E’ uscito su tutte le piattaforme digitalia “Into Your Sweetness” (prodotto da RayDada e distrubito da EMI / Universal Music Italia) il nuovo EP del chitarrista padovano Filippo Bertipaglia. L’EP arriva dopo l’uscita del singolo “Nigh Shift”, che ha ottenuto ottimi riscontri tra gli addetti ai lavori. Produttore dell’EP è Corrado Rustici, storico produttore di grandi nomi come Zucchero, Elisa, Aretha Franklin e tanti altri, con cui Filippo ha iniziato da tempo una proficua collaborazione.
La title track dell’EP, Into Your Sweetness, si presenta come un viaggio immaginario nel candido e meraviglioso mondo dei bambini e delle loro anime pure. Nata inizialmente come breve melodia per un video dimostrativo, si è sviluppata nel tempo fino a diventare un brano completo. Tra momenti di distensione e di libertà melodica, il momento stilistico più rilevante è una sezione in cui la melodia si ripete in maniera implacabile, quasi ossessiva, mentre un’altra melodia interviene a fare da contrappunto. Il brano è stato molto apprezzato dal pubblico, che ha potuto ascoltare un piccolo assaggio sui social network. Ne abbiamo parlato con il chitarrista.
Puoi raccontarci il processo creativo dietro “Sultry Weather”? Come è nato il pezzo e quali emozioni hai voluto esprimere attraverso i suoi vari stati d’animo musicali?
Il processo creativo dietro “Sultry Weather” è stato molto istintivo. Ho ripreso in mano la chitarra e sono tornato alla mia vecchia impostazione del peltro, che mi fa sentire più libero. Questo pezzo è nato quasi per caso, iniziando a suonare lo strumento senza un’idea precisa. “Sultry Weather” è un brano multi sfaccettato, con diverse esposizioni tematiche. Il pensiero musicale è sempre centrale, ma cerco anche di dare un significato esistenziale. Il tema dell’aridità rappresenta una situazione stagnante da cui si vuole sfuggire. Da un punto di vista musicale, il brano è in continuo mutamento, con molte parti che richiamano il prog rock. La cellula tematica si ripete con uno sviluppo interno, culminando in un caleidoscopio di note ad altissima velocità. Ho finito di scriverlo senza la chitarra, per evitare di diventare succube dello strumento e riuscire a esprimere liberamente tutto ciò che avevo in mente.
Nel video musicale di “Sultry Weather”, esegui il brano immerso nella natura. Come è nata l’idea di girare in un ambiente così suggestivo e come pensi che la location influenzi la percezione della musica da parte del pubblico?
La location del video è stata scelta per contrastare il tema centrale dell’aridità sociale con un ambiente rigoglioso e pieno di vita. Gli alberi, la natura e il corso d’acqua rappresentano elementi in continuo movimento da cui possiamo trarre insegnamento. Girare in mezzo alla natura, nonostante le difficoltà logistiche e il caldo torrido dell’estate, ha aggiunto un valore simbolico al video. Penso che questo ambiente suggerisca al pubblico un messaggio di speranza e rinascita, in linea con il concetto del brano.
Hai collaborato con il produttore Corrado Rustici per l’EP “Into Your Sweetness”. Come è stato lavorare con lui e in che modo ha influenzato il suono finale del progetto?
Lavorare con Corrado Rustici è stato un privilegio. Anche se mi ha dato consigli preziosi, non mi ha mai imposto nulla dal punto di vista creativo. Mi aiutava a migliorare la coerenza tematica dei brani, suggerendo sviluppi melodici. Grazie ai suoi input, ho potuto affinare il mio stile e sviluppare un suono più omogeneo e maturo.
Il leggendario Don Ross ha elogiato “Into Your Sweetness” per la sua grande tecnica e bellezza musicale. Come ti sei sentito nel ricevere un complimento da una figura così autorevole nel mondo della musica?
Ricevere un complimento da Don Ross è stato un onore indescrivibile. Conosceva già alcuni dei miei brani, anche precedenti alla pandemia, e ha apprezzato il mio lavoro non solo dal punto di vista tecnico, ma soprattutto musicale. Questo suo approccio di promozione e condivisione di artisti emergenti è davvero ammirevole.
Hai una lunga carriera come Six Strings Explorer, esplorando le potenzialità della chitarra. Come è cambiato il tuo approccio alla chitarra nel corso degli anni e cosa ti ispira ancora oggi a esplorare nuovi suoni?
Il mio approccio alla chitarra è evoluto molto nel tempo. Ho iniziato studiando la chitarra classica, che mi ha dato una solida base tecnica. Successivamente, ho sviluppato uno stile polifonico, come se avessi sempre il pedale premuto, creando linee melodiche complesse con armonia e basso. Il passaggio dalla chitarra elettrica all’acustica, su suggerimento di Rustici, è stato una sfida che mi ha permesso di esplorare nuove possibilità melodiche mantenendo un carattere di imprevedibilità.
Nel tuo EP c’è anche una cover di “Time After Time” di Cyndi Lauper. Cosa ti ha spinto a scegliere questo brano e come hai voluto reinterpretarlo?
La scelta di “Time After Time” è stata di Corrado. Volevamo offrire al pubblico un brano conosciuto reinterpretato nel mio stile. La melodia di questo pezzo mi ha sempre colpito per la sua intensità emotiva. Volevo mantenere la melodia originale, costruendo però nuove armonie e arrangiamenti che potessero dare una nuova vita alla canzone. È un brano struggente, con un testo che mi rappresenta molto, e ho cercato di far emergere questa profondità nella mia versione.
Guardando al futuro, quali sono i tuoi prossimi progetti musicali e cosa speri di trasmettere al tuo pubblico con le tue future composizioni?
Sto lavorando a un nuovo album che uscirà a fine anno e non vedo l’ora di condividerlo con il pubblico. Abbiamo anche in programma diversi concerti per la fine dell’anno. Spero che la mia musica possa raggiungere un pubblico eterogeneo, trasmettendo emozioni autentiche e un senso di connessione universale.