Sanremo: successo di ascolti per il festival targato Carlo Conti

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“L’azienda mi ha chiesto di divertirmi sul Festival per due anni, io ho accettato poi deciderò cosa fare strada facendo”. Così Carlo Conti, direttore artistico del Festival di Sanremo 2025 nella conferenza stampa di chiusura del festival. “Fare il Festival non è solo condurlo, che per noi è la cosa più facile”, ha detto Conti, “significa organizzarlo, scegliere la scenografia, le luci, gli abiti. Se il mio lavoro dovesse servire ad aiutare qualche nuova leva vedremo”.

Ollly, vincitore del Festival di Sanremo 2025

La finale del festival di Sanremo (che si è tenuto dall’11 al 15 febbraio 2025) di Carlo Conti, che ha visto la vittoria di Olly con “Balorda nostalgia”, ha ottenuto un ascolto medio, in termini di total audience, dalle 21.23 all’1.59, di 13 milioni 427mila telespettatori pari al 73.1% di share. Sanremo, 13,4 milioni e il 73.1% per la finale. Nella quarta serata il festival aveva raccolto in media 13 milioni 575mila pari al 70.8% di share; nella terza 10,7 milioni con il 59,8%; nella seconda 11,7 milioni con il 64,5%; nella serata di esordio 12,6 milioni pari al 65.3%. I dati si riferiscono alla total audience, che calcola – oltre alla fruizione televisiva tradizionale – anche la visione in diretta su pc, smartphone e tablet. Nel 2024 la serata finale del festival aveva ottenuto in media – in base ai dati Auditel riferiti però soltanto alla fruizione tv tradizionale – 14 milioni 301mila telespettatori pari al 74.1% di share. “Essere definito normalizzatore non mi dà fastidio. Io sono normale e va bene così. Per me vivere la vita è un gioco da ragazzi e anche il festival l’ho sentito nel mio modo, nel mio stile, con il colore della mia pelle. Pensavo che fosse più che mai importante far sentire la musica”, ha detto Carlo Conti, “Con qualche riflessione: c’è stato il messaggio di Edoardo Bove, del santo Padre, al quale mandiamo un abbraccio forte perché si rimetta presto, il ricordo di Fabrizio Frizzi, il Teatro Patologico… poi ognuno fa le sue riflessioni. Ma se questo è normale ben venga il normale”.

Lucio Corsi

Soddisfazione è stata espressa dall’amministratore delegato della Rai, Giampaolo Rossi e dal direttore generale Roberto Sergio per i quali l’edizione che si è appena conclusa “coronata da un grandissimo successo di ascolti – è stata un evento entusiasmante, capace di coinvolgere il Paese in uno splendido affresco della musica italiana. Un Festival davvero di tutti, un perfetto mix di spettacolo, musica e storie del nostro presente. A Carlo Conti – che di questo Festival è stato la vera anima – e a tutte le donne e gli uomini della Rai, che hanno mostrato il meglio del Servizio Pubblico, va la nostra profonda riconoscenza”. In conferenza stampa spazio anche ai primi tre artisti classificati. Per il vincitore Olly si prospetta la partecipazione all’Eurovision Song Contest in rappresentanza dell’Italia. “Non mi preoccupa niente”, ha detto, “Ho solo bisogno di prendere tempo, perché devo essere certo di farlo bene. Non c’è nessuna altra paura. Quando ho detto che la vittoria non era un’opzione, ero sincero. Avessi potuto decidere io, non avrei vinto. Ma non posso fare altro che accettare, sorridere e tornare alla mia vita. Per me la musica non è mai stata una gara”, ha aggiunto il cantautore, che come tre dei quattro vincitori precedenti (Maneskin, Marco Mengoni, Angelina Mango) ha come manager Marta Donà. “Il suo segreto? Credo sia semplicemente molto brava a percepire dove ci sia del talento. Il ché però non vuol dire che non ci sia da altre parti”. Olly ha poi spiegato che “con Lucio Corsi e Brunori Sas, abbiamo composto un podio di outsider: io sono quello con meno esperienza di tutti, ma siamo tutti e tre cantautori ed è bello aver celebrato le emozioni che portiamo sul palco. Vedere le storie su di me con i Komplimenti di Vasco mi ha fatto saltare dalla sedia. Wow, è successo! All’annuncio della vittoria ero scioccato. Non sembravo felice, ma quando provo emozioni forti mi viene la faccia della para”.

Brunori Sas

“Non mi aspettavo questo finale, era un salto nel vuoto la prima esibizione, non sapevo come poteva essere la canzone. Sono incredulo. Ora La mia vita resterà uguale, tutti i giorni al pianoforte, alla chitarra, con i ragazzi con cui suono da 10 anni. Spero di suonare il più possibile”, ha detto Lucio Corsi, giunto secondo e vincitore del Premio della critica Mia Martini, “Il messaggio che vorrei passasse è che serve tempo per fare le cose. Io per decidere di mandare una canzone a Sanremo ci ho messo anni e anni di battaglia interiore, mi serviva il tempo per fare la gavetta, 12 anni, passo per passo senza avere fretta. Questo passo lo volevo fare quando avevo sotto i piedi delle fondamenta costruite con la grinta”. Per il terzo classificato Brunori Sas “è stato sorprendente, perché non avevo nessuna aspettativa. È quando non hai niente da perdere che accadono le cose belle. Mi spiace solo per l’Eurovision (scherzando, ndc) perché per la mia fisicità avrei potuto portare il mio outfit da parroco”. Per quanto riguarda la classifica finale il vice direttore di Rai Intrattenimento Prime Time, Claudio Fasulo ha spiegato che “nella fase a 29 il più televotato è stato proprio Brunori SAS, in quella a 5 Lucio Corsi ha preso il sopravvento, ma Olly ha vinto anche e soprattutto perché aveva i dati miglior rispetto alle serate precedenti. Siamo fieri di questo podio, fatto di artisti autentici e che magari il pubblico più ampio non conosceva. I dati dei primi 5 sono molto livellati, non c’è stato un leader andato in fuga, se la sono giocata bene, con un livello qualitativo importante: è arte che siamo fieri di aver portato al festival”.