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Interviste
Pubblicato il 21/11/2016 alle 15:49:54
Zenrico o il suo clone? Per saperne di piu' intervistiamo Massimo Blaco ed Enrico Zoi ...
di Francesca Odette Croxignatti
Musicista il primo, giornalista il secondo (intervistato nel libro Dolore No-te di Giancarlo Passarella). Dopodomani a Firenze (presso la sede del Quartiere 4) la prima nazionale del loro spettacolo, con la violinista Eleonora Lucchi..

Musicista il primo, giornalista il secondo (intervistato nel libro Dolore No-te di Giancarlo Passarella). Dopodomani a Firenze (presso la sede del Quartiere 4) la prima nazionale del loro spettacolo, con la violinista Eleonora Lucchi..

Enrico Zoi ha al suo attivo una lunga lista di libri che ha scritto, (passando da quelli calcistici a Benvenuti in Casa Gori), mentre di Massimo Blaco conoscevamo la sua verve musicale e quindi siamo curiosi di sapere di più ..

Un bentrovato a Enrico Zoi e Massimo Blaco... a beneficio di chi non vi conosce, partiamo con una breve descrizione di voi e di come siete coinvolti nel roboante modo artistico italiano..
BLACO: sono nato a Firenze nel 1964, ho iniziato le mie esperienze artistiche dagli anni '80, con la musica: prima suonando la chitarra e la batteria, poi cantando i cantautori italiani e componendo brani, e successivamente, in anni recenti ho sperimentato la recitazione e l’uso della sola voce in vari settori come teatro, cinema , televisione. In questo modo mi sono imbattuto in Enrico Zoi e nel suo libro L’angelico lombrico che non è altro che l’embrione di Zenrico o il suo clone?
ZOI: nasco a Firenze nel 1959, sono giornalista, scrittore di cinema e di calcio, poeta e paroliere, adoro vedere film di ogni genere e serie tv (quelle preferibilmente horror) e non lascio passare un giorno senza leggere il libro che tengo sempre sul mio comodino. Il vizio di rilassarmi con gli zombies mi apparenta a Massimo Blaco, al quale, vorrei ricordare, sono stato presentato da una comune amica che oggi purtroppo non c'è più, Sandy: a lei dedicherei questa prima teatrale.



Vi vediamo associati in un progetto intitolato Zenrico o il suo clone? … titolo davvero curioso, ma di cosa si tratta?
BLACO: è un progetto di prosa-poesia scritto da Enrico e manipolato da me. L’autore mi ha dato piena libertà nell’uso e consumo del testo, ho aggiunto, tolto, rimescolato il testo ma non le intenzioni e ne è venuto fuori un recital che in fondo racconta le storie di un personaggio (o del suo clone?) alle prese con i sentimenti e le emozioni della vita di tutti i giorni.
ZOI: sì, Massimo ha avuto ed ha carta bianca su questa mia idea iniziale che ho partorito io e poi ha cresciuto ed accudito lui. L'origine del testo sta in un racconto che aveva lo stesso titolo e, come sottotitolo, 'l'unico giallo senza soluzione'. Il nome Zenrico deriva da un soprannome che mi fu affibbiato ai tempi dell'università... preistoria!

Quindi vi siete incontrati ed incontrati piu' volte negli ultimi anni …!?!?!
BLACO: Più che visti ci siamo sentiti. Ricordo l’incontro fondamentale è stato quello del pomeriggio alle Giubbe Rosse di qualche anno fa… armati di idee e buone intenzioni, dopo i vari reading insieme,abbiamo costruito un prototipo, un mini show di 15 minuti, l’embrione, che poi è cresciuto, ha preso forma e poi ha preso... il sopravvento!
ENRICO: adesso sia io che Blaco siamo soggiogati dallo spirito di Zenrico, che aleggia sulle nostre teste e intorno alle nostre vite, ancora non abbiamo capito bene che cos'è, sicuramente è un essere assai ricco e variegato. Noi l'abbiamo definito così: 'è un monologo, un dialogo e un triangolo gettato in faccia agli spettatori e, contemporaneamente, sinuoso, mellifluo, delicato, ambiguo e traditore come una serpe'.

E' vero che al testo iniziale, sono state apportate piu' modifiche ed integrazioni? Anche pochi minuti fa ..
BLACO e ZOI: Il testo originale è rimasto tale. Nel leggerlo e rileggerlo però Blaco aveva bisogno di aggiungere delle postille, dei particolari, delle piccole precisazioni per rendere, speriamo, più fluido lo spettacolo, poi durante la performance può succedere di tutto. Ed è quello che ci auguriamo, magari un'apparizione di Zenrico! O del suo clone, chissà?

Quanto c'e' in questa piece teatrale di autobiografico di ognuno di voi due?
BLACO: Essendo entrambi più o meno della stessa generazione dai ricordi in bianco e nero, mi ci sono ritrovato, rivisto, dentro a molte situazioni dello scritto, ma il 100 per 100 autobiografico spetta a Enrico.
ZOI: Sì, la parte biografica è mia, racconta parti della mia vita, del mio vissuto. Anche il racconto originario partiva dalla nascita e andava avanti su binari paralleli fra Zenrico e il suo clone fino al momento in cui uno dei due uccideva l'altro, senza che si capisse chi fosse l'assassino e chi la vittima, da qui l'essere, come dicevo prima, 'l'unico giallo senza soluzione'. Ho drammatizzato episodi e persone della mia esistenza, lasciando però a Blaco il compito di rimescolare le carte. Per la cronaca ci vorrebbe un'autobiografia, ma non credo che mai la scriverò: sono egocentrico, ma non fino a questo punto!

Alla Limonaia di Villa Vogel sara' dunque una prima nazionale assoluta: riuscirete a portarla in giro per l'Italia?
BLACO: Mi ritengo un artista poliedrico a part- time, ma sono scaramantico del tutto. Per cui direi di riparlarne dopo la prima!
ZOI: … di sicuro dopo la prima!

Userete brani di Schumann e di Chopin e poi temi musicali cinematografici, grazie alla presenza di una violinista: qualche anticipazione?
BLACO: La musica è una componente importante di questo lavoro e colgo l’occasione per presentare la nostra complice: Eleonora Lucchi, violinista di terza generazione diplomata al conservatorio Maderna di Cesena e insegnante di violino e pianoforte. Abbiamo lavorato insieme di pari passo, lei ha assecondato le mie idee musicali e in più ha proposto brani che adesso fanno parte del recital, e si è anche inventata soluzioni per le mie strambe richieste dei vari intermezzi. Il recital è pieno di riferimenti cinematografici per cui non potevano mancare vari spezzoni di temi musicali conosciuti… che non anticipo... Dovrete riconoscerli!
ZOI: l'esito finale dal punto di vista della musica, sì, è frutto del lavoro di Massimo ed Eleonora, io avevo comunque disseminato i vari testi di citazioni e allusioni, oltre che cinematografiche, anche dal mondo delle sette note.

Cosa vi aspettate come risultato? Che tipo di reazione puo' avere il pubblico? Riuscite ad immaginarvelo?
BLACO-ZOI: Vorremmo solo che lo spettacolo fosse accolto per quello che è: una duplice passione che unisce gli autori verso il raccontare storie, il formare un insieme di immagini scritte e di parole che prendono vita e colore. Che il pubblico si lasci guidare dalla voce e dal violino sui sentieri selvaggi del plurilinguismo non dantesco di Zenrico o il suo clone? ..

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