il messaggio pacifista di San Francesco è quanto mai attuale in un momento storico come questo (con guerre in ogni angolo della Terra). Una persona sensibile come Patrizia Cirulli ha dato il suo piccolo contributo reinterpretando in chiave acustica di L’infinitamente piccolo, album di Angelo Branduardi, nel quale il cantautore musicò le Fonti Francescane, raccolta di testi di Francesco e Chiara d’Assisi: il suo disco l’ha voluto intitolare Il visionario (San Francesco). Per comprendere meglio questo omaggio al compositore e alla poetica del santo umbro, ho chiesto a Patrizia Cirulli di rispondere ad alcune domande ..
Patrizia Cirulli ben ritrovata: parto con la domanda più difficile e cioè se nell’ultimo tuo lavoro ti sei sentita più vicina ad Angelo Branduardi o a San Francesco … Apprezzo molto il mondo musicale e artistico di Angelo Branduardi e credo che abbia fatto un lavoro straordinario anche nel musicare questi testi ispirati e dedicati a San Francesco. Composizioni musicali che ho sentito molto vicine al mio mondo. Il messaggio di Francesco d’Assisi è immenso, necessario, fondamentale. In questo viaggio, che mi ha portato ad entrare nel cuore di questi brani e a viverli, sia nella registrazione del disco, sia adesso nei live, mi sono ritrovata avvolta dall’importanza degli insegnamenti di Francesco, dal rispetto per l’altro, dalla condivisione, dalla verità, dalla ricerca della pace e dall’amore per il creato. E credo che questo venga prima di tutto il resto.
Chi ha già ascoltato il tuo nuovo lavoro ha detto che regali un’inedita celebrazione al femminile, trasportandolo in una dimensione universale di consolazione e pace … Ringrazio per queste parole e mi fa piacere che arrivi questa sensazione in chi ascolta. Certamente in questa mia versione c’è un elemento che caratterizza una diversa intenzione in quanto è una donna che sta cantando San Francesco. Non è la prima volta che mi viene detto questo, ovvero che nel mio canto si avvertono elementi distensivi e consolatori. Credo che in questo caso, con le intenzioni profonde e di pace che evocano le parole di Francesco, il tutto si amplifichi e ne esca appunto una dimensione in cui questi elementi possono risultare più accentuati.
Due anni fa anche io mi sono innamorato di Fantasia. Le poesie di Eduardo in musica, ma mi sarei aspettato elogi giunti da molti critici napoletani … Ti ringrazio molto per il tuo apprezzamento! Il disco sulle poesie di Eduardo che ho musicato è un lavoro che amo molto e a cui tengo in modo particolare. È stata una grande sorpresa anche per me scoprire che il disco è stato molto apprezzato anche dai napoletani stessi. Ho avuto l’onore di avere la nota introduttiva del cd scritta da Pasquale Scialò, musicologo e compositore, un grade nome della cultura italiana e partenopea. E poi si, molti critici napoletani hanno avuto parole di elogio per questo lavoro, come ad esempio Federico Vacalebre. Non essendo io napoletana, inizialmente avevo un po’ di timore. Invece il lavoro è stato ben accolto e sono molto grata e onorata per questo.
So dell’importanza della demodossologia, la scienza che analizza le molteplici componenti psicologiche e sociologiche che contribuiscono alla creazione di una opinione pubblica interno ad un determinato fenomeno. Tu come ci sei stata coinvolta? A me piace stare fuori da ogni schema, definizione… Una frase, un concetto che amo molto e cerco di applicare al mio vivere suona un po’ così: “andare nel mondo, senza essere di questo mondo”. Logico chiederti in cosa sei impegnata in questo periodo, intendo oltre la promozione del nuovo lavoro di rilettura del lavoro francescano di Branduardi … Abbiamo da poco realizzato anche un videoclip che accompagna il brano Nelle Paludi di Venezia, Francesco si fermò per pregare e tutto tacque, molto evocativo, possiamo dire in stile Francescano che vi invito a vedere. Per il resto, essendo uscito da poco il disco, in questo momento cura e attenzione sono dedicate alla promozione. Poi nei pensieri c’è già un altro progetto .. ma ne parleremo più avanti.