Hard rock brillante ed ispirato per il ritorno dei toscani Silver Horses!
Terzo album in dodici anni e terzo cantante – questa volta tocca a Jacopo Meille (Tygers Of Pan Tang, Mantra) – per i Silver Horses, band che ha negli altri tre componenti (Gianluca Galli, chitarra; Andrea “cento band” Castelli, basso e Matteo Boni, batteria), la base solida su cui costruire un hard rock in chiave anni ’70, con Led Zeppelin e Bad Company nel cuore, ma capace di sviluppare un suono più moderno, che chiama in causa certo hard ottantiano, e cito Kingdom Come e più vicino a noi, da Black Stone Cherry ai Blues Pills.
Compositivamente le strutture sono ariose, ricche di intuizioni che rendono i brani uno più bello dell’altro. Si percepisce una freschezza reale, come se l’ingresso di Jacopo avesse portato un rinnovato entusiasmo. Intendiamoci i Silver Horses non hai mai sbagliato un bersaglio, i due precedenti dischi sono molto belli, ma la sensazione è che “Electric Omega” sia il più completo e maturo.
Tredici i brani, che scorrono senza intoppi, tutti regalano un brivido inatteso: “Bag Of Bones” con quel suo avanzare solido ed elegante con un refrain irresistibile, il giro avvolgente di “Endless Circle”, i ghirigori orientaleggianti di “Hafa Cafè”, la ballata blues “The Big Wave” con un gran lavoro della sezione ritmica che non accentua, ma suona ogni passaggio, “Family Man” ad un passo dal grunge, ma sempre saldamente legata agli anni ‘80, la dolce “Somewhere Sometimes” dove il canto di Jacopo svela tutto il suo amore per Robert Plant e l’heavy blues di “My Lady In Red” con la chitarra solista di Gianluca che imperversa.
Con “Time And Space che mi ha ricordato certe cose dei Gamma, la band di Ronnie Montrose, si chiude un album intenso, carico di elettricità, come da titolo, ma anche di melodia.
Se il rock è un misto di emozione, tecnica ed istinto, che genera belle canzoni “Electric Omega” ne è l’emblema perfetto.
Pagina Facebook band: https://www.facebook.com/profile.php?id=100059997323447