Non è un libro recentissimo, ma sono grato alla casa editrice Il Cuscino di Stelle per avermelo inviato: ristampato nel Dicembre 2023 è di facile lettura, ma pregno di forti emozioni in ogni esposizione e nei vari capitoli. Per poterlo comprendere vanno citati lo scritto iniziale di Armando Iadeluca ed i commenti di qualche lettore apparsi sulle varie piattaforme. Scrive appunto Iadeluca .. Rimettere mano a un’opera scritta oltre quarant’anni fa da mio padre, è stato doloroso ed emozionante allo stesso tempo .. Credo che a questo punto ciascuno di voi possa immaginare il sentimento ed il trasporto emotivo con cui è stato realizzato questo imperdibile lavoro! Ma vi parlavo anche dei commenti usciti ed eccovene due .. Libro dal grande valore pedagogico, dal quale la musica (specialmente quella classica), in un momento di grande volgarità, è veicolo di magia, serenità e bellezza .. Uno straordinario percorso della musica e dei suoi protagonisti attraverso i secoli .. A questo punto abbiamo I pilastri su cui l’opera si snoda: un lavoro dal taglio familiare (e che attraversa quasi mezzo secolo) e dall’altra parte positivi commenti già usciti al momento della sua ristampa. Sotto tutte e due da pollice all’insù ed Il perché è presto detto: il libro tratta dell’arte (quindi anche della musica) che ha la possibilità di allargare ed arricchire il potenziale umano sensitivo e culturale. Pensiero ecumenico questo che condivido totalmente e che campeggia nel retro copertina, così come quello di Ludwig van Beethoven che è in seconda di copertina .. La musica è una rivelazione più profonda di ogni saggezza e filosofia. Chi penetra il senso della mia musica potrà liberarsi dalle miserie in cui si trascinano gli altri uomini..
Nelle 160 pagine di questo libro, ciascuno dei 23 capitoli vi aiuterà a respirare delle energie positive che ogni tipo di musica porta in dote: qualche cenno biografico sui maggiori autori, si alternano a personaggi storici che hanno frequentato il nostro mondo anche se non compositori: è il caso di D’Annunzio o degli sciamani della cultura ancestrale africana. Tra coloro che invece le potenzialità dei suoni musicali le hanno comprese appieno, fa piacere leggere di Jean-Baptiste Lully (uno dei ventiquattro violini di Luigi XIV) e di Pietro Iadeluca, protagonista dell’ultimo capitolo del libro che è stato intitolato Il poeta delle note.