Domenica 25 Maggio 2025 si entra a Villa Torlonia a Roma al no.70 di Via Nomentana: l’ingresso è gratuito. Previsto il reading-concerto inedito Quando la Banda Passò…: l’obiettivo è riattivare i luoghi attraverso la cultura, trasformare i borghi in laboratori di futuro, dove l’arte non solo si mostra, ma si costruisce insieme. Ce ne parla con un’ intervista Paolo Dalla Sega, curatore del progetto assieme al Maestro Oscar Pizzo.
Ci racconta qualcosa in più sul piano di rigenerazione culturale TRW – Trevinano RI-Wind? Quali i prossimi eventi in progetto? Si parte con la musica e la poesia, le meravigliose Bande dei Poeti che debuttano Domenica 25 Maggio a Roma, con un titolo un po’ “rubato” a Mina e Chico Buarque. Poi concerti di nuove bande e reading di poesia rurale nel territorio di Trevinano, facendo risuonare le feste e le sagre della stagione estiva, da giugno a settembre. Il senso è molto chiaro: fare comunità con la musica e con la poesia, in un piccolissimo borgo del centro Italia che rischia lo spopolamento. Resistere, anzi restare; perché stare al centro può significare, anche, che tutta l’Italia insieme ti dà le spalle, da tutti i lati. La rigenerazione di TRW è urbanistica, imprenditoriale, turistica e formativa. Ora parte quella creativa, con progetti come questo sulle bande o, più avanti, interventi di arte pubblica contemporanea; e poi residenze e laboratori di teatro e danza; infine, a Giugno 2026 una grande festa della luce, sulla monumentale balza di Trevinano.
Cosa vedremo e cosa ascolteremo a Villa Torlonia? Che tipo di composizioni originali, quali contaminazioni ci aspettano? Da Febbraio, a Trevinano e Acquapendente, laboratori spontanei di musicisti di banda e nuovi poeti stanno insieme e lavorano, studiano: suonano e si ascoltano, scrivono e recitano. L’ascolto è fondamentale. I bandisti, provenienti da formazioni di diversi paesi, per la prima volta insieme, hanno recuperato e riscritto brani vecchi e nuovi: marce della tradizione, Piovani e adattamenti dal pop o pezzi nati proprio nelle sessions. Il laboratorio musicale è diretto da Massimo Sigillò, palermitano, che ha appositamente scritto Vuccirìa. Il laboratorio di poesia, condotto da Eleonora Fisco con la partecipazione straordinaria di Lorenzo Maragoni, ha coinvolto trevinanesi di tutte le età – da 17 a oltre 90 anni – nella scrittura originale poetica e poi nel dire la poesia. Creazioni originali, contemporanee, celebrazioni della campagna, a volte nostalgiche, o messaggi moderni, dediche, desideri, pieni di sentimenti veri. Non sono mai andati in scena, c’è molta agitazione e adrenalina, ma sarà una festa. Dalle 16.30 a Villa Torlonia, entrando da via Nomentana, gratis e per tutti. Prima sulla scalinata d’ingresso e poi in giro, guidati dalla marcia della banda. E’ una bellissima collaborazione col Teatro di Roma, di cui siamo molto felici.
La banda musicale è un elemento fortemente suggestivo, soprattutto collegata ai piccoli borghi dove fa parte ancora oggi del patrimonio culturale e storico locale: qual è secondo lei il suo futuro nel nostro mondo attuale, iperconnesso e che viaggia a grande velocità? Assieme a Oscar Pizzo, e con l’ispirazione di un maestro come Nicola Piovani (che chiuderà il progetto in un concerto straordinario al Teatro Boni di Acquapendente, 12 ottobre), abbiamo voluto sfruttare il potenziale incredibile della banda come strumento attuale di coesione. Mettere e tenere insieme le persone, davvero. La canzone di Mina dice proprio così “la banda suona per noi, la banda suona per voi…” Per molti, ancora oggi, la banda è il primo ascolto live, spesso la prima pratica musicale; l’ho ritrovato perfino in una recente intervista del maestro Ricardo Muti. Ed è un vero patrimonio nazionale, un patrimonio vivente. Proprio per l’iperconnessione iperveloce che citi, è una specie di antidoto. È una esperienza di relazione vera e presente. Le connessioni a cui ormai siamo abituati, hanno avvicinato le distanze ma anche, se vogliamo, “allontanato le vicinanze”, cioè le presenze. Anche a questo dobbiamo resistere. Lo portiamo in città con la poesia, con il poetry slam che è una forma espressiva tipicamente urbana e contemporanea, ma con radici o legami profondi nella poesia rurale e nell’improvvisazione a braccio, con la stessa urgenza espressiva di raccontarsi con parole personali, autentiche, originali. Sono sempre corpi e voci in scena, che hanno qualcosa da dire.
L’evento “Quando la banda passò” attraverserà l’Italia in estate, con quale format? Nelle piazze, nelle ville comunali, in forma di parata? Come dicevo, giriamo quest’estate il centro Italia attorno a Trevinano, in forma di evento misto, concerto e reading. La banda marcia, si ferma, suona e poi lascia spazio ai poeti; e poi si riparte, in cammino, per invadere e riempire di suoni una strada, una piazza, una intera città. E’ così contemporaneo e interessante che per l’estate prossima, con istituzioni teatrali e musicali di respiro internazionale, stiamo costruendo nuove tappe nelle città anche grandi delle regioni centrali di questa Italia che, in fondo, è un po’ troppo silenziosa e deve tornare a risuonare più forte.
Intervista a Paolo Dalla Sega, curatore del progetto Quando la Banda Passò… assieme a Oscar Pizzo
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