Intervista a Fabio Barbero, nocchiero di un viaggio sulla collaborazione tra Giorgio Gaber e Sandro Luporini

Tempo di Lettura: 3 minuti

Giorgio Gaber, Sandro Luporini e gli anni Ottanta è il titolo del suo secondo libro ed a Settembre dovrebbe uscire il terzo. Poiché il suo lavoro porta un particolare interesse alla lettera dei testi (e alla loro interazione con il clima storico, politico, sociale e culturale italiano degli anni in cui sono stati scritti), mi è sembrato logico contattarlo per concedermi questa intervista ..

Bentrovato a Fabio Barbero: ti sto forse disturbando mentre sei a Parigi? Ma quando è iniziata questa tua avventura francese? Nessun disturbo, Giancarlo. Questa mia avventura francese è iniziata un po’ più di una decina di anni fa. Ragioni diverse mi hanno portato a voltare pagina e a tentare una nuova esperienza, che funziona, devo dire.. I tuoi due libri sul mondo teatrale di Giorgio Gaber, sono davvero interessanti: da quanto tempo ci stai lavorando? Ci sto lavorando, esattamente, dal Gennaio 2016. All’inizio si trattava di scrivere una tesi di dottorato alla Sorbona (cosa che ho fatto, tesi terminata e discussa nel 2021). Poi, negli anni, è diventato un lavoro di ricerca mia personale, un “viaggio” storico-critico nell’universo di Gaber/Luporini per capire meglio certe cose. Un viaggio estremamente appassionante, che mi ha portato a conoscere tutto un mondo artistico che conoscevo poco..

Mi incuriosisce sapere dei tuoi gusti musicali: cosa ascoltavi da giovane e quali cantanti ora ti convincono di più? Da giovane (stiamo parlando degli anni 70 e 80) ascoltavo da una parte “i cantautori”, De André, Guccini, De Gregori, Lolli e tanti altri, e dall’altra gli americani, Bob Dylan, Joan Baez, Jim Croce, James Taylor, Simon and Garfunkel, insomma, i classici. Non ho mai amato troppo il rock. Il panorama attuale lo conosco poco, ma mi piacciono molto, per esempio, autori come Caparezza e Simone Cristicchi, gente che ha qualcosa da dire.

Come è nata la collaborazione con la storica casa editrice Arcana? Nel più semplice dei modi. Ho mandato il dattiloscritto del mio primo volume su Gaber/Luporini a diversi editori e Arcana mi ha risposto subito. Mi ha fatto molto piacere di poter lavorare con loro. Mi hanno lasciato estremamente libero e gli sono grato di aver accettato la pubblicazione di tutti e tre i volumi (l’ultimo della trilogia uscirà a settembre di quest’anno). In che stato di salute è la saggistica? Mi riferisco ovviamente a quella musicale che ci vede entrambi in prima linea .. Non sono un autore professionista come lo sei tu e tanti altri che ho incontrato in questa mia ricerca. Io sono un saggista della domenica. A quel che ho potuto capire, in Italia vige ancora una distinzione tra cultura alta e cultura bassa e la saggistica musicale (anche se di Gaber non si può dire che sia stato un “cantante” puro e semplice) ne paga un po’ le spese. In altri paesi sarebbe diverso (penso a Francia e Inghilterra, per esempio).