Per Controluna ha pubblicato il libro Riserva Idrica, una raccolta di scritti poetici sulle risorse inaspettate della vita: in profondità come in superficie, tra un padre e un figlio da sempre in cammino. Lavora all’agenzia Carta da Musica ed in piena pandemia ha pubblicato l’interessante Fellini Inedito/Il sopralluogo fotografico al Divino Amore per le Notti di Cabiria ..
Jonathan Giustini bentrovato: hai pubblicato un libro di poesia, dopo alcuni saggi di taglio musicale. Come mai hai sentito questa esigenza? Ho scritto molti libri nella mia vita, anche del cinema di Federico Fellini, di arte, ma più che altro ho sempre usato il taglio della biografia, parlando così delle vite degli altri. Come fossi un cronista al servizio di altre anime. Ma tutto considerando in ogni storia c’era sempre comunque molto di me stesso. Diciamo che questa volta sono diventato cronista della mia stessa vita in un dialogo poetico, spezzato e pieno di salti spaziotemporali con mio figlio, poco più che ventenne. E’ stato un modo per riprendere un filo di vita, di storia, di rapporto. Almeno spero. Jonathan Giustini fotografato da Dino Ignani
E’ giusto dire che Riserva Idrica è ricolmo di semplici testi poetici? Diciamo che è un libro pieno di epifanie, di svelamenti, di accensioni, di illuminazioni, di sinestesie. Annullo lo spazio e il tempo, stringo la pagina come in un comic di ricerca e la dilato all’infinito, cercando di riprendere orme, impronte di una vita. Nessuna morale. Cerco come un sincretismo, un animismo della quotidianità. Dove entra di tutto, gli amici, la vita, la morte, l’amore. Un fluxare, un viaggiare avanti e indietro nell’ombra e fuori dalla stessa.. Come si incastra Riserva Idrica nel tuo lavorare quotidiano? Penso soprattutto al tuo lavoro come Carta Da Musica… Non si incastra, semplicemente arriva. Entra come un ritornello in testa e poi la melodia della storia, della parola. Chiamala se vuoi ispirazione. Prende corpo il testo come una canzone: non cerco la rima, cerco il battito. Questi testi diventano primo piano e prendono corpo in macchina, all’angolo di un bar, nel meriggio delle giornate, in attesa di un incontro e proprio da un incontro di ogni giorno. Hanno quello che potrei chiamare il respiro della vita. Semplici. Veri. Spietati a volte. Non cercano nulla. Semplicemente esistono.. Foto di Paolo Soriani
Proprio qualche giorno fa mi è capitato tra le mani il tuo Claudio Lolli, La terra, la luna e l’abbondanza: ma lo sai che sono passati oltre 20 anni? Che ricordi hai di quel periodo in cui lo scrivevi? Era appena nato mio figlio Thomas. E a Thomas è dedicato questo libro che in fondo ho scritto per lui, per trovare una nuova forma di dialogo, antica e presente, vera e nuda. Ho amato molto Claudio, la sua disarmante dolcezza, il suo essere il Buster Keaton della canzone, il comico che non rideva mai. Ho amato l’uomo, le sue poesie, come Adriatico, come Keaton, quelle che mi mandava prima ancora che diventassero canzoni. E’ passato un lustro ormai. E ogni tanto risento la sua voce nella testa. Ci siamo divertiti a presentarlo in giro per l’Italia. Montavamo queste comiche, povere, spietate, ironiche. Mi manca. Foto di Alberto Marchetti
Cosa farà Jonathan Giustini da grande? Stai già lavorando/pensando ad un nuovo libro? Sono un uomo sempre alla ricerca di altro, uno alquanto irrequieto e che si mette volentieri per mare. Mi interesso molto di arte, dirigo un dipartimento di Comics per una grande casa d’aste anche. Ho un altro libro di testi poetici pronti, mi sono imposto di terminarlo giunto ai 60, mancano pochi giorni. Sto progettando un altro libro a quattro mani con Lamberto Pignotti, un grande personaggio di 99 anni, poeta visivo che mi ha preso in simpatia. Chissà se ci riusciremo. Veramente non lo so.
Intervista con Jonathan Giustini, piena di illuminazioni, sinestesie, Federico Fellini, Claudio Lolli ..
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