Notte dei Classici al Liceo Classico Galileo di Firenze: da Dante al rap, passando dalla lingua latina

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Venerdì 4 Aprile tantissima gente, molta soddisfazione e l’orgoglio di appartenere ad una famiglia (come sostiene spesso la dirigente Liliana Gilli) che fidelizza oltre il ciclo scolastico: lo dimostra l’iniziativa sulla Ri-Maturità, nata da un guizzo del giornalista Fabrizio Morviducci, tra l’altro protagonista in Aula Magna alle 19,05 di una riflessione su Tiziano Terzani ed Oriana Fallaci, coadiuvato dai professori Paolo Mencarelli e Matteo Baragli, con l’assessora Benedetta Albanese a portare i saluti del Comune di Firenze. Fare un reportage esauriente della Notte dei Classici è praticamente impossibile ed essenzialmente per due motivi: i momenti sono stati una 50ina ed ho potuto seguirne solo alcuni, non godendo ancora del dono dell’ubiquità. Perciò sarò stringato e conciso, citando (oltre l’incontro su Mediterraneo e oltre, luogo di incontro o di scontro di civiltà, con ospite tra l’altro Folco Terzani) quelle attività in cui erano direttamente coinvolti gli allievi (appartenenti alla 3C, 3E e 5E) che sono iscritti al mio pcto Galileo Channel.

19,30 in aula 23/24 la performance scenica intitolata Achille nell’isola di Sciro prevede anche un minimo di look, giusto per riportare alla mente quelle raffigurazioni che ci hanno trasmesso le mode del vestire bene e financo le acconciature femminili. Alle 19,40 scappo al pian terreno, perché nell’Ottagono un progetto del professor Fulvio Infante si intitola Passione mediterranea: da Dante alla trap con una replica alle 201,0. Partendo dal Canto V della Divina Commedia gli allievi hanno cercato di creare un parallelismo tra quei versi celebri (dedicati a Paolo e Francesca) e la moderna lirica delle canzoni di moda. Il risultato finale è stato assai interessante, perché alcuni “quadri” hanno raggiunto lo scopo, creando un gancio culturale assai stimolante. Il poco tempo a disposizione per preparare questa attività, ha remato contro: avere più settimane, avrebbe concesso maggiore possibilità di abbinamenti. Ma sentire Tedua, Fedez, Tony Boy, Guè, Rose Villain introdotti dagli allievi che recitavano alcuni passi, indubbiamente ha reso ulteriormente moderno quel rivoluzionario lavoro che è La Divina Commedia. Passato e presente, tormento ed estasi, secoli lontani e Terzo Millennio si sono amalgamati con spirito circadiano (ricordando quello che in Letteratura è il fenomeno delle Riscritture). Questa attività mi ha riportato alla mente le polemiche del 2021, nate dalla decisione di Poste Italiane di celebrare il sommo poeta con francobolli calati nella realtà e non impostati con la fredda riproposizione di un ritratto a lui dedicato, con il solito naso aquilino di profilo.

Così come è successo per le ultime due edizioni del Forum (sempre organizzato dagli studenti del Liceo Classico Galileo), sono diverse le cose che non mi sono potuto gustare, ma erano concomitanti con altre: ho fatto appena a tempo a salutare il professor Andrea Sani (reduce da una seguita lectio su Il naufragio di Ippaso di Metaponto: la scoperta greca dell’infinito), vedere di sfuggita il lavoro del professor Antonello Nave (dal titolo Viaggi e naufragi) e divertirmi con le scenette scritte dagli studenti della 1F dedicati all‘attualità del Latino nel linguaggio moderno: da Alea iacta est a Festina lente, anche loro stessi si sono meravigliati di come modi di dire di 2 mila anni fa siano freschi, efficaci e spesso usati!