In copertina la foto di Adrien Olichon è un invito a farsi avvolgere dalla spirale, ricordando così la sigla iniziale di alcuni film di spionaggio e financo quelli della serie 007: alcune conchiglie hanno lo stesso disegno geometrico nella loro chioccola, perché la spirale è presente in molti elementi della natura. Quasi fosse un ossimoro, porta angoscia ed al contempo ti avvicina a Madre Natura. Anche il progetto Fluet possiede questa doppia valenza: alcuni brani sono a tinte scure e dalle ritmiche jazz con filigrana grossa, mentre altri giocano su una apparente allegria. Marta Gadaleta (voce, parole, elettronica, oggetti sonori), Gianni Vancheri (composizione, chitarre, clarinetto basso, elettronica) ed Ettore Fioravanti (batteria e percussioni) amano l’improvvisazione e lo fanno però ligi ad un canovaccio che si sono dati, quasi per rendere Fluet un concept album. Come scrive Gianni Mimmo all’interno del cd .. Una intrinseca drammaturgia ed uno spiccato senso formale, attraversano ed animano questa musica. Sovente procede per intersezioni, per succedersi di prospettive, perentorie pulsazioni ed inquieti sussurri, per unisoni e fertili collisioni.. Tommy Cavalieri è stato il sound engineer che li ha seguiti nella registrazione del disco e nella seguente fase di mixaggio, il tutto svolto a Bari al Sorriso Studios .. nomen omen! Sulle 11 composizioni è difficile fare una cernita, ma senza dubbio New Tune e Mille Comete sono i momenti con maggiore pathos: nella loro semplicità, sono spacciatori di un coraggio lirico che non è così scontato ed assomiglia quasi all’incoscienza imprenditoriale di qualche start-up che entra sul mercato con una idea sconvolgente e che alla base ha tre amici, veri complici di una impresa titanica e che vuole sbaragliare il mercato. Alcuni momenti di Fluet (in primis Feel The Light) avrebbero soddisfatto Kurt Weill se era alla ricerca di musiche per introdurre la messa in scena della sua Opera da Tre Soldi, mentre con Beyond ed Automat quel genio di Bertolt Brecht si sarebbe divertito a rendere incendiaria la rappresentazione di Vita di Galileo, magari dopo aver esclamato che .. Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano occupati .. In conclusione vi consiglio di entrare nel mondo di Fluet, partendo da quella ballata inquieta che è Miglia da fare prima di dormire: ascoltatela però in pieno giorno ed avvolti da tanti raggi di sole, perché (se lo fate dal tramonto in poi) vi rotolerete nel letto, felici di non trovare sonno.
Tracklist di questo disco: Opening, Drawings, Automat, Lament/Hoping, New tune, Beyond, Feel the light, Graduale, Miglia da fare prima di dormire, Mille comete, Ending.
Gadaleta / Vancheri / Fioravanti – Fluet (Dodicilune Dischi Ed565)
Tempo di Lettura: 2 minuti