Dal finto pancione di Loredana Bertè ai presunti suicidi sventati da Baudo, dall’irriverenza di Benigni alle liti sul palcoscenico di Morgan e Bugo: da Nilla Pizzi ai Måneskin passando per Domenico Modugno, Claudio Villa, Ricchi e Poveri, Achille Lauro. Suscita curiosità questo libro pubblicato da Arcana Edizioni, provocatoriamente intitolato San Romolo … giocando sui due gemelli della Lupa ossia Romolo e Remo. Ma San Romolo esiste come comune e non è molto distante da Sanremo, situato a ben 768 di altitudine ed è il luogo dove (secondo la tradizione) il santo visse da eremita: tra Sanremo e San Romolo ci sono una ventina di chilometri e si sfiora il Principato di Seborga, enclave che vorrebbe la separazione dallo Stato Italiano, stile San Marino.
Il libro di Maurizio Targa non è un’enciclopedia, né un elenco di titoli o classifiche. È piuttosto un romanzo festivaliero, una scorribanda politicamente scorretta nell’evento nazional-musicale che, piaccia o no, è per il 75simo anno la colonna sonora del nostro Paese. Non solo canzoni: se Sanremo ha punteggiato musica e costume tricolore, spesso è passato alla storia per scandali, plagi, censure e accuse di brogli, accompagnando e talvolta anticipando mode e tendenze sociali, non esclusivamente italiane. Sanremo è Sanremo perché ciclicamente ci porta a riflettere e a indignarci, ad amarlo o a sdegnarlo. Tutti giurano di non guardarlo, ma in quella settimana non si parla d’altro.
Maurizio Targa ed il libro sulla controstoria del Festival di Sanremo
Tempo di Lettura: 2 minuti