Un viaggio nel misticismo è quello intrapreso dal gruppo lombardo, uscito con un nuovo disco e questa volta con la Lizard: da San Francesco a Jalal Al-Din Rumi, dai Mantra Tibetani ai canti occitani. Tra gli articoli più letti qui su Musicalnews.com c’è sicuramente l’intervista celeste al cinematico Pierangelo Pandiscia e nel Novembre 2022 l’occasione è stata la pubblicazione del videoclip del brano The Compassion of a Star. Nelle sue risposte si intuiva che la band aveva nel cassetto qualcosa di importante, direi una specie di summa di tutte le loro attività, interessi, curiosità, tormenti ed estasi. Ecco finalmente giungere Mistiche Ribelli e credo sia giusto definirlo un’immersione nel sacro ed un abbandono del mondo materiale, con l’obiettivo di raggiungere uno stato di unione con il divino.
Il nuovo progetto discografico dell’ensemble Enten Hitti ed è liberamente ispirato a diversi correnti mistiche (sufi, essene, tibetane, cristiane, occitane) che nel corso dei secoli in diverse parti del mondo hanno veicolato, oltre ad una necessità di una ricerca spirituale personale, anche un forma silenziosa di ribellione verso le istituzioni e le derive della civiltà. I testi, sia originali che antichi, parlano di una ricerca del sacro presente in ognuno di noi al di là di ogni connotazione o fede religiosa. Al di la dei nostri demoni e delle nostre ombre. Perché “In principio era la gioia”. I testi sono di Pierangelo Pandiscia, Gino Ape (eccetto Our needs of consolation: Lucachino Ferrari/ Dorothy Moscowitz Falaski), ma vi sono anche rielaborati e di dominio pubblico, come Jalal Ad Din Rumi, Mantra del sutra del cuore, canto della notte degli indiani Navajo, testi anonimi occitani, testi esseni dei Manoscritti del Mar Morto, San Francesco d’Assisi.
Sufi, essene, tibetane, cristiane, occitane convergono in Mistiche Ribelli dei Enten Hitti
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