MArteLive Connect: tanti artisti per i 25 anni

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MArteLive compie venticinque anni e celebra questo traguardo con un’edizione speciale dal titolo MArteLive Connect, in programma il 14 e 15 ottobre a Roma. Un evento diffuso che si articola su tre poli creativi – il Lanificio, l’Atelier Montez e il MONK – e che si conferma come una delle più significative esperienze artistiche multidisciplinari del panorama europeo. A un anno dalla prossima Biennale MArteLive 2026, il festival si trasforma in un grande dispositivo culturale capace di generare connessioni, rinnovare linguaggi e abbattere confini tra discipline, pubblico e performer.

Fitness Forever (c) Sabrina Cirillo

MArteLive è da sempre un ponte tra generazioni, linguaggi, scene e territori. Lo è ancora di più oggi, grazie al progetto MArteLive Europe, co-finanziato dalla Commissione Europea, che ha portato la sua vocazione internazionale oltre i confini italiani. La crescita del festival in questi anni è stata costante e significativa: solo nell’edizione 2024 si sono esibiti 1122 artisti, con rappresentanze da Europa, Africa, Sud America, Asia e Oceania. Una cifra che testimonia la forza di un progetto capace di mettere in rete comunità artistiche globali e promuovere scambi culturali reali e duraturi. Al centro del sistema MArteLive rimane il concorso diretto da Nadia Di Mastropietro, motore instancabile di scouting e valorizzazione di nuovi talenti in Italia. Le sue sedici categorie artistiche, che spaziano dalla musica alla danza, dal cinema alla letteratura, dalle arti visive alla moda, rendono ogni edizione un laboratorio vivo di contaminazione e innovazione. Un’esperienza che va oltre la performance, diventando un percorso di crescita professionale attraverso premi, residenze e possibilità concrete di inserimento nel circuito artistico e produttivo internazionale. MArteLive Connect non è un semplice evento celebrativo, ma una dichiarazione di intenti: l’arte non guarda indietro, ma si rigenera nel presente, per raccontare e trasformare il contemporaneo. Come afferma Giuseppe Casa, fondatore e direttore artistico del progetto, ciò che accade nei giorni del festival è irripetibile, frutto di alchimie uniche tra artisti, spazi e pubblico. Una dichiarazione che si traduce in un’esperienza immersiva, che invade la città e la plasma, coinvolgendo le persone in un percorso sensoriale, culturale e sociale. Il Lanificio, cuore pulsante del festival, ospita entrambe le serate di MArteLive Connect. Il 14 ottobre si parte con le atmosfere psichedeliche dei Neoprimitivi, l’eleganza sonora dei Memorials e l’elettronica raffinata dei Fujiya & Miyagi, per poi passare al cantautorato ironico di Cecco e Cipo, alle performance visive e teatrali del Collettivo Ada, fino alla danza di Arianna Balestrieri. Accanto a loro, i vincitori della Biennale MArteLive 2024 portano in scena l’energia della nuova generazione creativa. Il 15 ottobre è invece la volta della contaminazione funk-soul degli Orange Combutta, dell’universo disco/funk dei Fitness Forever, del produttore napoletano Pellegrino e dell’eclettico Frenetik, con i Rusty Brass a rappresentare i nuovi talenti musicali premiati dal concorso. Una line up che attraversa i generi, le sensibilità e i formati, restituendo la visione dinamica e fluida di MArteLive.

Memorials (c) Holly Whitaker

L’Atelier Montez ospita Immersiva, nuovo format nato nel macrocosmo MArteLive. Qui, lo spettacolo non si guarda: si abita. L’artista condivide lo spazio col pubblico, il suono si propaga come materia viva e le immagini dissolvono i confini tra reale e immaginario. Il 14 ottobre si comincia con The Silent Beat, prima compagnia italiana di danzatori sordi, seguiti dal viaggio percussivo di Damon ArabSolgar, dall’improvvisazione di Antonio Raia e dal set avvolgente dei Plaid. La seconda serata, il 15 ottobre, alterna le parole teatrali di Daniele Timpano alla musica intima di Angelo Trabace, al concerto sensoriale di Valerio Vigliar e alle sonorità ibride di Kety Fusco, The Delay in the Universal Loop e Laura Agnusdei. Immersiva non è solo un format, è una nuova grammatica dell’ascolto e della visione. Al MONK, il 15 ottobre, va in scena un concerto evocativo e visionario con due protagonisti della scena musicale italiana e internazionale: Gianni Maroccolo e Hugo Race. Il loro progetto “The Vigil” è un viaggio sonoro che fonde memoria, rito e ricerca. Un’opera aperta che esplora il confine tra suono e coscienza. Il programma di MArteLive Connect non si limita agli spettacoli. Tra il 2 e il 12 ottobre, in vari luoghi del Municipio IV, si è svolta una fitta agenda di workshop gratuiti dedicati a fotografia, progettazione culturale, fundraising, sponsorizzazioni e comunicazione culturale. Tra i docenti, nomi come Simone Cecchetti, Fiorenza Gherardi De Candei, Francesca Ciaralli e lo stesso Giuseppe Casa. Percorsi pensati per formare giovani operatori e accompagnarli nello sviluppo di competenze spendibili nel settore culturale. Alle attività formative si sono affiancati anche eventi speciali come la visita ai murales di Settecamini condotta da Oriana Rizzuto e il laboratorio con lo street artist Moby Dick rivolto agli studenti del liceo artistico, con l’obiettivo di unire educazione, arte urbana e cittadinanza attiva. Iniziative che rafforzano il legame tra MArteLive e il territorio, trasformando Roma in un laboratorio a cielo aperto dove creatività e rigenerazione urbana si fondono in un processo collettivo.