Luciano Berio: a Radicondoli eventi per i 100 anni dalla nascita

Tempo di Lettura: 4 minuti

In occasione della ricorrenza del centenario della nascita di Luciano Berio (Imperia, 24 ottobre 1925 – Roma, 27 maggio 2003) il Centro Studi Luciano Berio rende omaggio al grande maestro della musica del Novecento con tre giorni di festival, da venerdì 23 a domenica 25 maggio, nella “sua” Radicondoli, il borgo senese che il compositore scelse come propria dimora sin dal 1974. 

Ideato da Angela Ida De Benedictis – direttrice scientifica del Centro Studi Luciano Berio (CSLB) fin dalla sua costituzione, e responsabile della Collezione Luciano Berio della Fondazione Paul Sacher di Basilea – il Festival è sostenuto e patrocinato dal Comune di Radicondoli, sostenuto dalla Regione Toscana e realizzato in collaborazione con Radicondoli Arte, WivoaRadicondoli, Visit Radicondoli. «Invito». Per un centenario – questo il titolo, ispirato al titolo dell’ultimo scritto pubblicato da Berio nel 2003 – è un’occasione unica per conoscere, scoprire e condividere il lascito artistico e umano di uno dei più importanti e poliedrici compositori della contemporaneità. Un ricco programma di mostre, incontri, concerti, spettacoli multimediali, proiezioni ed elettronica –  tutti gratuiti – pensato non soltanto per gli addetti ai lavori, ma per un pubblico ampio di neofiti, curiosi e appassionati, si dispiegherà in un percorso sonoro, visivo e gestuale tra le strade e le piazze del borgo. Il pubblico avrà l’occasione di visitare gli splendidi edifici di Palazzo Bizzarrini, di Palazzo Borghi Lolini, del Teatro dei Risorti e della Biblioteca Comunale Dina Ferri. La chiusura del Festival condurrà quindi in un Giardino incantato, quello de Il Colombaio, il podere nella campagna toscana che fu per molti anni la residenza privata di Luciano Berio e il luogo privilegiato di concentrazione e lavoro del musicista, che vi compose molte delle sue opere più significative. Tanti i musicisti tra i quali Laura Catrani, Mario Caroli, Christian Lindberg, collaboratori, studiosi, ricercatori, amici e familiari di Luciano Berio, che in questa occasione restituiranno il vasto orizzonte di vita artistica e privata;  a cominciare da Talia Pecker Berio, vedova del compositore e fondatrice nel 2009 del Centro Studi Luciano Berio; la secondogenita Marina Berio, artista e fotografa; Tempo Reale, centro di ricerca e nuove tecnologie per il suono fondato da Berio nel 1987; Danilo Grassi, direttore alla guida di una delle migliori orchestre d’Italia, l’Orchestra della Toscana, di cui Berio è stato primo direttore artistico; Oreste Bossini, giornalista e scrittore, autore e conduttore di Rai Radio3.

Luciano Berio (foto Archivio eredi Berio)

Il festival si apre il 23 maggio nel cinquecentesco Palazzo Bizzarrini con l’inaugurazione della mostra Berio bambino, Berio papà, curata da Marina Berio, che raccoglie una serie di disegni e lettere manoscritte dall’archivio familiare, rivelando il rapporto del maestro con l’infanzia e una dimensione più intima e sconosciuta ai più. Tra gli spettacoli in programma Berio’s Rhapsodies, il 23 maggio in via Tiberio Gazzei, Piazza Giacomo Matteotti, performance inedita della compagnia francese di mimi Sara Mangano & Pierre-Yves Massip, in cui l’interazione tra il gesto e l’ambientazione sonora, curata da Tempo Reale con la partecipazione di Laura Catrani (voce) e Christian Lindberg (trombone), sperimenta nuove dimensioni interpretative ed espressive ispirate ad alcuni brani e al mondo sonoro di Luciano Berio. Un incontro performativo speciale è dedicato a Cathy Berberian «punto di riferimento» tanto umano quanto artistico per Berio, che compose per la sua voce brani solistici, da camera, orchestrali ed elettroacustici di primaria importanza nella storia della musica del XX secolo. Una voce, poco fa… dedicato a Cathy Berberian, in programma sabato 24 maggio è un omaggio allo “strumento degli strumenti sopra ogni strumento” e al modo in cui hanno saputo intenderlo i due artisti, raccontato in uno spettacolo a più voci (sonore, narranti e della memoria) che risuoneranno nelle stanze nobiliari di Palazzo Borghi Lolini, dove saranno esposti anche alcuni costumi e oggetti di scena originali della cantante. La voce di Laura Catrani si accompagnerà in questo percorso al canovaccio testuale di Emanuele Franceschetti e a Leo Izzo (chitarra).

Berio con Pierre Boulez, 1982. © Jacques Sarrat

La campagna del Podere Tesoro, tra gli oliveti e i vigneti intorno a Radicondoli, sarà invece il palcoscenico ideale di Differenze sonore, il 24 maggio, con Mario Caroli (flauto) e Christian Lindberg (trombone) e in collaborazione con Tempo Reale di Firenze e strumentisti dell’Orchestra della Toscana, concerto dedicato a brani solistici e strumentali, anche con incursioni nelle opere elettroniche di Berio. Tra queste Différences, brano composto da una varietà apparentemente infinita di combinazioni sonore di strumenti dal vivo (flauto, clarinetto in si bemolle, viola, violoncello e arpa) e dei loro “riflessi” registrati su nastro, insieme a suoni elettronici. Il programma degli spettacoli e dei concerti si completa con l’esperienza di tre seminari dedicati alle Sequenze solistiche per flauto, trombone e voce – con Mario Caroli, Laura Catrani e Christian Lindberg, quest’ultimo amico e collaboratore di Luciano Berio–, degli incontri di approfondimento dedicati alla produzione teorica del maestro, e con la presentazione della nuova edizione italiana di Un ricordo al futuro. Lezioni americane, a cura di Talia Pecker Berio e pubblicata da Il Saggiatore. «Invito». Per un centenario chiude domenica 25 maggio nel giardino de Il Colombaio, ancor oggi residenza privata della famiglia Berio, con un’installazione sonora immersiva ideata dal Centro Studi Luciano Berio e curata da Tempo Reale per un commiato suggestivo e coinvolgente.