Nomadi – Roma (Auditorium Parco della Musica) 30 gennaio 2025

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Il 2025 è iniziato sotto il segno della musica dal vivo, e i Nomadi, storica band italiana, non potevano di certo mancare all’appello. La loro ultra sessantennale carriera, che si è intrecciata con la storia musicale del nostro Paese, ha visto i Nomadi calcare ancora una volta il palcoscenico del celebre Auditorium Parco della Musica di Roma “Ennio Morricone”, un luogo simbolo per gli appassionati di musica e cultura. Pubblico delle grandi occasioni per la band guidata dal tastierista e fondatore Beppe Carletti, tanto che i biglietti erano esauriti con parecchi giorni di anticipo (e l’organizzazione Ventidieci ha già annunciato un nuovo concerto dei Nomadi all’Auditorium di Roma per il 7 marzo 2026!).

Foto di Giovanni Buonomo

Quello di Roma è stato il primo concerto del 2025 dei Nomadi. Proprio per questo è stato un appuntamento molto atteso dai fan, arrivati da ogni parte d’Italia, e soprattutto una sorta di prova generale in vista della nuova edizione del “Nomadincontro – Tributo ad Augusto”, in programma il 22 e 23 febbraio a Novellara (Reggio Emilia). La scaletta è stata molto equilibrata tra i successi del passato, del periodo del mai dimenticato Augusto Daolio, e quelli più recenti, come “Cartoline da qui”, brano che Ligabue ha scritto per la band e per celebrare i loro 60 anni di carriera. Lo show è iniziato alle 21 in punto. Accompagnati dagli applausi del pubblico sono saliti sul palco sono saliti Beppe Carletti (tastiere e fisarmonica), Domenico Inguaggiato (batteria e percussioni), Massimo Vecchi (voce e basso), Yuri Cilloni (voce), Cico Falzone (chitarra) e Sergio Reggioli (voce e violino), che ancora una volta si sono dimostrati grandi professionisti.

Beppe Carletti (foto di Giovanni Buonomo)

La serata ha avuto il sapore di un ritorno alle origini, ma anche di una nuova evoluzione. I Nomadi, pur mantenendo il loro stile inconfondibile, hanno proposto brani vecchi e nuovi che, pur con la consueta introspezione e il profondo legame con il sociale, hanno mostrato un’energia nuova, una freschezza che ha sorpreso anche i fan più storici. Ad aprire la prima parte del concerto è stata “Contro”, tratta dall’album omonimo (l’ultimo con Augusto Daolio, uscito postumo) e che rappresenta appieno lo spirito dei Nomadi. Quella di una band che ha sempre saputo rimanere fedele al suo spirito originale, che affonda le radici nel rock e nella musica popolare italiana. Poi “Ma che film la vita”, sempre tra le più apprezzate dal pubblico, e “Cartoline da qui”, che si è subito conquistata un posto d’onore nel cuore del pubblico. Con la sua acustica impeccabile e l’atmosfera suggestiva, l’Auditorium ha saputo amplificare l’intensità del live, facendo da cornice ideale alla performance della band.

Foto di Giovanni Buonomo

Via via sono arrivate “Gli aironi neri”, “Jenny”, “Dove si va” e “Lo specchio si riflette”, quest’ultima, come ha ricordato Beppe Carletti, realizzata nel 2009 insieme al compianto cantautore spagnolo Jarabe De Palo, ben interpretato nella parte in lingua spagnola dal polistrumentista Sergio Reggioli. Quindi ancora uno sguardo alle origini con “Noi non ci saremo” e “La storia”, per ritornare ai giorni nostri con “I ragazzi del ponte”, quindi “Auschwitz”, “Voglio ridere” e la strumentale “Suoni”, che ha visto protagoniste le tastiere di Beppe Carletti e il violino di Sergio Reggioli a chiusura della prima parte del concerto. Tempo 10 minuti di pausa, e la band e subito tornata per un secondo set decisamente superlativo. In apertura sono stati proposti due medley in chiave acustica, dove sono stati recuperati alcuni brani significativi e dove Beppe Carletti ha imbracciato anche la fisarmonica. Nel primo medley hanno trovato posto “Sera Bolognese”, “Come un fiume” e “La vita che seduce”, mentre nel secondo sono state proposte “Il paese”, “L’Eredità” e “Ne gioia ne dolore”. I brani del primo periodo post Augusto Daolio, come “Ricordarti”, sono stati molti apprezzati nelle versioni proposte, scatenando un’emozione diversa, con il pubblico che si è lasciato letteralmente trasportare dalle melodie e dalle parole, riservando analogo trattamento anche ai lavori più recenti, come nel caso di “Io ci credo ancora”.

Da sinistra Sergio Reggioli (violino), Domenico Inguaggiato (percussioni) e Massimo Vecchi (basso e voce) – Foto di Giovanni Buonomo

Poi è arrivato il gran finale tutto da cantare con le hit di sempre: da “Tutto a posto” a “Io voglio vivere”. Per “Un giorno insieme” il cantante Yuri Cilloni è sceso in platea per coinvolgere e salutare tutti i presenti, che hanno risposto calorosamente cantando a squarciagola la canzone, indubbiamente tra le più apprezzate nel repertorio del gruppo. Quindi “Canzone per un’amica” e l’immancabile “Dio è morto”. Ciò che ha reso speciale questo concerto, oltre alla musica, è stato l’affetto che i Nomadi hanno sempre dimostrato verso il loro pubblico. Durante il concerto, i vari componenti della band hanno saputo emozionare con parole di gratitudine, scherzando tra loro e con il pubblico, in un dialogo sincero con i fan.

Da sinistra: Giovanni Buonomo, Lia Cerratti, Luigi Santilli (Perimetro Cubo), Beppe Carletti, Antonio Ranalli, Alessio Di Francesco e Cico Falzone

Prima della chiusura, affidata a “Io vagabondo”, i componenti della band hanno letto come da tradizione alcuni messaggi arrivati sul palco da parte dei vari fans e hanno fatto salire un’ospite speciale. Si tratta della piccola Giorgia, una bambina di Vincenza che, proprio quel giorno, ha festeggiato il suo ottavo compleanno. Per l’occasione i Nomadi l’hanno invitata sul palco, dove le hanno fatto un regalo, facendola poi anche cantare su “Io vagabondo”. Anche nel 2025, i Nomadi confermano di essere una band che riesce a unire generazioni diverse di ascoltatori. La forza dei loro testi, che parlano di speranza, lotta e resistenza, rimane inalterata e continua a risuonare nel cuore di chi li ascolta. L’affiatamento tra i membri, che pur avendo visto passare tanti musicisti nel corso degli anni, rimane solido, è la chiave del loro successo. Il concerto di Roma ha segnato l’inizio di un anno che promette di essere ricco di altre emozionanti tappe musicali. I Nomadi continuano a scrivere la loro storia, che per fortuna non sembra destinata a finire, regalando al pubblico ancora tanto da ascoltare e scoprire.