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Interviste
Pubblicato il 09/10/2016 alle 09:11:50
Qualcosa che lentamente cresce in positivo: l'intervista a Fabio Demicheli in arte Fade ..
di Francesca Odette Croxignatti
Deluso dal fatto che la cultura (in senso generale) non sia più apprezzata come in passato, soddisfatto dall'ultimo concerto che ha visto: sul palco Enrico Ruggeri! Il suo lavoro? Chimico industriale ..

Deluso dal fatto che la cultura (in senso generale) non sia più apprezzata come in passato, soddisfatto dall'ultimo concerto che ha visto: sul palco Enrico Ruggeri! Il suo lavoro? Chimico industriale ..

Qualche band per cui ha collaborato: Via Crosa (cover pop), Treno31 (Blues Band), Chakra (rock band), Inudibili (Negrita tribute), Wonder Wet (hard rock cover)...

E poi anche Super Nova Kitchen (rock), Max Sound (cover rock), Vuoto a Perdere (Renga tribute), Edèra (acoustic pop cover), Abracek (acoustic cover), Magico mondo di Susy (cover rock), Susy What (cover rock)...

Bentrovato a Fabio Demicheli in arte Fade: la prima domanda è spontanea .. .perché Fade? E' solo l'unione dell'inizio del tuo nome e del tuo cognome? Ricordi infatti che fade in inglese equivale alla nostra dissolvenza …
Grazie, è un piacere essere nuovamente in contatto con voi.
Fade è esattamente l'unione dell' inizio del mio nome e del mio cognome ma significava per me il punto di partenza, una sigla che mi rappresentasse. Il significato del termine inglese è anche importante. E' vero, dissolvenza, ma considero altri significati di questo termine, ad esempio, schiarire, quindi qualcosa che lentamente cresce in positivo (fade in)! In quest' ultimo lavoro ho pensato perché mantenere una sigla, quando potrei utilizzare il nome per intero. Perché dovrei nascondermi dietro FADE e così, come potrete vedere dal disco che vi ho spedito, Spiral è Fabio Demicheli.

Nel 2010 hai iniziato una fase self-alone (come tu stesso la definisci) … ma cosa significa in concreto?
Significa portare avanti un progetto di inediti tutto con le mie forze. Dimostrare a me stesso che posso farcela e posso sempre migliorare. Poi in questo modo ho la possibilità di creare qualcosa che realmente mi piace. Forse un pò egoistico penserete, del resto ho sempre condiviso la musica con altre persone suonando in cover band, ma questo è diverso .. è un progetto di inediti.

Un disco nel 2013 ed ora uno nuovo: da Self a Spiral .. quali le differenze sostanziali tra questi due progetti?
Non so quale sarà il vostro giudizio in merito, però Spiral è molto diverso dal primo album. C'è stata una crescita artistica frutto di un più attento studio ambientale e maggiore consapevolezza delle risorse a disposizione. Per studio ambientale intendo l'ambiente musicale, cosa piace ascoltare alla gente, si pop ma come, rimanendo su qualcosa che soddisfacesse anche il sottoscritto.
Attualizzazione dei suoni e arrangiamenti molto più essenziali e diretti, seguendo alcuni consigli di chi lavora nel settore. Maggiore omogeneità stilistica tra i brani dell'album e in fine un primo inedito in lingua italiana.
Non è un vero e proprio concept album ma ci si avvicina perché le canzoni hanno un filo conduttore. Rispetto al primo lavoro, che raccoglieva materiale scritto in tempi diversi, in Spiral tutti i brani sono stati composti e arrangiati nello stesso periodo. Il contenuto... tratta di un viaggio, può essere un pezzo di vita di ognuno di noi. Il simbolo della spirale rappresenta il percorso che conduce alla conoscenza del mondo e dell'esistenza ..

Nel tuo background anche un periodo a suonare cover.. dai Negrita al blues, dall'hard rock a Renga .. che ricordo hai di quelle band?
Un ottimo ricordo. Spesso devo stare attento a non vivere troppo nel passato, ancorato a questi periodi dove tutto era più facile con la musica. Dove si trovavano spazi per esibirsi, dove si riusciva a divertirsi facendo, per me, il lavoro più bello in assoluto mettendo anche qualche soldino in tasca. Ora è molto diverso, molto spesso ci si sente un po' soli. Ho comunque mantenuto un po' di attività “da banda” con alcuni amici e ci si diverte insieme.

Fabio Demicheli uomo e Fabio Demicheli musicista: riescono le due realtà a convivere? C'è il tempo per coltivare un hobby?
Che bella domanda. Si si riesce ma spesso si soffre. Il “lato musicista” è molto spesso in secondo piano perché non mi permette di sopravvivere. A malincuore vi dico quindi che la musica è il mio principale hobby anche se gradirei fosse qualcosa di più..

Mi auguro che la musica ti porti soddisfazioni e guadagni, ma la battaglia è dura: come campi? Hai un lavoro serio?
Si è veramente dura. Fortunatamente ho una occupazione che mi permette di mantenermi con la mia famiglia, sono un chimico nel settore industriale.

Fabio Demicheli cosa ascoltava da giovane? Cosa invece ora ti attrae? Quale concerto ti ha recentemente affascinato? Quale invece ti ha deluso?
Ho sempre ascoltato molta musica, stili diversi, leggera italiana, pop inglese, rock targato Italia e internazionale. Ora mantengo lo stesso approccio, cerco di ascoltare tutti i generi musicali. Certo ho delle preferenze per il groove ma non voglio focalizzarmi troppo. Penso che ci sia sempre da ascoltare per imparare e avere una crescita artistica. Incredibile come stili che non riuscivo a digerire da ragazzo come il metal con le sue sfumature dark e il jazz (generi diametralmente opposti), ora mi attirino e incuriosiscano. Ultimo concerto a cui ho assistito, quello del grande Enrico Ruggeri ...spettacolo! Uno che è stato deludente, non saprei dirvi. Quando si parla di artisti famosi di cui magari non sono un fan accanito, riesco sempre ad apprezzare, oltre alle canzoni, lo spettacolo con cui l'artista si presenta al pubblico. E un live è sempre un grande live!



Ci risulta sia che in gioventù hai studiato batteria e chitarra, sia che nel tuo primo disco hai praticamente suonato ogni strumento: è un caso o ti piace lavorare in questo modo?
Non è un caso, mi piace lavorare così. Anche nel secondo disco, Spiral, ho suonato tutte le parti. Perché? Penso che sia il risultato di una insoddisfazione del passato. Mi spiego. Il sogno di sempre era quello di studiare al conservatorio e raggiungere un livello tecnico elevato con lo strumento che avrei scelto. Purtroppo a causa degli studi e del lavoro, ho dovuto rinunciare a questo progetto. Ne è risultato l'essere polistrumentista. Adoro la musica e adoro gli strumenti, aggiungo all'alchimia un pizzico di predisposizione che credo di avere.. ed ecco fatto.

Cosa non va nella filiera musicale italiana? Da dove cominceresti a cambiare le cose?
Su questo argomento avrei tante teorie. Per identificare il cosa non vada andrebbe analizzata la discografia a livello globale e quindi in aggiunta il caso particolare del nostro paese. I meccanismi sono complessi. Spesso diciamo cosa è e cosa non è di moda. Forse un grosso problema è che non è più tanto di moda la cultura e quindi cala l'interesse per l'arte e con lui l'interesse per la musica..

Ti offro un passaggio su una navicella spazio/tempo: dove ci trasferiamo e perché proprio in quel periodo?
Forse vorrei essere nato nel'60. Tutte le informazioni raccolte su quel periodo sono incredibili e affascinanti. Questo non è però possibile e quindi cerco di imparare a vivere nel mio tempo facendo tesoro dell'insegnamento dei predecessori, mantenendo la giusta apertura mentale e impiegando al meglio le risorse messe a disposizione.

Grazie per l' attenzione e il vostro aiuto ...Fabio Demicheli

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