Silvio Di Giulio, una vita tra musica e passione: la Fondazione che continua a farlo vibrare

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Un ragazzo dal cuore grande, uno spirito libero e creativo che aveva fatto della musica, del giornalismo musicale, dei viaggi e della condivisione la sua missione di vita. Musicista, critico musicale, fotografo, content creator, Erasmus trainer. Tutto questo era Silvio Di Giulio, collaboratore per diversi anni di Musicalnews.com e venuto improvvisamente a mancare il 30 novembre 2024 a causa di rara malattia.

A pochi mesi dalla sua scomparsa, quella stessa energia che lo animava continua a vivere grazie alla nascita della Fondazione Silvio Di Giulio, voluta con amore e determinazione dai suoi genitori Marta e Tony, e da tutti coloro che hanno camminato con lui. Un progetto nato per custodire e far germogliare le passioni di Silvio: la musica, la sua terra – Santa Jona (frazione di Ovindoli, in provincia dell’Aquila) –, l’arte come mezzo di connessione e trasformazione. Per onorare la sua memoria, sabato 28 giugno 2025 si è svolta la prima edizione del “Santa Jona Festival Blues-Jazz, forever Silvio Di Giulio”, una manifestazione ricca di musica e di emozioni, nel giorno in cui Silvio avrebbe compiuto 40 anni. Un tributo vivo, festoso, che ha visto alternarsi sul palco amici, colleghi e giovani band emergenti in una serata di racconti, ricordi e note condivise. In questa intervista, abbiamo avuto il piacere di ascoltare la voce e il cuore di Marta Pedone, la mamma di Silvio. Con lei abbiamo ripercorso le radici della Fondazione e la speranza racchiusa nei progetti futuri.  Con Marta Pedone, Presidente della Fondazione, fanno parte del direttivo anche Michela Tatarelli (vicepresidente), il papà Tony Di Giulio (tesoriere e direttore artistico), Gloria Mauti (segretario) e Marco Iacutone (tesoriere). Per la redazione di Musicalenews.com, un racconto che non è solo memoria, ma anche rinascita. Chi scrive ricorda ancora le tante conversazioni con Silvio. Un incontro reso possibile grazie a Ezio Guaitamacchi che, viste le comuni origini abruzzesi, pensò di mettermi in contatto con lui. Tra l’altro Silvio stava preparando tutti i documenti per iscriversi all’elenco pubblicisti dell’Ordine nazionale dei Giornalisti, altro obiettivo cui teneva. Tutte le informazioni sulla Fondazione sono su https://fondazionesilviodigiulio.wordpress.com/ dove ci sono anche le indicazioni per sostenere l’associazione.

Per iniziare, ci raccontate chi era Silvio per chi non ha avuto la fortuna di conoscerlo personalmente?
Si presentava sempre con un gran sorriso era una persona molto sensibile e profonda. Le sue doti caratteriali gli permettevano di entrare sempre in sintonia con il suo interlocutore. Aveva tanti amici ed era amico di molti; ascoltava le storie di ognuno ed era sempre in grado di dare un buon consiglio. È forse per questo che amava insegnare e trasmettere tutto ciò che imparava: era un musicista polistrumentista molto bravo, ma le sue esperienze nel campo del giornalismo, dell’insegnamento, dei viaggi, dell’Erasmus e tanto altro avevano fatto di lui una persona ricca di esperienze.


A due mesi dalla sua prematura scomparsa, è nata la “Fondazione Silvio Di Giulio”. Come è nata questa idea e cosa rappresenta per voi e per chi lo amava?
È per questo motivo che come genitori la sera stessa, dopo poche ore dalla sua partenza, abbiamo deciso che tutto quello che lui aveva fatto non poteva morire con lui e soprattutto che era necessario continuare i progetti che lui aveva iniziato e che la morte non gli aveva permesso di portare a termine. Così questa idea si è presto concretizzata ed è nata l’Associazione culturale musicale Fondazione Silvio Di Giulio.
Quali sono gli obiettivi principali della Fondazione e quali progetti porterà avanti nel breve e lungo termine?
Gli obiettivi sono appunto quelli di continuare e dare voce ai suoi progetti, come i viaggi Erasmus che erano stati già approvati e collaboreremo, se sarà possibile, anche con Weroad. Inoltre, abbiamo dato vita, lo scorso 28 giugno, a Santa Jona, alla prima edizione di un contest musicale per promuovere talenti soprattutto nell’ambito della musica blues, jazz e rock, così come lui lo aveva ideato, e finalizzato anche alla promozione del territorio che lui amava.


C’è un ricordo, un episodio, un progetto che vi sembra particolarmente rappresentativo del modo unico in cui Silvio viveva la vita e ispirava chi lo incontrava?
Un altro scopo che ci siamo proposti e quello di aiutare coloro che dovessero ammalarsi della sua stessa malattia con aiuti e sostegni economici concreti a loro e alle loro famiglie, creando un team di medici che possano garantire una tempestiva diagnosi e convenzioni per poter accedere più facilmente. Inoltre, ci sono altri progetti che Silvio aveva a cuore come mostre fotografiche e appuntamenti letterari. Tutto ciò che lui amava fare continueremo a farlo in suo nome per dare la possibilità a chi ha quel talento di avere un palcoscenico per poterlo dimostrare. Ma vogliamo anche dare un aiuto concreto a chi ne ha bisogno con degli scopi filantropici. Inoltre, stiamo cercando di acquistare la casa in cui Silvio viveva e che lo rappresenta pienamente. Li ci sono tutte le sue cose e il suo studio affinché possa diventare una casa museo permanente.
Infine, che messaggio sperate arrivi al pubblico, ai giovani e agli artisti che scopriranno Silvio attraverso la Fondazione e le iniziative future?
Il messaggio che vogliamo trasmettere è il messaggio di Silvio che è racchiuso in uno dei suoi scritti: “bisogna avere coraggio, creare le occasioni e cercare sempre di rinnovarsi anche quando si cade per portare avanti quelli che sono i propri sogni e non arrendersi mai”.