Federico Sirianni – La promessa della felicità (Squilibri SQLCD 190)

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Potremo definire una rivoluzione gentile quella che il cantautore sta combattendo: non promette riscatti sociali o conquiste sindacali, ma l’arrivo della felicità come status. Questo suo modus vivendi si concretizza sia nelle esibizioni live, nei bei dischi che produce, ma anche nelle collaborazioni con altri colleghi che potrei definire paladini come lui di una crociata ante literam. Prendiamo come esempio il disco La figlia di Dio di Rossella Seno: è impreziosito dagli interventi dell’attore Alessio Boni e dal cantautore inglese Allan Taylor, di cui la penna affilata di Federico Sirianni ha curato due traduzioni (“La colomba” da “The dove” e “Cantami” da “Sing me”) oltre a firmare il brano che dà il titolo al disco. Una attività dunque la sua a tutto tondo che con La promessa della felicità si fa ancora più concreta e tangibile; con la direzione artistica di Michele Gazich, l’album assume un andamento soft financo orchestrale ed è giustamente definito un viaggio musicale di dolcezza e contemplazione secondo segrete affinità elettive, con la presenza nel disco di Rafa Gayol, storico batterista di Leonard Cohen. Poiché un quadro lo definiamo bello anche perché contenuto dentro una cornice giusta ed adeguata, ecco che anche i dipinti di Romina Di Forti enfatizzano il gusto naive e pacato del narrare poetico di Federico Sirianni: in un brano come L’amore e l’arcano vi sono riflessioni filosofiche mai altezzose, ma sempre popolari e del nostro vivere quotidiano. La presenza di Veronica Perego al contrabbasso e Valeria Quarta alla voce sono un continuum nella produzione (discografica e non) del 56enne cantautore genovese, autore di ben 7 album ricolmi del suo pop d’autore, battezzato da Bruno Lauzi che vide in lui un passionale erede di quella scuola genovese che tanto ha prodotto. Se volete abbeverarvi a questo augurio di una rivoluzione gentile (come unico antidoto alla brutalità di un mondo in rovina che non sentiamo nostro), non resta che ascoltare i 3 minuti e dodici secondi di L’ora bella o assumere uno sguardo adeguato, dopo che con un brano come Dalla finestra il mondo vi sembrerà lontano, ma contemporaneamente vicino .. passionale, ma insulso .. tempestoso e pacato .. decisamente anacronistico. Ma quelle distese di una lontana cittadina giapponese si vedono da Camogli con tranquillità o bisogna avere un potete cannocchiale?

Tracklist di questo disco: Nel fuoco 3:40, Dalla finestra £:12, L’amore e l’arcano £.£8, Okinawa 5:23, Dimmi 3:04, Il vento di domani 2:43, Cargo 3:56, L’ora bella 3:12, Finita la tempesta 3:35, La promessa della felicità 3:25.