Alterna – Tempo residuo elettrico (Vrec, 2025)

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A memoria – ma potrei sbagliarmi – non ricordo una band romana, tra quelle più significative italiane, che abbia solcato gli anni ’90, con le vibrazioni figlie di quell’epoca, tra grunge, crossover ed alterative. Quindi in qualche modo sorprende ancora di più che questo trio della capitale, attivo dal 2023, debutti con un album che coglie appieno il sentore di quel periodo, con un sound ruvido, grezzo, diretto, ma fortemente melodico, in un misto di Nirvana, Soundgarden, ma anche il volto britannico, tra Bush e i nipoti My Vitriol, evocati soprattutto nei suoni di chitarra taglienti. Ma, lo puntualizzo a caratteri cubitali “Tempo residuo elettrico” riesce ad impastare tutte queste influenze in un modo personale, infatti le otto tracce sorprendono per la maturità del dettaglio, pur suonando dirette. Leggendo la biografia appare il nome di Cristiano Lucidi, come leader della band, che si occupa delle chitarre, del canto e dei testi, ed allora le caselle vanno al posto giusto, infatti Cristiano è il titolare del canale CLTV | Cristiano Lucidi TV, che conta oltre 30.000 iscritti e con cui diffonde storia e cultura musicale, al motto di “L’alternative come stile di vita”; una passione condivisa e narrata, che sicuramente lo ha aiutato a trovare i giusti compagni di viaggio, il bassista/chitarrista Nicola Sobieski e il batterista Davide Agostini e a dare un volto ben definito al suo progetto.

Le otto tracce dell’album (su cui ha vigilato con alcuni preziosi consigli David Moretti, il cantante dei Karma), dopo un “Intro” arpeggiato, iniziano con il singolo “Sputami l’amore in bocca” che si muove sinuoso con un ritmo medio e che sin dal titolo appare provocante. Segue il brano che da il nome al disco, un pezzo ruvido che Luciano canta con voce abrasiva. “Idrogeno” (dedicata a Chris Cornell dei Soundgarden) si apre con un basso potentissimo, su cui la voce ricama una melodia ipnotica, che esplode nel refrain “Non lo vuoi l’idrogeno”. “Nel cerchio” poggia su un riff violento, nei cui vuoti si incunea il cantato erede di Cristiano Godano dei Marlene Kuntz, altra band di riferimento del trio. Nel grunge spiritato di “Rumore” colgo i segnali dei citati My Vitriol, che se non conoscete vi invito ad approfondire, mentre “Il clown” dimostra che con la giusta attitudine ed un’idea chiara di scrittura, è possibile proporre del rock convincente, mentre “Laudano” mi sembra un pezzo sin troppo scontato. Il riscatto arriva con la conclusiva “Cielo nero”, rock ruvido e potente, che in qualche modo documenta il tenore medio di un disco convincente, che ci consegna esattamente quello che gli Alterna ci avevano promesso: rock alternativo di ottimo livello. Prodotto da Alterna – Masterizzato a La Maesta Studio da Giovanni Versari. “Tempio residuo elettrico” è disponibile in tutti i supporti (CD, LP Limited Edition, autografato dalla band e numerato a mano in 200 pezzi, digitale).