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Pubblicato il 14/07/2016 alle 11:10:27
I Novembre e l’unione delle repubbliche socialiste degli animali
di Emanuele Gentile
L’originalità del titolo del nuovo album dei Novembre ci ha spinti nell’investigare uno degli album più originali del panorama rock italiano degli ultimi anni. Ursa per l’appunto”.

L’originalità del titolo del nuovo album dei Novembre ci ha spinti nell’investigare uno degli album più originali del panorama rock italiano degli ultimi anni. Ursa per l’appunto”.

Da anni i Novembre sono un caso a parte nella scena heavy metal italiana.

Mentre molti altri gruppo possono essere identificati in un preciso ambito di genere così non è per il gruppo capitolino. Questo deriva dal variegato background del gruppo che non intende farsi limitare entro i limiti angusti di un determinato sound. I Novembre hanno da sempre sperimentato ed sono andati oltre alle rituali liturgie spesso abusate dell’Heavy Metal contemporaneo. Ecco perché a livello nazionale ed internazionale sono riuscitiu a ritagliarsi una posizione di assoluto prestigio. Andiamo ad incontrare il mainman Carmelo Orlando per avere notizie sull’unione delle repubbliche socialiste degli animali ed altre cose…

Come sta andando "Ursa"?
"Ursa" sta andando molto bene. Ha avuto fortunatamente una grande risonanza. Credo per due motivi. Primo, perché eravamo assenti da parecchio tempo. In secondo luogo, forse per un desiderio di ascoltare un qualcosa di nuovo dal punto di vista musicale. C'è davvero un interesse forte attorno all'album.”

"The Blue" risale al 2007...cosa avete fatto nel frattempo?
“In pratica quando ci siamo fermati, separati...abbiamo deciso di occuparci delle nostre cose. Personalmente ho continuato a comporre. Anzi a un certo punto ho collegato dei riff separati e il risultato è stato la creazione di un numero sufficiente di brani tale da poter delineare un album vero e proprio. Anzi di più... Infatti nell'album ci sono due bonus e sono rimasti fuori da "Ursa" ben quattro altri brani. In breve, io mi sono occupato delle mie cose come Massimiliano e mio fratello Giuseppe. Ed ora eccoci di nuovo qua.”

Da quali esigenze nasce il vostro come-back?
“Il come-back nasce, come ti dicevo, quasi per inerzia. A un certo punto si è profilata la necessità di farlo uscire. E' che i brani mi piacevano e avevano una loro ragione di essere. Pertanto, ho ricontattato Massiliano che si è subito dimostrato entusiasta di lavorare a questo nuovo album.”

Come al solito un album dei Novembre non nasce mai per caso, ma è il risultato di un lungo processo di maturazione...
“Effettivamente in otto anni avviene sempre una crescita e dei cambiamenti. Durante questi otto anni sono state accumulate nuove esperienze, gioie e dolori tali da far si che compie un deciso passo in avanti. Otto anni sono un lasso di tempo che ti permette di affermare che hai fatto un qualcosa di concreto. Che sei andato avanti. Quindi, certamente, si può parlare di un processo di avanzamento se non di maturazione.”

Quali i passi più significativi della sua creazione?
“Sicuramente il passo più significativo è stato quando i brani hanno cominciato ad avere un loro senso. Quando, cioè, si sono trasformati in brani compiuti da un originario stato di bozze. Ma c'è anche un altro passo da considerare. Si riferisce al fatto quando mi sono accorto di essere totalmente autosufficiente per la loro registrazione. Avevo a casa il computer, la tastiera, la pedaliera ed altri strumenti che mi hanno potuto permettere di lavorare serenamente. Sai prima non ero così amico delle tecnologie. Invece, ora riuscire a registrare un brano interamente dall'inizio alla fine utilizzando tutti gli strumenti, batteria e basso, è stato un qualcosa di molto significativo.”

C'è un'idea base che sovrintende alla costruzione di "Ursa"?
“L'idea di base è di poter esprimere tutto quello che ho imparato da qualche anno a questa parte. Si tratta il frutto di migliaia e migliaia di ore di repertoriamento di documenti vecchi attraverso internet...immagini...documenti. Naturalmente tutta questa conoscenza non la puoi ottenere certamente guardando Canale 5 o Italia 1. Quindi, tanta conoscenza nuova mista a musica e questo grazie a internet. Oggi è tutt'altra cosa rispetto al passato quando ti potevi fare una semplice chat. Anche Myspace per certi versi è sinonimo di passato.”

"Ursa" è un titolo geniale... Ci volete spiegare il meccanismo del titolo?
“Il titolo significa "Unione delle Repubbliche socialiste degli animali" ed è un'idea geniale di George Orwell... Lui voleva che questo suo libro avesse questo titolo in base alla traduzione francese, ma gli editori non apprezzarono e rifiutarono l'idea. Rifiutarono in quanto temevano una ritorsione di Stalin. Ricordiamoci che era il 1948. Vedi il libro era una satira dello stalinismo ammantato da una venatura animalista... Comunque la proposta di Orwell fu bocciata. Originariamente era il titolo di un brano dell'album per poi sceglierlo come titolo dell'album stesso. E' un titolo potente anche se va spiegato. E' una parola non immediata e va spiegata soprattutto a chi non è anglofono.”

Il titolo ha una forte valenza politica, o sbaglio?
“Certo... Ha una valenza politica e animalista. Riporta alla mente "La Fattoria degli Animali" di Orwell. Un libro dalla doppia valenza. Parla del comportamento dell'uomo in certe situazioni in opposizione al comportamento estremamente semplice degli animali. Almeno come li ha fatti ragionare Orwell. Gli animali in realtà sono sfruttati dall'uomo. Il libro è per certi versi una metafora su come il potente sfrutta un debole oppure si riferisce ai nostri liberatori che sono in realtà dei dittatori. Orwell ha davvero scritto uno dei maggiori libri dello scorso secolo.”

In che modo ogni brano riflette il mood del titolo?
“Effettivamente queste tinte sono riflesse in tutto l'album...anche se ogni brano ha la propria caratterizzazione e identità. Ogni brano ha insomma una sua storia e non necessariamente si riferisce al titolo.”

Una certa aurea di pessimismo si riflette nel sound: mesto... Come definireste il vostro sound dal punto di vista umorale?
“Ma era un pò scontato questo mood... Basta andare ad ascoltare i classici del passato o della musica contemporanea. Hanno tutti questa "mestizia" come la definisci tu. Questo è quello che penso... Non so che dire. E' una musica che è venuta fuori da sempre. Non lo so...è una forma introspettiva. Si va a scavare nel profondo ed è questo quello che viene fuori. Sai uno, poi la vede come crede.”

Quali le architravi del vostro sound?
“Se ti riferisci a ciò che sente vicino allora bisogna andare agli inizi degli anni novanta con Paradise Lost, i loro primi due album, gli At The Gates, i primissimi Therion...naturalmente My Dying Bride, Anathema, i Bathory di "Hammerheart". Questa è la nostra storia... Poi ch'è tutta una parte estrema che spesso non viene fuori, ma fa parte delle nostre radici. Il Grindcore degli anni terminali agli ottanta e il Thrash Metal più estremo. Tutto questo rappresenta le nostre radici.”

Mi pare che la componente Dark Wave giochi un ruolo essenziale...
“Se intendi per Dark Wave The Smith, Cure e Duran Duran allora si... E' una parte dei miei ascolti. D'altronde per Dark Wave si può intendere moltissime cose diverse. Bauhaus e cose simili ad esempio.”

Come far interagire la componente Dark Wave con altre più specificatamente Heavy Metal?
“Mischiare la Dark Wave con l'Heavy Metal è una cosa che si è fatta molto. Specialmente negli anni novanta. Vuoi o non vuoi musicisti fortemente influenzati dalla Dark Wave hanno iniziato a inserire questo particolare tipo di musica in un contesto più marcatamente Heavy Metal. E' un moto quasi naturale in quanto quelle linee melodiche prima o poi escono fuori. Dal mio punto di vista non sono mai stato a favore di un suo snaturamento. E' "politicamente" errato cercare un nuovo pubblico modificando in parte e snaturando il proprio sound. In effetti, snaturarsi per accodarsi al mainstream è un passo che non ha mai pagato. Però a livello di influenze ci può stare...”

Vi presentano come band Doom/Death...siete d'accordo?
“La definizione Doom/Death per i non addetti ai lavori può andare bene. Ha lo scopo di dare un'indicazione a chi non ci capisce tanto.”

Mi pare che testi e musica siano due entità in continua osmosi. Il che arricchisce di nuove sfumature il vostro sound...
“I testi per me hanno una valenza un pò minore in quanto sono di scuola "paradiselostiana"... Si cerca di mettere i propri sentimenti sotto forma di musica evitando accuratamente di essere scontati... Questo inserendo nel pezzo parole interessanti e che riescano ad evocare un qualcosa. Come dire...i testi sono anche loro una forma di arrangiamento... Mettere in un certo ordine delle parole significa darle un senso e quindi sottoporle ad un processo di arrangiamento.”

Avete finito la prima parte del vostro tour....un bilancio finale?
“Si abbiamo finito la prima parte del tour. Un tour davvero entusiasmante perché ben organizzato. Abbiamo ricevuto entusiasmo in ogni città dove siamo andati... in tutte... Indimenticabile Sardegna. Bologna e Catania date più che entusiasmanti. Roma pieno pieno... Insomma...”

Come vi siete sentiti on the road dopo tanti anni?
“All'inizio eravamo un pò arrugginiti, ma poi andando avanti con il tour abbiamo preso il ritmo. Ti dico che poi questa è la nostra prima tournée da headliner e si sta certamente più comodi. Quando sei un gruppo da spalla, invece, ti devi adattare. Cosa che non è quando sei gruppo principale e di conseguenza sei più rilassato. E visto che eravamo un pò arrugginiti, come ti ho già detto, è stato un toccasana in quanto non tutto era sulle nostre spalle...”

Per te che sei di Catania la data con gli Schizo nella tua città ha significato un qualcosa che va ben oltre il mero momento concertistico...
“Il concerto di Catania è stato davvero indimenticabile. Suonare con un gruppo con cui sono cresciuto, gli Schizo, poi è una sensazione unica. Inoltre, suonare davanti a un pubblico che parla il tuo dialetto e che ci capiamo anche senza parlare. Una sensazione indimenticabile che non vivevo dal lontano 1991 allor quando suonai assieme ai Sinoath e Obtruncation...”

Da settembre in poi cosa farete?
“Abbiamo delle date... Si tratta della seconda parte del tour. Ancora non c'è l'annuncio ufficiale, mentre a luglio parteciperemo ad alcuni festival con Darkthrone e Dark Lunacy... Oups...volevo dire Dark Tranquillity e non Darkthrone... Fra poco li annunceremo anche se sul web è già tutto svelato!”

Che cos'è questo rutilante mondo musicale?
“Ma...sul mondo musicale... Ce ne sarebbe da dire... A volte un pò ridicolo. Altre volte interessante... E' un discorso che andrebbe fatto, ma ci vorrebbero ore... In questo ambito ci sono dei giovani che rendono il tutto...che ci vuoi fare... Ma la musica è anche bella per questa in quanto ci sono delle persone che non hanno esperienza...che sparano cazzate...per assurdo è proprio questo l'aspetto più interessante!”

Suonare aiuta ad avere maggiore fiducia in sé e nel genere umano?
“Ma...non ho visto fino ad ora un collegamento fra il suonare e cose più profonde. La fiducia nel genere umano è una cosa che varia spesso... Anche qui ci vorrebbe un'analisi piuttosto approfondita... In sintesi, comunque, non ho mai notato collegamenti fra musica e sentimenti. Semmai la musica serve a tirare fuori dei pensieri che poi vengono ascoltati dalla gente. A dir il
vero di incoraggiamento ne vedo poco...”





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