Sabato 22 febbraio 2025, alle ore 20.30, il Teatro Palladium presenta in prima assoluta La Banca Universale, un’opera che unisce la narrazione di Sandro Cappelletto – liberamente ispirata a L’Argent di Émile Zola – e le musiche originali di Fabrizio De Rossi Re per affrontare attraverso il linguaggio teatrale, i temi della speculazione, della brama di potere finanziario e delle crisi economiche, in un racconto di musica e parole.
”La baronessa chiuse il finestrino e la carrozza ripartì.
‘Tu non sei mai stata gentile con me’, pensò Saccard. ‘Mi divertirà vederti nei guai. Forse la prossima volta sarai più amabile’. Non gli era mai sembrata tanto desiderabile come quel giorno. Ed era sicuro che l’avrebbe avuta. Il rialzo delle azioni continua, la baronessa sarebbe stata sua. Poteva avere tutto, ora!”
In queste poche righe del romanzo di Zola c’è il cuore del personaggio protagonista, Aristide Saccard: avere una banca, possedere un giornale, conquistare quella donna aristocratica. Speculazione, desiderio di possesso, delirio di onnipotenza. I tipi alla Saccard non hanno limiti di tempo, di epoca, di latitudine. Il loro fascino perverso appare inestinguibile.
Così Sandro Cappelletto (in foto) descrive la figura di Saccard, fondatore della Banca Universale di Parigi, protagonista del romanzo di Zola apparso in Italia nel 1891 e simbolo del delirio della speculazione finanziaria. La visione grandiosa della sua Banca Universale – “la testa a Parigi, il cuore a Roma e le braccia che si estendono fino all’India e alla Cina” – rappresenta un’anticipazione della globalizzazione economica e riflette le dinamiche e l’opacità dell’economia finanziaria che ancora oggi affliggono il sistema globale. Le vicende dell’ambizioso Saccard somigliano da vicino a quelle che nelle vita vera, e in epoche più recenti, hanno occupato la cronaca raccontando bolle speculative, vendite allo scoperto e che richiamano alla mente i disastri di Lehman Brothers e non solo.
La musica di Fabrizio De Rossi Re per La Banca Universale, eseguita al pianoforte, amplifica il dramma: la tensione e le emozioni del racconto trovano un contrappunto sonoro che crea un’esperienza teatrale contemporanea immersiva e riflessiva. Cappelletto, voce recitante e De Rossi Re, con la sua partitura originale, danno vita a un dialogo che esplora le sfide economiche, indagando le degenerazioni del potere finanziario e le conseguenze delle scelte speculative.
Sandro Cappelletto, narratore d’eccezione, guida lo spettatore tra le pagine attualissime di Zola, mettendo in luce il lato più grottesco e drammatico delle leggi che governano la grande finanza, mentre De Rossi Re porta in scena una partitura originale parte integrante del racconto, partendo da rimandi a Debussy, Faure a Chausson e altri protagonisti della musica della seconda metà dell’Ottocento, periodo in cui è ambientato il romanzo.
Nel melologo de La Banca Universale il dialogo letterario musicale invita a riflettere sulle dinamiche del potere e del denaro, sulla fragilità delle istituzioni economiche e sul destino di chi, come Saccard, si illude di dominare la ricchezza. Lo spettacolo sarà introdotto da Stefano Lepri, editorialista ed Economics commentator per La Stampa attivo nei temi di politica economica nazionale e internazionale.
La banca universale, sabato 22 febbraio 2025 ore 20.30
Teatro Palladium – Piazza Bartolomeo Romano 8, 00154 Roma
I biglietti sono disponibili al botteghino a partire da due ore prima dell’inizio di ogni spettacolo o online sul sito boxol.it/teatropalladium. Il prezzo del biglietto è 10 euro intero, 5 studenti e studentesse. Per maggiori informazioni contattare staff.spettacolo@teatropalladium.it