Suo nonno Aniello ha raccolto e trascritto fiabe orali per poi condividerle con Roberto De Simone ed il piccolo Fabrizio la sua gioventù l’ha passata anche tra Queen e Beatles, Mozart e Baglioni: poi ha cominciato a crescere ed è nato il progetto Ar’Fly …
Fabrizio Russo, bentrovato: partirei proprio dal chiederti se Ar’Fly ha il sopravvento su Fabrizio e viceversa. capita qualche volta? Io sono Fabrizio, Ar’Fly è semplicemente la mia identità artistica. I miei testi nascono dalle emozioni che vivo ogni giorno e scrivo e firmo come Fabrizio. Il mio nome d’arte è nato d’impulso: me ne serviva uno per un concorso, all’ultimo momento. In romano, “Ar’Fly” significa proprio “al volo”, e mi rappresenta molto.
Ho dei ricordi bellissimi nella tua Avellino e dell’evento che (con Rai Radio Uno) abbiamo fatto al Carcere Borbonico: che tipo di realtà artistica c’è in questo momento? Ad Avellino il talento non manca, ma mancano gli spazi per i giovani cantautori. Per esibirmi mi sposto spesso a Napoli, Salerno o in altre città d’Italia. Spero che la città possa aprirsi di più alla musica emergente. Quali sono gli artisti con cui sei cresciuto? Quali invece i cantanti che ora ti convincono di più? A casa mi hanno insegnato ad apprezzare la musica senza pregiudizi e senza etichette, da Mozart ai Queen, da Elvis ai Beatles, senza dimenticare Baglioni e i Pooh. Oggi ascolto molto rap, come Gemitaiz, ma tra gli artisti che mi convincono di più ci sono sicuramente Ed Sheeran, che canta, scrive, suona, si produce da solo e Ultimo, che in Italia porta avanti una visione simile.
Mi piace che nella biografia tu citi tuo nonno Aniello Russo e la sua collaborazione con Roberto De Simone, partendo da Fiabe Campane .. Mio nonno ha dato un contributo importante alla cultura popolare campana, raccogliendo e trascrivendo fiabe orali che poi ha condiviso con Roberto De Simone, che le ha adattate e musicate per il teatro. Da bambino, quelle storie erano le favole della sera che i miei genitori leggevano e raccontavano: mi hanno insegnato a dare valore alla parola e alla narrazione. È il cuore della musica che oggi scrivo e compongo..
Sembra Ieri e Fino A Perdere il Fiato sono i tuoi recenti singoli: ma stai pensando ad una produzione solo fatta di brani unici? Niente ep o album intero? Scrivo e produco molto ma finora ho pubblicate davvero poco, e sto lavorando su questo. Oggi i singoli funzionano meglio, ma in futuro potrei raccoglierli in un EP o un album.
Una intervista al volo con il giovane cantautore Fabrizio Russo
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