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Recensioni
Pubblicato il 31/07/2015 alle 08:03:02
Elisa Giobbi – Firenze Suona (Editrice Zona 2015) corposo libro per ribadire che Firenze sogna..!
di Giancarlo Passarella
376 pagine per una ricognizione presentata in anteprima a Maggio al Salone del Libro a Torino: citando una vecchia compilation che raccontava pagine musicali misconosciute, anche questo libro ci fa sognare ad occhi aperti.

376 pagine per una ricognizione presentata in anteprima a Maggio al Salone del Libro a Torino: citando una vecchia compilation che raccontava pagine musicali misconosciute, anche questo libro ci fa sognare ad occhi aperti.

Abituata a dormire sotto il raggio della Luna ed ad ostentare balconi adornati di pampini e glicini in fiore, la nostra città soffre nel ruolo di capitale. Lo è stata del Rinascimento, per pochi anni del Regno d'Italia e più recentemente di una fantomatica cultura underground. Firenze sogna è un brano dei Litfiba (compreso nel disco Terremoto), un brano popolare (portato al successo da Claudio Villa, Carlo Buti, Giuseppe Di Stefano, Narciso Parigi, Odoardo Spadaro...) dove il firmamento si specchiava sull'Arno d'Argento ..

Ma Firenze sogna è anche il titolo di una interessante compilation del 1993 dove i Litfiba cantavano in inglese, dove Raf rifaceva Tintarella di Luna con i Cafè Caracas .. e tante altre perle! Questo libro sembra il sequel di quella compilation della Materiali Sonori. Lo è ovviamente in maniera inconsapevole e contiene un paio di bugie: se si leggono le note che lo accompagnano, emerge la frase ...Firenze Suona racconta – senza nostalgie – il fermento culturale di una città rock che si è imposta a livello nazionale per stili e tendenze. E non solo nei mitici anni Ottanta..La prima bugia sta proprio nella conclusione: niente di collettivo è successo dai quei (mitici) anni'80 e non è vero che non ci ritroviamo l'animo nostalgicamente affranto nel leggere queste interviste che costellano (ed enfatizzano) queste 376 pagine.

Il pregio del lavoro di Elisa Giobbi è nella sua disarmonicità: poco didascalico, senza alcuna gabbia rigida, apparentemente leggero... in sintesi non è un trattato (universitario o realizzato con piglio certosino/teutonico), ma una grande chiaccherata con chi ha fatto e vissuto ...la scena musicale e artistica fiorentina dell’ultimo mezzo secolo. Pertanto ti puoi imbattere in interviste che occupano solo due pagine o grandi voli pindarici con elegiaci narratori che fanno sembrare la loro stagione una dotta azione culturale. E la Giobbi annota, registra, riporta perché quegli anni non li ha vissuti (essendo nata nel 1971), ma solo sentiti narrare e mitizzare: il taglio che è dato al libro è guicciardiano, più che machiavellico...

Quattro anni di ricognizione, sessanta interventi di addetti ai lavori, artisti e outsider per ricostruire dalla viva voce dei protagonisti: un lavoro imponente, fisicamente impegnativo, culturalmente coinvolgente, ovviamente non completo. 60 sono tanti, ma non sono tutti...
Manca tutta la componente sporca e realmente underground, così come quella estremamente popolare e giovanile, parzialmente emerge il biennio tutto fiorentino del dark (costola introversa della più generica new wave): logico che mancasse il death metal o il vomitevole punk, perché Firenze non ha nessun interesse a rovinare la sua immagine da cartolina patinata e sostanzialmente radical chic, ricolma di troppi bottegai, tanto per citare quel successo mondiale che ebbe nel 1989 un brano reggae tutto fiorentino ..

In ordine alfabetico troviamo interviste a: Antonio Aiazzi, Massimo Altomare, Ernesto Assante, Bad Apple Sons, Bandabardò, Alessandro Bellucci/Le Nozze di Figaro, Susy Bellucci, Paolo Benvegnù, Alessandro Benvenuti, Beyond the Garden, Giampiero Bigazzi/Materiali Sonori, Bizantina, Stefano Bollani, Leo Boni, Bruno Casini, Andrea Chimenti/Moda, Marco Cocci/Malfunk, Alessandro Coragli/Tenax, Gionni Dall’Orto, Ernesto De Pascale, Cristina Donà, Michele Faggi/Indie Eye, Paolo Favati/Pankow, Federico Fiumani/Diaframma, Fefo Forconi/Malfunk, Raffaella Galamini, Carlo Gatteschi/Gezz Zero Group, Gatti mèzzi, Maurizio Geri, Alessandro Giobbi, Irene Grandi, Mirko Guerrini, Federico Guglielmi, Marco Imponente/Controradio, Ka mate Ka ora, King of the Opera, Saverio Lanza, Litfiba, Daniele Locchi, Francesco Magnelli, Iacopo Meille/General Stratocuster & the Marshals, Carlo Monni, Neon, Marco Parente, Narciso Parigi, Maria Paternostro/Informacittà, Piero Pelù, Vincenzo Ponticello/Dennis & The Jets, Elena Raugei/Mucchio Selvaggio, Verdiana Raw, Ghigo Renzulli, David Riondino, Sycamore Age, Angelo Teardo, Riccardo Tesi/Banditaliana, Daniele Trambusti, UnePassante, Luca Valtorta, Nicola Vannini/Audioglobe, Alessandro Vichi e Marco Vichi.

Ho domandato telematicamente all'autrice le sue sensazioni e mi ha risposto...Ad ottobre il libro sbarcherà a Roma .. Sono molto felice di averlo portato a termine .. di essere riuscita a superare l’idea di partenza e di esser riuscita a dar vita a una ricostruzione abbastanza puntuale, esaustiva e appassionata delle scene musicali toscane degli ultimi decenni. E’ stato un lavoro importante ma che è stato capace di appassionarmi. Pur essendo la mia prima opera, sono stata felice anche dell’accoglienza calorosa che ha ricevuto, dell’interesse e della disponibilità degli artisti e degli addetti ai lavori, che in particolar modo hanno premiato il fatto che il libro sia riuscito ad andare oltre i mitici anni Ottanta e ad approfondire il “prima” e il “dopo”, riuscendo a non apparire un progetto improntato alla nostalgia...

Ringrazio Sauro Chellini per la preziosa collaborazione.

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