possesso e di pudicizia, amore senza vergogna, amore omicida. C’è una strana dispersione, tra il modello della società tecnologica e funzionale e l’intreccio delle mani di due amanti. come la discrepanza tra un mondo patriarcale ed una visione delle cose legata al femminile. Questo è un disco che privilegia la creazione. e non lo sfruttamento e l’ammaestramento della creatura. Perché per creare, bisogna sporgersi nell’irrazionale, e l’irrazionale è solo di chi crea naturalmente. Perciò questo è un racconto al femminile. Così, in questo disco si afferma che amare senza soluzione è sovversivo, rivoluzionario, antistorico e meravigliosamente arcaico e modernissimo. Forse l’unica libertà presente e futura. In “Fahreneit 451”, un gruppo di uomini si tramanda a memoria le opere letterarie del passato, segretamente, visto che la lettura è diventata un crimine capitale. Seguendo quell’esempio, bisognerebbe spiegare ai nostri figli che amare senza condizioni sia l’unico modo per tornare all’uomo, che è soggiogato dalla tecnologia, dalla persuasione fidelizzata, dall’immanenza delle immagini. “È inutile parlare d’amore” è un disco che indaga sulla potenza dell’immaginazione, dell’istinto, del pre-pensiero, dell’accudimento verso l’altro che sono presenti in tutti gli esseri umani.

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