Offlaga Disco Pax: 4 concerti per la chiusura del tour di Socialismo Tascabile

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Gli Offlaga Disco Pax stanno per concludere il tour dedicato ai vent’anni di “Socialismo tascabile (prove tecniche di trasmissione)” con quattro concerti finali nei club, un ultimo giro che chiude un percorso iniziato a marzo e che ha toccato gran parte dell’Italia tra entusiasmo, sold out e memoria condivisa. Le ultime tappe saranno il 18 novembre a Roma presso Largo Venue, il 21 novembre a Bologna al TPO, il 28 novembre a Firenze al Viper, ospitato negli spazi del CDP Grassina, e infine il 6 dicembre a Padova al CSO Pedro. Luoghi simbolici, coerenti con lo spirito che ha sempre contraddistinto la band: centri sociali, club indipendenti, spazi dove la cultura ha ancora un’anima politica e relazionale.

Da quando il tour è cominciato, il pubblico ha risposto con una partecipazione straordinaria. In ogni città c’erano volti commossi, canti corali, applausi lunghi, ma anche silenzi carichi di attenzione. I brani di “Socialismo tascabile”, usciti nel 2005 e diventati in poco tempo un riferimento assoluto della scena indipendente italiana, continuano a parlare a chi li ascolta oggi per la prima volta come a chi li ha vissuti all’epoca. Il loro racconto, fatto di parole scandite su basi elettroniche minimali, è riuscito nell’impresa rara di unire autobiografia, storia e cultura popolare in una forma nuova e inconfondibile. Non è un caso che in tanti continuino a definirli una voce unica nel panorama musicale italiano. L’assenza di Enrico Fontanelli, scomparso nel 2014, ha reso questo ritorno ancora più intenso. Max Collini e Daniele Carretti hanno voluto celebrare non solo un disco, ma anche una storia personale e collettiva. Lo hanno fatto affiancati da Mattia Ferrarini, giovane polistrumentista di Reggio Emilia, chiamato a dare corpo musicale a una memoria che non si è mai interrotta. Sul palco, Enrico è sempre presente, nei suoni, nei silenzi, nei racconti. È forse proprio questa consapevolezza a rendere i concerti del tour qualcosa di più di una semplice operazione celebrativa. Sono riti collettivi, ma sobri. Appuntamenti emotivi, ma mai retorici. Occasioni per riconoscersi e ritrovarsi, in un tempo che sembra aver dimenticato il valore dell’ascolto lento e dell’ironia politica. Max e Daniele hanno raccontato che in questi anni non sono mai riusciti davvero a lasciare andare quelle canzoni. Forse perché quelle canzoni, prima ancora di essere brani musicali, sono pezzi della loro vita. E anche di quella di chi le ha ascoltate, custodite, amate. A distanza di vent’anni, “Socialismo tascabile” non è invecchiato, semmai è maturato insieme al suo pubblico. In un presente in cui tutto tende ad assomigliarsi e a passare in fretta, la voce narrante di Collini e l’elettronica lucida e minimale che la accompagna continuano a rappresentare un’alternativa. Un modo altro di stare nella musica, nelle parole, nella memoria. Chi ha seguito questo tour sa che non si è trattato solo di nostalgia. I concerti degli Offlaga Disco Pax hanno mostrato, ancora una volta, che è possibile fare arte politica senza slogan, raccontare il passato senza trasformarlo in museo, emozionare senza cedere al sentimentalismo. Questo ultimo giro nei club non è una fine, ma un congedo temporaneo da qualcosa che rimane. Perché certe canzoni non si chiudono mai davvero. Restano sospese, come fotografie sbiadite che continuano a parlarci anche quando non le guardiamo più.