Questo disco rappresenta per me la fatica di prendermi la libertà e la responsabilità delle mie fragilità. Non ne manca nessuna, delle mie .. Così la cantautrice italo/tedesca (di Rimini, ma vive nella bolognese Castenaso) parla della filosofia che attraversa questo suo nuovo album, pieno di canzoni che raccontano di donne appassionate e indipendenti, osservatrici acute e affamate di novità. La pazza nella soffitta a Gennaio è già stato recensito su queste pagine dal nostro attento collaboratore Silvio Mancinelli, il quale parlava di .. un sound rock acustico che tende al cantautorato rock senza andare dietro a mode musicali di alcun genere .. Non posso dire di non concordare con la sua analisi, anche se quello che mi ha emozionato sono state le liriche, perché fluide e dirette all’unisono, falsamente sornione per poi avere dei guizzi di pura follia compositiva! Un brano come La grammatica del disamore potrebbe assurgere al ruolo di pamphlet dell’intero progetto, magari beneficiando di un videoclip: mi immagino uno storyboard dove il primo piano sugli ampi occhiali della Genghini diventano monitor in cui scorrono scene di un rapporto sentimentale e lo stesso sorriso della cantautrice sottolinea quando questo è sereno oppure si trasforma in ghigno, quando invece si sta vivendo un momento non proprio positivo! Nel lanciare il progetto discografico, la stessa cantautrice raccontava del .. bisogno di tornare sempre a me stessa, di abbracciami e darmi una carezza, sono sempre io, va bene così .. e credo che tutto il disco assolva a questo scopo, trovando simbologie che possono sembrare scontate (come nel brano La ruota panoramica) ed altre più argute e financo più poeticamente filosofiche, come nel caso nella emozionante Spilli nello spazio. Tra i più comuni sintomi del climaterio (periodo che precede e segue la menopausa) vampate di calore, insonnia, aumento del peso corporeo e disturbi dell’umore: dedicare la canzone iniziale del disco a questo argomento, significa prendere in mano un problema ed aspettare che (come un cubetto di ghiaccio al sole) questo si sciolga, magari dopo averlo guardato per molto tempo. Con un pathos tutto femminile Elisa Genghini usa prepararci a questo argomento centrale del suo disco … Dall’invecchiamento alla maternità stropicciata, dalla salute mentale alle difficoltà nell’orientarsi nello spazio infinito ed indefinito delle relazioni umane, della voglia di non essere, o di essere tutt’altro per sperimentare altre vite, altre dimensioni .. Un disco godibile, ma non fatuo e con una produzione di alto lignaggio.. come tutti quelli che sino ad ora sono usciti per Musica di Seta: merito anche di chi si è occupato degli arrangiamenti e della produzione artistica ossia Elisa Genghini, Federico Trevisan e Gianluca “Pecos” Grazioli. Sappiate poi che mi sento di avvinarmi a lei, dato che sul tuo profilo Facebook così si presenta .. Elisa Genghini cantautrice femminista e antifa .. se sei fascista gira al largo .. Stai tranquilla: non giro al largo!
Tracklist di questo disco: Climaterio, La pazza nella soffitta, La ruota panoramica, A differenza di me, Spilli nello spazio, Blu Roy Batty, La grammatica del disamore, Altre primavere.
Elisa Genghini – La pazza nella soffitta (Musica di Seta MDS CD 005)
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