biVio – Ex SYNC (The Beat Production TBP 02/24)

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Il nostro Silvio Mancinelli ha già recensito questo disco, produzione realizzata nell’ambito del progetto LAZIOSound, finanziato dalle Politiche Giovanili della Regione Lazio e dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Concordo con le sue riflessioni .. esplora una percezione diversa dal tempo ordinario e che assomiglia di più a quello dell’intimo vissuto. C’è una base rock che però incrocia diversi generi musicali utilizzando differenti lingue ..Giuste anche le precisazioni del comunicato stampa, dove si sottolinea che i biVio sono di Roma, ma hanno un respiro internazionale e soprattutto sono capaci di coniugare l’eredità del rock e la dolcezza melodica del folk con il fascino per il sound che potremo definire sintetico. Brani come l’iniziale Clessidra e la coinvolgente Anoche Ayer partono da una sincronia antica, arrivando però a sfociare in un anacronismo moderno; questi non sono confini di un loro range, ma anzi diventano delle loro peculiarità, come l’uso non solo di una lingua, ma del francese, italiano, inglese e spagnolo. Non è voluto a tavolino l’uso di idiomi così lontani tra loro, ma frutto delle singole provenienze geografiche: infatti i biVio sono Natalia Bacalov (voce e violoncello), Martin Sevrin (voce e chitarra), Homero Prodan (voce e basso) e Lorenzo Capparucci (batteria). Basta analizzare i loro cognomi per capire quanta varietà entri dalle loro finestre e quale tipo di melting pot ci sia dentro ex SYNC, un disco davvero interessante anche grazie al buon lavoro fatto dietro il mixer da Patrizio Porri. Ho solo un paio di suggerimenti da fornire alla band: il primo è di continuare a produrre, magari collaborando con un produttore artistico o un musicista con buona esperienza .. il secondo suggerimento è di rendere ancora più chiaro il loro progetto artistico, magari puntando su un nuovo videoclip (oltre i tre già prodotti) che diventi così il loro biglietto da visita. Scegliete voi di quale canzone, anche se secondo me con Lockdown in Heaven potete veramente far galoppare la vostra fantasia, facendoci intuire la filosofia che vi unisce e quel fil rouge può aiutarci ad apprezzarvi ulteriormente.

Tracklist di questo disco: Clessidra, Lockdown in heaven, Shell of fears, Igor (Take me far away), Down the fields, Anoche Ayer, Questa non è una poesia, Vague à l’âme, Le grand carrousel, Pink way, Martin Eden.