Le architetture visionarie di Ennio Rega

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“Nei modi e nel pensiero” è il nuovo album del cantautore più inclassificabile d’Italia

Sul nuovo disco dell’architetto-cantautore ha già speso belle e misurate parole Giancarlo Passarella con una recensione e un’intervista, ma al cospetto di un lavoro così importante e così lungamente atteso (sono passati otto anni dal magnifico e vulcanico “Terra sporca”), non è fuori luogo ripetersi. 

Rega è un musicista e un intellettuale libero che non cerca scorciatoie e che sfugge da sempre alle etichette: proprio in virtù di questo, il suo lavoro non ha finora pienamente goduto della visibilità che avrebbe meritato, guadagnandogli tuttavia lo status di artista di culto.

La lucida precisione di pensiero, le direzioni imprevedibili di suono e parola, la curiosità inesauribile, il vigore poetico, il rifiuto di ogni forma di banalità, la voce espressiva e la capacità di circondarsi sempre di musicisti di prim’ordine fanno di lui uno dei segreti meglio custoditi della musica leggera italiana.

“Nei modi e nel pensiero”, pubblicato dall’etichetta romana Scaramuccia Music, è uno scrigno di intelligenza naturale, in aperta sfida ad un mondo sempre più disumanizzato e dipendente dalla tecnologia: la testimonianza profonda di un artista integro e non allineato.

Musicalmente, la creatività è al potere: canzone d’autore, rock, jazz, elettronica, avanguardia e progressive si fondono in una miscela unica, sempre capace di sorprendere e di svoltare improvvisamente in direzioni inattese.

Se non avete mai ascoltato Ennio Rega, fatevi un regalo e andate a cercare i suoi dischi, a cominciare da questo.

Ennio Rega, “Nei modi e nel pensiero” (Scaramuccia 2025)