A sorpresa, senza annunci, senza teaser, senza neanche un meme su Instagram: il nuovo album de I Cani è uscito. E come sempre, quando Niccolò Contessa decide di rompere il silenzio, lo fa a modo suo. Si chiama post mortem, è disponibile da oggi su tutte le piattaforme digitali, e segna il ritorno della band-non-band romana a nove anni di distanza da Aurora.

Per chi li ha amati, per chi li ha criticati, per chi li ha lasciati in sospeso in una playlist del 2016, questo ritorno è come un messaggio in bottiglia che arriva da un tempo indefinito, ma perfettamente puntuale. “Post mortem“ è un album scritto, registrato, suonato e cantato interamente da Niccolò Contessa al Pot Pot Studio. Alla produzione c’è ancora lui, insieme ad Andrea Suriani, che firma anche mix e master. Tredici tracce nuove di zecca, distribuite da Sony Music per 42 Records, che non si lasciano anticipare da nulla: nessun videoclip, nessun post, nessun indizio. Solo la musica. E infatti, la musica è tutto. Niente storytelling costruito, niente estetica Instagram-friendly. Zero immagine, zero chiacchiere. “Post mortem” è un invito ad ascoltare. E basta. Dietro quel titolo definitivo e spiazzante, si apre un mondo sonoro stratificato, personale, in cui la voce di Contessa suona più che mai familiare, ma anche nuova. Le influenze? Sempre le stesse, ma riassemblate con lucidità chirurgica e un’intenzione diversa. C’è una malinconia lucida, una scrittura che non cerca slogan ma trova frasi che restano. E poi i cori dei bambini del Piccolo Coro Angelico di Bologna, i dialoghi concessi da Mosfilm tratti da Stalker di Tarkovskij: dettagli che non sembrano citazioni, ma parte di un linguaggio coerente, cucito addosso all’album. Per chi ha seguito i cani fin dal sorprendente album d’esordio del 2011, passando per l’ansia da prestazione di Glamour (2013) e l’introspezione limpida di Aurora (2016), questo nuovo capitolo è una continuazione naturale, ma anche un nuovo inizio. Il progetto grafico è firmato dallo stesso Contessa insieme a Valerio Bulla, che si è occupato anche dell’impaginazione. Il management è nelle mani di Emiliano Colasanti.