The Elephant Man – Redemption (Vrec, 2025)

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C’è una sorta di cordone ombelicale che lega questo nuovo capitolo dei The Elephant Man, una delle realtà più interessanti della scena dark rock internazionale, con “Sinners” l’album di esordio di due anni fa. Infatti, se il primo portava il titolo di “Sinners” e questo “Redemption”, non può essere un caso. Dal peccato alla redenzione, il passo è breve, ma allo stesso tempo carico di sacrifici, di zone d’ombra e momenti enigmatici. Ed è esattamente questo che trasmettono i nove brani dell’album, come vedere un film psichedelico, proiettato su un telo nero in mezzo ad un campo, mentre intorno siamo sommersi di suoni e luci che ondeggiano. “I’m Ready (to go)” è un’opener intensa e potente, che mette subito in chiaro la forza emotiva della scrittura di Max “Maximilian” Zanotti e dei suoi soci, a cui si aggiunge l’italo americana Leah Janeczko che cura i testi, sorta di poesie tra il noir e l’attualità. “Lies Are My Perfect Drug”, singolo accompagnato da un bellissimo videoclip, andrebbe premiato anche solo per il titolo. Zanotti canta con voce spettrale, su un ritmo cupo che si attorciglia fino al refrain, munito di un coro che spaventa, e “Better! Better! Better!” avanza con la stessa prepotenza, senza mai perdere di mira l’idea che potrebbe funzionare anche come brano radiofonico. “I Go It” ha un’’andatura marziale, che fonde senza chiedere permesso Audioslave e Sisters Of Mercy, con Max Zanotti che intona una melodia carica di echi.

Non c’è una pausa, infatti “To My Self” pur se camuffata da ballata, ha un rullante stordente e quando entra la voce cupa dell’ospite Geogeanne Kalweit (Delta V), la sensazione di inquietudine ci scaglia dentro un film di David Lynch. “Echoes”, con un giro ipnotico, mantiene alto il senso di vertigine, che esplode con “The Right Way Wrong”, sorta di The Smashing Pumpkins in chiave post apocalittica. Il singolo “Sister Of War” è il brano più audace dell’album, con un riff tritatutto, su cui Zanotti disegna una melodia vocale carica di sentimento. L’album si chiude con “Dance Of The Hollow”, quasi otto minuti carichi di tensione con una melodia magnetica che cresce, con una tromba finale che ci porta all’eleganza degli XTC. Si chiude così un album intenso, meno addomesticabile del debutto, che dimostra come i concerti fuori dall’Italia e i premi ricevuti, abbiano consegnato fiducia e coraggio agli Elephant Man. Ora è arrivato il momento che anche in Italia ci accorgiamo del talento di questa band.

The Elephant Man è una band dark rock alternative dietro cui si celano quattro incredibili artisti: la voce, profonda e coinvolgente, è quella di Maximilian (AKA Max Zanotti: Deasonika, Casablanca), al suo fianco il bassista Ivan Lodini (ex Movida), coadiuvati da TMY alle chitarre (AKA Francesco Tumminelli, ex Deasonika) e Halle (AKA Alessandro Ducoli) alla batteria. Con il loro sound potente e introspettivo, hanno conquistato un pubblico sempre più ampio, culminato nel successo del precedente disco “Sinners”. Il disco conteneva i singoli “Valerine” e “Human”, i cui videoclip hanno vinto numerosi premi oltreoceano, tra cui spiccano il premio come Miglior Video all’ARPA International Film Festival di Los Angeles (con Serj Tankian dei System of a Down in giuria) e al California Music Video Awards. Il secondo album “Redemption” è uscito il 26 settembre 2025.