Massimo Donno – La spada e l’incanto (Squilibri SQLCD/191)

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Sono sempre più convinto dell’attualità di San Francesco d’Assisi, del suo operato e soprattutto del suo messaggio rivoluzionario: il recente disco di Patrizia Cirulli ne è la conferma, così come questo di Massimo Donno che ci riporta a quel capolavoro che è il Cantico delle Creature ed a Dicembre 2024 vince il Premio Lunezia per la canzone Terra, contenuta proprio in questo La spada e l’incanto, dove ha scritto tutti I brani, arrangiati assieme a Riccardo Tesi, fisarmonicista con cui ha una proficua collaborazione da diverso tempo. Il 10 Maggio questo disco (edito dall’attiva etichetta Squilibri), è stato presentato all’interno del Festival Treccani della Lingua Italiana (dedicato quest’anno al tema della responsabilità), con un concerto al Teatrino del Convitto Palmieri a Lecce. Questi sono alcuni degli elementi culturali che ci fanno ben comprendere l’humus su cui questo progetto discografico è nato.. innovativo per lo spirito compositivo che lo anima, ma assai legato a tutta la produzione discografico di Massimo Donno. Ci ricorda infatti un suo disco intitolato Lontano (delicato ed intimo che ruota intorno al sentimento del tempo e dell’appartenenza), ma anche lo storico Partenze, progetto che l’ha fatto conoscere come uno dei giovani compositori italiani. Ma è il titolo del nuovo album a celare il focus del suo operato; infatti l’incanto (o encato) è una pittura decorativa ecologica traspirante ideale per creare sfumature riflettenti che cambiano in funzione della luce. Ora provate a mettere al posto del sostantivo luce qualcosa che riporti a voi: mi va bene sguardo o analisi: così agendo, vi sarà chiaro il simbolismo celato, perché l’incanto produce una decorazione con riflessi in oro, argento e grigio, dando vita a splendidi giochi di luce.. che definire affascinanti è il minimo! Bongos, tabla, kalimba, organetto, marimba sono gli strumenti che puntellano i dieci brani di La spada e l’incanto: all’unisono ci fanno respirare odori tipici del Mediterraneo, toccando sia le spiagge nordafricane, come quelle slave, passando ovviamente da quella Magna Grecia italica da cui molti di noi provengono. Merito dello stuolo di musicisti che hanno suonato: oltre a Massimo Donno e Riccardo Tesi (noto anche per la sua maestria con l’organetto diatonico), citerò Vito De Lorenzi batteria, percussioni, elettronica, scacciapensieri; Matteo Resta basso; Redi Hasa violoncello; Eleonora Pascarelli cori; Morris Pellizzari chitarra elettrica ed Emanuele Coluccia fiati. Ma poi ci sono gli ospiti con i loro cameo: Cesare Dell’Anna, Talla Ndiaye, Maria Mazzotta, Rachele Andrioli, Silvia Perfetto, Giulia Piccinni, Adele Benlahouar, Ettore Bonafè, Ashéblasta (Aka Roberto Chiga): Ninfa Giannuzzi, Emanuele Licci, Giancarlo Paglialunga, Miro Durante, Claudio Prima, Alessio Lega, Mino De Santis, Rachele Andrioli. Gustatevi i dipinti di Beppe Stasi, protagonisti a creare il giusto pathos .. come nella compilation partigiana Nella notte ci guidano le stelle.

Tracklist di questo disco: Terra (amo te) 3.44, Lode all’Onnipotente 3.52, Fuoco 3.15, Vento, aria, cielo 3.35, La luna e le stelle 3.27, Fratello Sole, la luce 4.28, Acqua 4.32, Perdono e sopportazione 3.52, Sorella morte 3.23, Terra (remix by Ashéblasta) 3.55.