“Rap e trap: artisti o cattivi maestri?” è il titolo della puntata del programma “Giù la maschera. Persone, fatti, notizie alla ricerca della verità” in onda giovedì 13 febbraio, alle ore 9, su Radio 1 Rai e RaiPlay Sound.

In studio, con il giornalista e conduttore Marcello Foa, ci sarà Alessandra Ghisleri. Interverranno Paola Zukar (manager musicale, autrice del libro “Rap. Una storia italiana”), Francesco Borgonovo (giornalista e scrittore, Vicedirettore – La Verità) e Giuseppe Lorenzetti (psicologo clinico, esperto di adolescenza e disagio giovanile). La puntata focalizzerà l’attenzione sui generi rap e trap, molto seguiti dai ragazzi, analizzandone i risvolti sia positivi che negativi, attraverso la voce di esperti, tra cui Paola Zukar, tra le prime a occuparsi di rap in Italia con il magazine Aelle (fondato nel 1991) e poi come discografica e manageri di numerosi artisti.

Intanto, è notizia di oggi della nomina del conduttore del programma ed ex presidente della Rai, Marcello Foa a componente del consiglio di amministrazione della Fondazione Teatro alla Scala di Milano. Foa è stato designato dal Ministro della Cultura, Alessandro Giuli per il quinquennio 2025-2028. Con lui è stata nominata anche Melania Rizzoli. Le nomine arrivano dopo la designazione di Barbara Berlusconi in quota Regione. Si completa così la squadra che entrerà in carica ufficialmente lunedì prossimo 17 febbraio con il nuovo sovrintendente Fortunato Ortombina. Con loro Claudio Descalzi di Eni, Giacomo Campora di Allianz, Giovanni Bazoli di Fondazione Cariplo e Diana Bracco della Camera di commercio. “Alla Scala sono stato sempre vicino. Quando ero presidente Rai l’ho sostenuta nel periodo del lockdown e ha riaperto proprio con la cerimonia del Prix Italia”, ha dichiarato Marcello Foa all’agenzia Ansa, “Mi fa molto piacere. E’ stata una sorpresa. Inizierò lunedì e comincerò a conoscere la realtà da dentro per capire di cosa ha bisogno e come contribuire in maniera intelligente e molto rispettosa. La Scala è il massimo teatro lirico al mondo e proietta non solo l’immagine ma la sostanza della cultura italiana nel mondo. E’ un bene che va ulteriormente valorizzato”.