Con un pubblico immenso, un cast artistico di oltre 60 nomi e un’energia che ha attraversato dieci ore di diretta tra TV, radio e piattaforme social, il Concertone del Primo Maggio si conferma l’evento musicale e sociale più imponente d’Italia. Organizzato da iCompany con la direzione artistica di Massimo Bonelli e promosso da CGIL, CISL e UIL, lo show in piazza San Giovanni in Laterano è andato ben oltre la musica, diventando – ancora una volta – specchio del presente e cassa di risonanza di istanze civili.

Quest’anno il tema centrale scelto è stato “Uniti per un lavoro sicuro”, con momenti di riflessione dedicati all’aumento delle morti sul lavoro e agli operatori tecnici dell’evento stesso. Un appello forte, ribadito anche dalle parole del professor Vincenzo Schettini, tra i conduttori della giornata: «L’educazione salverà voi e le nuove generazioni dalle diversità». Accanto a lui sul palco, Noemi, BigMama ed Ermal Meta, protagonisti di una conduzione coinvolgente, hanno guidato il pubblico attraverso un flusso continuo di musica, parole e testimonianze, da Leo Gassmann che ha aperto con una potente “Bella ciao” a Gabry Ponte, che ha chiuso il tutto con un dj set spettacolare facendo ballare tutti con “Tutta l’Italia”. Oltre sessanta artisti si sono alternati sul palco, grazie a una struttura girevole unica in Europa, in grado di garantire cambi rapidi e continuità musicale. Tra i protagonisti della giornata: Achille Lauro, Ghali, Giorgia, Elodie, Gazzelle, Fulminacci, Brunori Sas, Lucio Corsi, Bambole di Pezza, Arisa, Carl Brave, Franco126, e tanti altri. Grande spazio anche ai nuovi talenti, vincitori del contest 1MNEXT, tra cui la cantautrice Dinìche, proclamata vincitrice assoluta. Ogni artista ha scelto un verso iconico di una canzone per introdurre la propria esibizione, trasformando il palco in un mosaico di storie, emozioni e visioni del presente.

Particolarmente toccante l’omaggio a Paolo Benvegnù, con l’esibizione del gruppo I Benvegnù, e il momento in cui è stata proposta “Pablo” di Francesco De Gregori, letta come un simbolo universale di dignità del lavoro. Molti dei protagonisti hanno trasformato la loro esibizione in una dichiarazione di valori. Tra i momenti più intensi, Achille Lauro, che ha parlato dal palco con parole forti e sentite: «Questo è un palco importantissimo e sono contentissimo nel mio piccolo di poter fare qualcosa. Da sempre e per sempre dalla parte di chi ha bisogno. È per voi il mio amore disperato», ha detto l’artista prima di intonare il brano “Amore disperato”. Molto attesa anche l’esibizione di Ghali, che ha cantato “Casa mia” in un contesto simbolico e carico di tensione emotiva. Durante la sua performance è apparsa tra il pubblico una bandiera palestinese, gesto che ha riacceso i riflettori sul suo noto impegno sociale e sulla sua posizione espressa già al Festival di Sanremo 2024. Nel primo pomeriggio a fare eco, anche l’intervento del frontman de I Patagarri, che ha scandito dal palco: «Palestina libera! Free Palestine!» e ha aggiunto: «Finché ogni popolo non sarà libero di autodeterminarsi e vivere in pace non potremo essere allegri». Parole che hanno scatenato la risposta di una parte dell’opinione pubblica. Tra le voci critiche, quella di Noemi Di Segni, presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, che ha definito «slogan unilaterali» quelli apparsi durante l’evento: «Così si genera odio antisemita… si elude ogni riferimento al contesto mediorientale e alla presenza soffocante di Hamas» – ha dichiarato in una nota diffusa poche ore dopo il concertone. Dal punto di vista musicale le performance più apprezzate sono state senza dubbio quelle di Giorgio Poi, che ha presentato una cover di “Estate” di Bruno Martino e il brano tratto dal nuovo album “Schegge”, Gazzelle, Lucio Corsi e Giorgia.

I dati parlano chiaro: il Concertone 2025 ha fatto registrare il più grande successo di sempre, sia in presenza che in termini di pubblico televisivo e digitale. Secondo le rilevazioni, sono stati oltre 12,8 milioni i telespettatori che si sono sintonizzati almeno una volta su Rai3. La prima serata (21:09-24:18) ha registrato 1,79 milioni di ascolti medi con l’11,3% di share, raggiungendo picchi di 2,57 milioni. Particolarmente forte la performance tra i giovani Under 24 (18,6% di share) e gli adulti 45-54 anni (18,4%). Anche i social hanno raccontato il successo. L’hashtag #1M2025 è stato trend topic per l’intera giornata, generando 50 mila contenuti e 1,5 milioni di interazioni, mentre #Concertone ha toccato una portata potenziale di 2 miliardi di visualizzazioni. Grande fermento anche su TikTok e Instagram, grazie alla partecipazione di influencer, creator e media partner. Ottimi numeri anche per RaiPlay, con 500mila visualizzazioni live e 400mila on demand a meno di 24 ore dalla fine. Bene anche Rai Radio2, presente con uno studio backstage in collaborazione con SIAE. Sotto la regia di Fabrizio Guttuso Alaimo, il Concertone si è confermato non solo spettacolo, ma anche spazio di memoria, denuncia e consapevolezza. La direzione artistica di Massimo Bonelli ha costruito una narrazione coerente, multiforme e potente, fondata su una visione chiara: «Il futuro suona oggi». Un evento che ha saputo connettere generazioni, generi e geografie, trasformando la musica in una lente attraverso cui osservare il presente e immaginare il domani. E, come ha detto BigMama durante uno degli interventi più applauditi: «Non dobbiamo mai avere paura di usare la nostra voce. Perché ogni parola può accendere una coscienza».