Ad Aprile nella prestigiosa Sala Protomoteca del Campidoglio, ha vinto la sezione testi per una canzone del XVIII° Premio Internazionale Alberoandronico promosso dall’Associazione omonima con il patrocinio di Roma Capitale, Città metropolitana di Roma e Consiglio regionale del Lazio. Si tratta di un risultato prestigioso, rapportato alle centinaia di iscritti alle varie sezioni e provenienti non solo dalle provincie italiane ma anche da tutta Europa nonché dall’Asia, dall’Africa, America e Oceania. Il 21 Giugno scorso, presso l’auditorium del Palazzo della Provincia di Monza e Brianza, ha ricevuto il premio SLAncio -secondo posto – nella sezione canzoni. Promosso dal magazine Scriveresistere, fondata e diretta dai malati di Sclerosi laterale amiotrofica in collaborazione con la Cooperativa Sociale La Meridiana, è un concorso rivolto non solo a sensibilizzare ma anche a provocare riflessioni, pensieri, e a stimolare la produzione artistica attraverso tematiche ogni anno differenti. Per l’edizione 2025 è stato scelto il tema della “porta”, simbolo evocativo e metaforico della vita di ogni persona.
Su queste due esperienze così diverse abbiamo raccolto le parole dell’autore .. Ringrazio per il riconoscimento che spero di eguagliare con serietà e passione, disposizioni d’animo che cerco di coltivare e annaffiare ogni giorno. Al testo della canzone vincitrice Quei posti di ieri è legato il ricordo dell’amico e bassista della band Angelo Nacca, perché assieme a lui l’abbiamo suonata l’ultima volta a Milano ad un memorial nell’estate del 2016. Durante la cerimonia a Roma mi hanno assalito i ricordi mischiati alla commozione, alla strada percorsa assieme e alle tante avventure umane e musicali oggi tramutate in nostalgia e in desiderio di cullare tutte le avventure passate che la vita ha bruscamente interrotto ..
Alla rivista Scriveresistere e alla Cooperativa Sociale La Meridiana mi lega dall’anno scorso un affetto speciale. La loro impresa ci provoca a riflettere sulla scrittura che idealmente connette la vita biologica con quella interiore e che si affaccia a noi come una sorta di dovere piacevolissimo e allo stesso tempo come un piacere doveroso. La scrittura ci distingue, ci caratterizza ma soprattutto ci unisce alla stregua dei ritmi vitali. Quando sono stato ospite nel 2024 per il premio ad una poesia è stato come andare a lezione da loro, quest’anno hanno voluto farmi tornare a ripetizione di vita, sintetizzata dal titolo della rivista che fondendo la vocale finale del verbo scrivere con la vocale iniziale di esistere, unisce letteralmente i due infiniti in un unico, infinito bisogno vitale. ..
Nuove emozioni letterarie per l’autore veronese Stefano Ferro
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